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MONICA (in Italian, sorry)

Federico

TMF Poster
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Aug 6, 2002
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“COLLEZIONE ESTATE: MONICA” (2.Jun.2006 h.1:06am)

Tempo fa la Monica mi ha confessato di soffrire il solletico. “Quanto?” Le
ho chiesto al telefono… e lei: “TANTO…” con una voce tremula che tradiva un
po’ di nervosismo e emozione. L’idea mi si è accesa in testa come una
lampadina e ho cominciato a lavorare alla preparazione di un bello scherzo,
con la complicità di alcuni amici della palestra. Questo è ciò che è seguito
poco tempo dopo.

Avendo i “contatti giusti” ho proposto alla Monica di fare da modella per la
Collezione Estate di una nota casa di moda.
Si tratterà, questa la versione che le ho dato, di un servizio
video-fotografico particolare, perché deve essere lanciata una nuova serie
“per le quarantenni che vogliono fare così tanto colpo da esser rapite dagli
sguardi dei ragazzi”. In sostanza lei deve essere ripresa e fotografata in
varie situazioni: si inizia in spiaggia dove lei prende il sole con il
costume, poi si apre una sequenza successiva dove è seguita dagli uomini
mentre va nel suo bungalow isolato; qui si stende sul letto per riposare e
sogna di risvegliarsi legata, imbavagliata e bendata dagli uomini che
l’avevano seguita, infine, la scena conclusiva, con lei che si dimena per
liberarsi e si risveglia, stavolta davvero, ritrovandosi ancora in spiaggia
con tutti gli sguardi dei maschi puntati addosso.
Il messaggio è che quel costume risveglia l’istinto degli uomini e ne
scatena sguardi e pensieri “così forti da sembrare veri”.
Affinché la scena risulti il più realistica possibile lei dovrà essere
davvero legata con molte corde ma naturalmente -la rassicuro- “senza
stringere”.
Lei, convinta anche dalla prospettiva del lauto pagamento (15000 euro per 8
ore di lavoro, dalle 10 di mattina alle 6 del pomeriggio!) ovviamente ha
accettato e, due settimane dopo, come da programma ci troviamo a Porto Santa
Margherita alle 10. Lei si cambia e indossa il costume –mostrando un fisico
che toglie il fiato a tutti!- e la squadra tecnica inizia a fare varie
riprese e fotografie in spiaggia. Dopo circa un’ora si passa alle scene
interne che vengono girate nel suo appartamento del condominio vicino che è
completamente vuoto, non essendo ancora arrivati i vacanzieri. Nessuno
all’infuori di noi: la scelta non poteva essere delle migliori per lavorare
liberi e indisturbati, trasportare l’attrezzatura e soprattutto per
predisporre dal vivo la colonna sonora con i quattro impianti stereo che
abbiamo portato.

Entrati in camera, mentre i tecnici istallano le telecamere e i microfoni,
le spiego che per il massimo effetto scenico della legatura le devono essere
legati i polsi insieme al centro della testiera del letto, e le caviglie ai
due opposti angoli del letto, avvolgendo polsi e caviglie con molti giri di
corda senza stringere troppo, ma tirando gli arti.
Lei, rassicurata dalla mia presenza, si sdraia sul letto e si dispone con le
braccia sopra la testa con i polsi incrociati e con le gambe ben larghe.

Per il bavaglio io stesso mi siedo a cavalcioni su di lei -“posso vero?” e
lei annuisce “si, bello!”- e mi occupo di sistemarle una piccola palla rossa
di gommapiuma non troppo rigida in bocca, e stringere (..bene!) i cinturini
di cuoio nero che la tengono ferma passando sotto il mento e dietro la nuca:
assolutamente impossibile liberarsene ed efficacissimo per impedire di
gridare aiuto, o meglio… per rendere impossibile sentire le grida di aiuto!
“Ottimo per l’effetto audio” aggiungo, “fai finta di urlare davvero, grida
“aiuto” con tutta la voce che hai in gola!”. Alle sue grida soffocate
sentiamo tutti un brivido d’eccitazione “Perfetto! Bravissima, verrà fuori
un capolavoro! Sembrerà tutto vero”.

Per la bendatura, le annodo sugli occhi una lunga benda scura, ben stretta
-“Vedi qualcosa?”- “mmmmpfh!”, la sua risposta negativa così inudibile
eccita tutti: ha fatto cenno di no ma in effetti non siamo stati in grado di
capire se era un si o un no, WOW!

