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cerco italiani

ticklo7

TMF Poster
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Oct 16, 2004
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sono una ragazza italiana cerco altri membri italiani per scambiare informazioni,storie e curiosità sul solletico!mi raccomendo fatevi sentire!!!!!!
 
ciao,

mi fa sempre piacere sentire una ragazza interessata al solletico :) Mi farebbe piacere poter parlare con te di un argomento che, sappiamo, con le altre persone è difficile toccare senza sembrare troppo stravaganti... :)))

se ti interessa, puoi scrivermi all'indirizzo: [email protected]

ciao,

vito
 
finalmente!!!

finalmente qualche italiano!!!!!!!!io avevo pensato di scrivere alcune storie sul solletico in italiano e magari scambiarcele!!!oppure iformazioni e curiosità sul solletico!!!!siccome la mia e-mail non funziona bene rispondimi sul forum!ciao ciao
 
Salve,

comprendo la tua diffidenza rispetto ad un contatto diretto. D'altronde non so quante persone leggano il forum in italiano (suppongo ben poche, comunque). In ogni caso vorrei proporre una storia che ho scaricato un pò di anni fà e che è di gran lunga la migliore storia relativa al solletico (in italiano) che abbia mai letto. Spero tu non l'abbia mai (ancora) letta, poichè sicuramente susciterà il tuo interesse :) Si tratta di un racconto in 5 parti, questa è la prima. (fammi sapere se vuoi che posti le altre 4)

E' stata scritta da una certa Stefania: il sito sul quale la storia è stata trovata, ormai, non esiste più. Un vero peccato, perchè, tra le altre cose ho notato un certo talento letterario nella persona che scrive. Ho trovato negli anni passati anche un'altra storia in internet scritta da lei, anch'essa di ottima fattura. Concludendo potrei definire questa scrittrice (poichè questa definizione è appropriata) una sorta di Melissa P. del solletico... stupenda (e in gamba).

L'INCONTRO - PARTE PRIMA

Il treno era un po’ in ritardo, qualche minuto solamente, ma sufficiente per creare quell’atmosfera di irresistibile ansia che precede solitamente gli appuntamenti al buio. Scesi dal treno accaldata e rossa in viso più per l’emozione che per la calura estiva. Era un bellissimo venerdì sera, il sole non era ancora del tutto tramontato e le cose avevano preso una luce strana e nello stesso tempo dolce.

Nella discesa dal vagone la mia maglietta corta lasciò per un attimo intravedere l’ombelico, un soffio di vento mosse i miei capelli dandomi finalmente un senso di fresco benessere: il viaggio era stato lungo, ma il turbinio di emozioni che mi scuoteva mi aveva già fatto dimenticare la fatica ed il tempo passato in quello scompartimento.

Gettandomi lo zaino sulle spalle camminai verso l’uscita scrutando tutte le persone che sono sul marciapiede e che apparentemente erano in attesa di qualcuno…forse di me.

Una ragazza mi venne incontro, mi sorrise e timidamente, quasi per paura di sbagliare, mi porse la mano. Il sorriso si fece più sicuro, anch’io le sorrisi “Stefania?”. La mia mano un po’ tremante strinse quella di Debora e poi quella più grande e sicura di Romano. Poche frasi, perlopiù di circostanza “come è andato il viaggio?”, “sei stanca?”, “è da tanto che aspettate?”…In effetti nessuno dei tre sapeva bene cosa dire, forse tutti e tre ci sentivamo strani nel vedere persone che fino a quel momento avevamo solo immaginato, che avevamo conosciuto in una forma virtuale, inconsistente.

Involontariamente il mio sguardo cadde sui piedi di Debora. Lei portava dei sandali aperti che lasciavano intravedere le dita morbide e senza smalto alle unghie. Ma forse lei se ne era accorta…

Arrossii e la guardai con un’aria di scusa ed un bel sorriso di lei mi tolse da quel momentaneo imbarazzo.

Non so cosa stesse in quel momento pensando invece Romano…Mi guardò molto teneramente e sentii tornare quel senso di lieve imbarazzo…In effetti non so quali accordi lui avesse preso con sua moglie a proposito di me, non mi fu ancora chiaro se vi fosse fra di loro un patto di “non-gelosia” qualora i nostri giochino di solletico avessero preso ad un certo punto una connotazione più erotica.

Pensai di piacere ad entrambi, ma forse un po’ più a lui.

Romano fu molto gentile con me e mentre stavamo bevendo qualcosa al bar di fronte alla stazione, pensai che stesse cercando di indovinare le mie areole attraverso la maglietta o forse le mie piante dei piedi, così imprigionati da scarpe da tennis e calzettine di cotone bianche.

Tutti e tre però volevamo forse dare l’impressione di non voler pensare a ciò che in verità tutti e tre stavamo pensando…ma fu inutile, è nella nostra natura e non possiamo farci nulla. Una breve corsa in auto per le vie della città e in una manciata di minuti fummo a casa loro.

Era una bella casa, ampia e con un’atmosfera accogliente. La vista delle montagne dalla grande vetrata della sala principale dava un senso di pace e di armonia con la natura. La città con i suoi rumori sembrava lontana, la gente con i suoi pregiudizi ed i suoi falsi moralismi era lontana.

Debora fu molto dolce, mi liberò con delicatezza del peso dello zaino con i gesti di una mamma che spoglia il suo bimbo prima del bagnetto.

“Se vuoi prendere una doccia accomodati pure, è là in fondo a destra. Troverai tutto quello che ti serve e soprattutto chiamami se hai bisogno..”. Ebbi la netta sensazione che pronunciando quelle ultime parole Debora sorridesse.

Quell’invito finale mi rese un po’ nervosa anche se capii presto che Debora aveva pronunciato quelle parole con estrema naturalezza e che quella proposta non voleva dire altro che disponibilità e desiderio di mettermi a mio agio.

Sorrisi tra me e me mentre nella sala da bagno mi sbottonavo i jeans. Ero contenta di liberarmi finalmente di quegli indumenti che avevo indosso da troppe ore e che il viaggio e il calore avevano reso ormai insopportabili.

Tolsi scarpe e calze, mi sedetti sul bordo della vasca e feci roteare piano le dita dei piedi provando un sollievo indicibile. Li guardai e sorrisi di nuovo: “Poveri piccoli” pensai “povere piccole ditine…cosa dovrete passare…!” ed ebbi quasi l’assurda impressione che anche loro mi sorridessero.

La doccia mi fece letteralmente rinascere e molta della tensione che fino a quel momento mi aveva attanagliato la gola se ne era andata giù per lo scarico.

Fuori era già quasi buio, solo un lieve alone arancione scuro si stava spegnendo dietro il profilo delle montagne.

Mi passai l’asciugamano tra i capelli bagnati, mentre con gli occhi scrutavo nella sala da bagno cercando un asciugacapelli. Non trovandolo cominciai, cercando di non fare troppo rumore, a scostare le antine del mobiletto, ad aprire il cassetto, a vedere se per caso era appeso a qualche parete…ma niente asciugacapelli all’orizzonte.

Mi sistemai la cintura dell’accappatoio bianco che Debora mi aveva prestato, cercando anche di coprirmi un po’ il decolté (pensando a Romano) e sempre passandomi l’asciugamano sui capelli uscii dal bagno cercando Romano o Debora per il mio problema di asciugacapelli.

Nessuno nel corridoio…nel soggiorno solo i sandali e la borsetta che Debora aveva lasciato entrando e gli occhiali da sole di Romano abbandonati sul tavolino di vetro. Tornai nel corridoio, chiamandoli a bassa voce, senza risposta.

“Ma dove sono spariti quei due…?” mi domandai provando un po’ di timore. Dopo tutto non li conoscevo, non li avevo mai incontrati prima di quel momento…Cosa stavano facendo?

Non era ancora paura quello che avvertivo salirmi dentro, ma piuttosto una lieve inquietudine che sentivo aumentare ad ogni passo incerto che facevo lungo il corridoio.

Il pavimento era fresco sotto i miei piedi nudi.

“Romano…?” tentai ancora…nessuna risposta.

Ad un tratto una specie di mugolio attirò la mia attenzione dietro di me, all’altra estremità del corridoio.

Girandomi, incuriosita, notai una luce soffusa che usciva attraverso la porta socchiusa della stanza che, se avevo capito bene la disposizione di quella grande casa, doveva essere la loro camera da letto.

Mi dissi, scuotendo la testa, che non era possibile che stessero già facendo l’amore, in ogni caso non così presto e non con me in casa…ma dopotutto perché no?

Ci eravamo scambiati segreti, confidenze e indiscrezioni sufficienti per capire che alcuni tabù erano ormai stati abbattuti tra di noi. Ma fino a quel momento avevamo parlato soprattutto di solletico.

Non mi sentivo affatto pronta ad una sessione di sesso a tre ed in fin dei conti non ero lì per questo!

Con tutti questi pensieri feci capolino nella stanza, pronta almeno a trovarmi di fronte Romano e Debora, sul letto, l’una nelle braccia dell’altro, in atteggiamenti erotici.



Ma non fu così.



Romano era in piedi, appoggiato al muro, di fronte all’ingresso della camera e mi guardò con aria soddisfatta, sorridendo per la mia evidente espressione di stupore.

Debora giaceva nuda sul letto, adagiata sulla schiena, con i polsi e le caviglie ben legati alle due estremità del letto, un fazzoletto ben stretto le chiudeva la bocca.

Voltò la testa verso di me e chiudendo lentamente gli occhi in quello che interpretai essere un sorriso.

Si contorceva sinuosamente forzando sui legacci, troppo ben fatti per permetterle il benché minimo movimento. Anch’io riuscii a sorridere, scaricando finalmente nell’aria la paura accumulata nel corridoio. Appoggiai le spalle allo stipite della porta, incrociando le braccia come qualcuno che si appresta ad ammirare un quadro.

L’asciugamano mi cadde dalle mani…guardai Romano negli occhi, uno sguardo intenso, uno sguardo silenzioso che voleva dire: “o.k., fammi vedere…”.

Romano girò la testa indicandomi con gli occhi una sedia a dondolo in vimini, nell’angolo della camera, davanti al letto “Accomodati pure, lo spettacolo sta per cominciare”. Ubbidì. Nel sedermi allentai un poco la cintura dell’accappatoio, accavallai le gambe e appoggiai le mani sui braccioli della sedia che oscillò dolcemente all’indietro.

Da quella comoda posizione potevo vedere tra le gambe di Debora e la cosa mi mise lì per lì in imbarazzo. Vedevo il profilo dei suoi seni e le punte dei suoi capezzoli che spiccavano in controluce. Il ventre si alzava e si abbassava aritmicamente: Debora ansimava, si capiva che il suo cuore batteva forte…Era bella da vedere, aveva un bel corpo, la pelle dei seni ed intorno all’ombelico era dolce e tenera come quella di una bimba, si notava che le gambe e le ascelle non avevano mai avuto bisogno del rasoio, lisce ed intatte.

Era giovane, più di quanto potesse dimostrare nella vita di tutti i giorni. Le piante dei suoi piedi, piccole e bianche, erano proprio davanti a me, a qualche decina di centimetri da me ed ebbi un violento impulso di avvicinarmi per toccarle e per passarvi la lingua sotto.

Le dita dei piedi si contorcevano, allungandosi e contraendosi in un tentativo di estrema difesa.

Tutto il suo corpo era un fascio di nervi, tutta la sua pelle era elettrica e fremente.

Romano si mosse, prese lentamente una delle piume che stavano sul comodino di fianco al letto e che non avevo notato prima.

Si sedette di fianco a Debora che ricominciò a mugolare dietro al fazzoletto, quasi volesse dire “Oh no!, Noo…!”.

Si muoveva lenta come un serpente in una gabbia di vetro. Romano mi guardò, mostrandomi la piuma bianca “Ora ti mostro cosa le faccio di solito quando fa la cattiva…dimmi se ti piace”.

A quelle parole un brivido mi percorse la pancia e si spense tra le gambe diventando piacere.

I mugolii di Debora si fecero ad un tratto più intensi e acuti, Romano aveva cominciato a toccarle il ventre con la punta della piuma, eseguendo movimenti circolari intorno all’ombelico. Vedevo il pancino di Debora che si ritraeva in un vano tentativo di evitare quella diabolica piuma che le solleticava l’ombelico e sentivo la sua voce soffocata interrompersi in brevi, incontenibili risatine.

Il corpo di Debora si inarcò su un lato quando la piuma di Romano le sfiorò il fianco, percorrendolo verso l’alto fino ad arrivare all’ascella.

Lì si fermò a titillare la pelle delicata, in movimenti più brevi e rapidi. Il seno di Debora si increspò di un’intensa pelle d’oca, il capezzolo sembrava esplodere a causa di quel brivido.

Per un paio di minuti ancora la piuma danzò sotto le braccia indifese di Debora le cui guance erano diventate rosse e la risata sempre più incontenibile.

Romano aveva ragione, quel gioco mi piaceva, e molto anche!

Ma a Debora piaceva?…


in arrivo la seconda parte... se ti interessa.

ciao,

vito
 
direi che la storia è molto ben scritta...anche se devo essere sincera io preferisco storie di solletico tra ragazze...sto lavorando a una storia di solletico tra elisabetta canalis e alessia marcuzzi...potresti suggerirmi qualcosa...
 
Beh in realtà la storia che ho proposto riguarda due donne ed un uomo con un particolare focus rispetto al rapporto tra le due donne. Sinceramente pensavo che le storie di solletico (fantasiose) incentrate sulle celebrità (come mai Alessia Marcuzzi spunta sempre fuori??) fossero puro appannaggio dei solleticatori di sesso maschile. Evidentemente mi sbagliavo. In ogni caso posso proporti uno o due link di storie scritte da altri che hanno come protagoniste le due showgirl che hai citato:

http://www.dreamsonweb.net/it/dreams/200304/alessia_marcuzzi_soffre_il_sol_36134.html
http://www.dreamsonweb.net/it/dreams/200309/anna_valle_schiava_di_elisabet_41992.html

Benchè preferisca storie vere di solletico (o plausibilmente vere, nella fattispecie), devo dire che i piedi di Elisabetta Canalis mi fanno semplicemente impazzire (cosa non darei per solleticarli!).

ciao,

vito
 
queste due storie le ho già lette...comunque grazie dell'indicazione...parlami un pò di solletico...sai dirmi alcune informazioni su celebrità donne riguardo al solletico?a te cosa piace?
 
comunque anche a me piacciono molto di più le storie vere di solletico...o almeno quelle che possono apparire un poco veritiere...il problema è che sono difficili da trovare..la tua storia mi ha molto incuriosita...ma li è solo debora ad essere torturata con il solletico?
 
Allora, per quanto riguarda le celebrità femminili, non ho molto da dire... purtroppo. Un pò di tempo fà però ci fu una chat con alcuni dei protagonisti della serie Carabinieri (quella con Alessia Marcuzzi, tanto per intenderci). Personalmente ho un debole piuttosto marcato per le ragazze more con occhi scuri (quindi la Canalis rientra strettamente nei miei gusti, anche solleticosi, contrariamente alla Marcuzzi), e nella serie c'era una attrice di nome Roberta Giarrusso, che purtroppo ricopriva un ruole minore (ma che comunque non le impediva di essere notata). Ovviamente, in buono stile americano (che come al solito sono sempre più di un passo davanti a noi), partecipai alla chat con delle intenzioni che puoi ben immaginare. Purtroppo tale chat era "moderata", ossia non potevi scrivere tutto quello che ti passava per la testa, in quanto il moderatore aveva il compito di passare al vaglio tutti i messaggi degli utenti prima di approvarne la visualizzazione. Alla fine comunque, ti riporto due stralci fondamentali (per noi) della discussione:

vito: Roberta, quanto hai di scarpe???
roberta: vito, 37
roberta: ma che siete pure feticisti?
...
...
vito: Roberta, soffri il solletico???
roberta: vito, soffro il solletico da morire!

Immagina la mia delizia nell'avere simili risposte! Ti riporto un link della attricetta in questione: http://www.evenca.it/Roberta_Giarrusso/Roberta_Giarrusso00_panorama.jpg.

Personalmente invece, parlando sul piano puramente fantastico, credo che una delle situazioni più sconvolgenti che potrei provare nella mia esistenza (una delle poche che potrei elencare per l'inclusione in un ipotetico Paradiso musulmano di piacere sensuali) potrebbe essere quella di avere Elisabetta Canalis nuda o in biancheria sexy ( :) ) legata ad un letto, naturalmente a pancia sotto, ed avere la possibilità di baciare prima, di solleticare poi i suoi bellissimi piedi numero 38. Visto che l'argomento ti interessa, cosa nè pensi???

vito
 
grazie x la foto...sarebbe fantastico torturarla col solletico!!!!!!!!anch'io se avessi la canalis legata al letto in bikini la farei morire di solletico sotto ai piedi,torturandola ben bene tra le dita,sotto la pianta del piede,ovunque!!!!ma perchè la legheresti proprio a pancia sotto?
 
Beh per una serie di motivi tutti più o meno naturali:

1) Per una questione di esperienza infantile: mi capitava di solleticare una mia cuginetta coetanea ai piedi ed amavo farlo facendola mettere a pancia sotto su un letto e salendole a cavalcioni sopra.

2) Per una questione di potere: immagino che il fatto che la vittima sia legata in quella posizione, la renda ancora più vulnerabile agli attacchi del solletico e la faccia sentire ancora più indifesa.

3) Per una questione di efficacia: si dice (e posso più o meno confermarlo) che il solletico fatto in quella posizione (anche ai piedi) possa risultare più inteso e quindi, soprattutto, più insopportabile !!

4) Per una questione estetica: quando vedo una ragazza scalza a pancia sotto su un letto risulto immediatamente eccitato per i motivi che puoi immaginare. Quando vedo una ragazza NUDA in quella posizione (non parliamo se legata) perdo completamente il controllo di me stesso, letteralmente :) Questo è legato in parte al mio feticismo, ma anche al piacere fortissimo che mi provoca la visione di un bel corpo femminile, dei suoi piedi e del suo didietro (in una posizione di assoluta vulnerabilità).

Ritornando alla tua domanda di prima, nella storia che ho postato, nelle ultime 3 parti, è Stefania a venire legata al letto e tra le altre cose viene "toccata" da Debora, in tutti i sensi :)

vito
 
ora ho capito perchè preferisci quella posizione....comunque se puoi e se vuoi inviami anche le altre parti della storia che mi hai postato....quindi facevi il solletico ai piedi ad una tua cuginetta,eh?!e come reagiva questa tua cuginetta?soffriva tanto il solletico che le facevi?ma quanto tempo fa ti è successo?é interessante quello che mi hai detto riguardo al fatto che quella posizione fa soffrire di più il solletico ai piedi..sapresti provarmi il perchè di questo?
dimmi una cosa,ti è capitato molte volte di solleticare i piedi a qualche ragazza?a me è successo diverse volte con le mie amiche e alcune di queste volte l'ho subito,altre volte sono stata io a solleticare...se ti interessa poi posso raccontarti alcune storielle su di me...e queste ti assicuro che sono vere al 100%!!!!!
a presto....
 
ciao,

beh, per quanto riguarda la mia cuginetta, avevamo circa 8 anni... Ti racconto giusto qualcosa semplicemente per farti capire esattamente le mie spiccate tendenze sadiche rispetto al solletico. Allora, in pratica, la costringevo a stare su una poltrona a pancia sotto e quindi mi sedevo sulle sue gambe. A quel punto, attraverso una manopola di una radio là vicino, regolavo la quantità di solletico ai piedi che dovevo impartirle (in termini di minuti). Ovviamente l'intera operazione preliminare della "manopola" durava diversi, compiaciuti, secondi. Solo dopo mi divertivo a solleticarle le piante dei piedi. Ricordo inoltre di essermi eccitato, per così dire, la prima volta nella mia vita (a quell'età) sentendola dimenarsi sotto di mè, soffrendo disperatamente senza potersi difendere.

Ho sempre amato (da allora) inoltre il tipo di solletico ai piedi fatto dolcemente, accarezzando (e non grattando) la pianta nei punti più sensibili. Mi ricordo, a quell'età, che prima di vederla mi eservitavo sul mio braccio sinistro cercando con le 5 dita della mano destra di ricreare l'effetto di solletico più fastidioso e insopportabile per poi "sfogarmi" sui suoi piedi. Infatti il fatto di avere la povera vittima (femminile) totalmente indifesa e supplicante e la consapevolezza che il solletico che le sto impartendo (ai piedi ma non solo) và oltre l'insopportabile, semplicemente mi eccita in maniera estrema.

Purtroppo dopo quell'età, anche con mia cugina, per colpa principalmente mia, non ho più indugiato in simili piaceri. Infatti a partire dai 10 anni, incominciavo ad avvertire che la mia passione per il solletico sadico aveva qualcosa di strano, di anormale. Infatti quando per esempio andavo a trovarla a casa sua, ricordo che speravo che fosse scalza, in modo che, almeno guardandole i piedi, potessi trarre una forma di eccitazione (ormai sessuale) ma purtroppo repressa. Probabilmente questa situazione è stata la prima situazione della mia vita nella quale ho provato vergogna: non volevo costringerla più in quei giochi poichè temevo la durezza del suo giudizio oppure del giudizio dei miei familiari...

Purtroppo da allora non mi è più capitato di "costringere" qualche ragazza a sopportare del solletico per più di 4/5 secondi di fila bloccandola o in altra maniera impedondole di muoversi: benchè è una cosa che mi ecciti fortemente, nelle situazioni di vita successive, o trovavo delle ragazze che non erano disposte ad accontentarmi oppure trovavo delle ragazze per cui provavo una passione tale per cui ero terrorizzato al pensiero di rovinare tutto facendomi avanti con pretese così stravaganti!

Gli ultimi piedini che ho solleticato risalgono a 3 settimane fà, in occasione di una vacanza a Praga. La ragazza in questione ha 19 anni, nome Alena, mora, occhi scuri, alta 1.72cm, magra, 39 di scarpe (il mio numero preferito), bellissima (e non sto scherzando, ti assicuro). Questa ragazza rientra nella seconda tipologia nella categorizzazione che ho fatto prima: semplicemente stupenda, bellissima, simpatica e di compagnia, non volevo uscirmene con qualcosa tipo: "posso legarti e farti il solletico?" o roba simile. Ciononostante, prima di fare l'amore, mi sono divertito a solleticarle le ascelle e le piante dei piedi, in maniera delicata come piace a mè. Ho ancora dei flash di lei, completamente nuda sul letto, ovviamente a pancia sotto ( :) ), mentre le bacio il corpo e tra un carezza e l'altra "allungavo" la mano verso i suoi piedi per solleticarli. Lei ogni tanto rideva e ritraeva violentemente il bellissimo piede: purtroppo forse ha un problema di estremità fredde per cui, immagino, il solletico fatto in quella maniera (accarezzando) non ha poi il suo effetto autentico, come se avesse avuto i piedi caldi, per così dire. Sarebbe stato magnifico, prima di prenderla, poter giocare al solletico con lei come avrei voluto: adesso il pensiero, la fantasia irrealizzata di lei, nuda, a pancia sotto, legata ai quattro angoli del letto che mi prega di non torturarla ulteriormente col solletico mi fà stare male anche adesso dal piacere (al solo pensiero!!). Comunque, tornando a noi, prima di giungere al sodo, le ho proposto di fare un gioco per cui lei doveva contare fino a 100 e stare immobile sul letto in quella posizione mentre io mi dovevo divertire a solleticarle dolcemente il corpo con le dita. Ovviamente vincevo io se lei si fosse mossa, vinceva lei se arrivava a contare fino a cento. Naturalmente ho vinto io: perdere è stato qualcosa che non deve aver gradito e mi ha risfidato a rifare lo stesso giochino una seconda volta... La seconda volta ho rivinto io, abbastanza facilmente.

Questo è quanto. Il resto della storia di Deborah e Stefania te la posto quanto prima. Raccontami tu qualcosa adesso, mi raccomando, con dovizia di particolari !

vito
 
oggi non ti sei connesso...va bene, speriamo per domani...la prossima volta che ti connetti dimmi un orario così la volta successiva potremmo trovarci e risponderci velocemente!
Le mie avventure solleticose sono quasi tutte riferite a me e mia sorella con la quale il solletico è sempre stato una cosa normale e soprattutto da piccole ce ne siamo fatte un sacco!Ti faccio un po' una descrizione di noi due per renderti conto:
1)mia sorella:è alta 1,67m più o meno, è bionda con occhi verdi e porta il 38 di scarpe.soffre il solletico ovunque ma i suoi punti veramente peggiori sono...indovina un pò?!i suoi punti peggiori sono le ascelle e soprattutto i piedi!!!e posso dirti una cosa in più,il punto debole dei suoi piedi sono le dita!!
2)io:io sono alta un paio di centimetri meno di lei ma ho i capelli color castano chiaro e gli occhi marroni.Il mio numero di scarpe è il 37,5.come mia sorella soffro il solletico ovunque ma i miei piedi sono tremendamente solleticosi!!!e il modo peggiore con il quale posso essere torturata(e che mia sorella ha fatto un sacco di volte!!!!!)è con una piuma che mi solletichi lentamente le piante e in mezzo alle dita!divento pazza!!!!!
fatti sentire presto!!
 
finalmente!!!!!ti ho inviato un po' di informazioni su di me, spero siano gradite!!
ho quasi ultimato una storia fantasiosa tra la canalis e la giarrusso della quale mi hai inviato la foto!
ti interessa che te la invii?
 
ti faccio le ultime domande e poi devo andare..domeni forse mi connetto verso le19 ma non sono sicura..
mi raccomando rispondi alle mie domande e fammi sapere se ti interessa la storia...scrivimi tante cose,tutto quello che vuoi così domani leggo un po' che mi fa molto piacere!!!ah,una cosa...visto che ti ho dato informazioni su di me potresti inventarti una storia e postarla...sarebbe simpatico...però niente nudità..solo solletico...mi raccomando scrivi tanto!!!!!!
 
ciao,

in realtà sono connesso 24 ore su 24: di quando in quando mi ricordo di andare a vedere sul forum se c'è qualche nuovo tuo messaggio :) Purtroppo immagino che i problemi di sincronizzazione che abbiamo siano dovuti al fatto che la sola scrittura di un messaggio come il mio precedente richiede diverso tempo e quindi, di conseguenza, nè viene l'attesa che hai sperimentato. Direi che quest'orario (7-10 di sera sia perfetto): puoi scrivermi a qualsiasi orario comunque; c'è un'alta probabilità che ti risponda nel giro di 60/120 minuti (in altre fasce orarie).

Ti ringrazio delle informazioni su di te e tua sorella e devo dire che potrebbe intrigarmi l'eventualità di scrivere qualcosa che vi riguardi (non l'ho mai fatto prima comunque). A tale proposito vorrei gentilmente altre informazioni:

1) I vostri nomi (dammene anche due di fantasia, se ti fà sentire a tuo agio così)
2) Le vostre età oppure la vostra fascia di età e/o la differenza di anni che vi passate e chi è la maggiore.
3) Avete amiche in comune? Come si chiamano? Uscite spesso insieme?
4) Esistono oggetti o persone che possono essere motivo di contesa tra di voi? (ragazzi, vestiti... non so, qualsiasi cosa)
5) Dormite insieme? In letti vicini? Che tipo di letti avete (a castello, di un tipo che permette eventuali legature...)

Ti chiedo tali informazioni allo scopo di contestualizzare il più possibile una eventuale storia che ti riguardi. Qualsiasi informazione che ritieni utile o di interesse, postamela domani.

Per quanto riguarda la Giarrusso e la Canalis, sono interessato, ovviamente. Considera semplicemente che R. Giarrusso soffre il solletico "da morire" per davvero e che porta un numero 37 di scarpe. La Canalis la conosciamo tutti: chi non vorrebbe legarla e sottoporla a infinite sessioni di solletico fino a farla diventare pazza??

Purtroppo adesso devo andare anche io, ci sentiamo domani.

ciao,

vito
 
sei connesso?mi sono connessa ora perchè stasera non so se ce la faccio..
 
perfetto!!
per rispondere alle tue domande io mi chiamo francesca e ho 23 anni mentre mia sorella ne ha due in piu e si chiama federica.non abbiamo mai avuto particolari elementi di gelosia...im nostri letti sono in due camere separate e hanno appigli per legare mani e piedi!!
 
Queste informazioni mi torneranno utili. E la storia sulla Giarrusso a che punto è ??
 
Potrebbe essere un problema immaginare degli argomenti credibili per giustificare una sessione di solletico tra la Giarrusso e la Canalis. Per quanto allettante come fantasia, personalmente, avrei dei problemi a scrivere una storia del genere sentendomene poi soddisfatto (ecco perchè preferisco storie di vita vera, condite al massimo di desideri, fantasie, aspettative puramente personali e giustificabili). Che ne pensi?
 
su questo devo dire che hai ragione..comunque ci proverò..e che mi dici di una storia su me e mia sorella?hai qualche idea?
 
Ti sento particolarmente interessata all'argomento. Devo pensarci un attimo, comunque. Dovrei immaginare comunque una situazione dove tu e tua sorella potreste avere qualche motivo di contesa o attrito che potrebbe giustificare una situazione come quella di essere immobilizzati e torturati col solletico per il puro piacere di farlo. Non hai dei consigli ? In ogni caso che ruolo preferisci rivestire: quello della solleticata o della solleticatrice ?
 
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