Mentre le sono cavalcioni per bendarla e imbavagliarla, entra in scena la
squadra A che inizia a legarla al letto, polsi e caviglie
contemporaneamente, con molti metri di corda, senza stringere troppo, ma
dopo che quelle corde molto lunghe le avvolgono totalmente i polsi e le
caviglie, ai tre ragazzi basta una serie di strette potenti e decise nei
nodi finali per bloccarla: “mmmmpfh” abbozza un tentativo di ribellione come
per dire “calma ragazzi non tirate troppo sennò mi fate male!”. I nodi sono
effettivamente ben stretti: già così non si potrebbe slegare nemmeno se
usasse tutte le sue energie per ore! Soprattutto, già così, il suo corpo è
già immobilizzato e in tirare come fosse già tutto pronto.

Per fare una prova le faccio del solletico veloce sotto le ascelle per
testare la capacità di resistenza della legatura anche ai suoi guizzi
“MMMMMMPFHHH!!!!!!!” la sua ribellione è VERA e dagli altri accidenti che
tira “MMMMMMMMPFH!!! MMPF!” si sente che lo scherzo non le è piaciuto
affatto! D’altronde chissà cosa deve aver provato una che soffre il
solletico così follemente… WOW!

“Tranquilla Monica, questo non è niente” le faccio io…senza certo mentire…

Appena finito infatti entra la squadra B -fuori programma!- che inizia a
legarla con altri metri e metri di corde come se fosse ancora libera; sono
tutti ben decisi a legarla con tutte le loro forze, senza nessuna pietà.
Stringono con la determinazione di chi può poi scommettere un miliardo sul
fatto che non possa assolutamente slegarsi, dando per certo che dalla
legatura esistente -non importa quanto salda e robusta possa apparire- lei
si possa abilmente liberare in pochi minuti. Si vede bene che hanno la
consapevolezza di dover legare un’anguilla, e soprattutto sanno che se si
dovesse slegare anche solo parzialmente perderebbero tutto il loro compenso!
Se nella prima legatura ha contato l’efficacia, qui gioca un ruolo
importante anche la “cattiveria” con la quale vengono strette le corde e
annodati i nodi: si vede sprigionare tutta l’energia dei loro muscoli, come
se ne facciano un fatto personale! In effetti è così: a quei palestrati
pieni di muscoli gliel’avevo detto chiaro, “se riesce a slegarsi anche solo
di un millimetro perdete la faccia e fate la figura dei “cacasotto” e questo
metterne in dubbio la forza -ripenso all’espressione che avevano fatto in
palestra- li aveva resi ben determinati e incazzati a dovere. “Vedrai!”, la
loro risposta era lì, in tutta quella forza…

Intanto lei non capisce cosa sta accadendo, si spaventa, si sente stringere
maledettamente e sente male ai polsi, si sente in tirare, si agita
“MMMMMMMMMMPFHH!! MMMMMMPFH! MMMMPFH!”
Sembra però che non possa dimenarsi e ribellarsi come prima, ma è meglio
verificare nuovamente la resistenza della legatura ai suoi guizzi più
feroci: ancora un po’ di solletico di prova, ma stavolta più lungo e fatto
da più mani! È la prova generale, per farla contorcere e dimenare
energicamente, così se alla prima ha avuto un assaggio di solletico
(iniziando sicuramente a pentirsi di essersi fatta legare) alla seconda ne
prova l’abisso profondo iniziando a entrare nel panico!

“MMMMMMMMMMMMMMMMPFFFHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Quel grido soffocato è lacerante e pieno di disperazione! Orribile,
mostruoso! Eccitante oltre misura…
La vediamo divincolarsi come una pazza furiosa, cercare di slegarsi davvero,
ma la legatura è stata fatta BENE: non può muovere più un muscolo!
La ribellione continua: “MMMMMMMPFHHH!!!! MMMMPFHHH!!!”
Si capisce che non le va più di continuare e che è incazzata perché lo
scherzo è andato oltre. Ma il gioco ormai è iniziato e indietro non si
torna! Nessuna via di fuga, nessuna possibilità di interrompere o rimandare.
Si fa e basta!

Finito di legarla, tutto il resto è già stato programmato nei dettagli e il
regista dà il via: ”AZIONE!”

La scena che viene ripresa dalle telecamere è però un po’ diversa da come
lei se lo aspettava:
un po’ di assoluto silenzio per aumentare il pathos… “MMMMPFHHH!!!!!
MMMMMMPFHHH!!!!!!!” lei precipita nel panico!
“MMMMMPFHH!! MMMMMPFHHH! MMMMPFH! MMMMMMMMMPFH!”
Forse sta gridando: “Ma che succede??? Che diavolo significa? Che è questo
silenzio? Dove siete finiti?”

All’improvviso, simultaneamente, hard rock e metallica a tutto volume e
tutti quanti su di lei in un attacco sfrenato di solletico folle e senza
sosta a ritmo di musica! Sotto le ascelle, lungo i fianchi, sugli
addominali, sulle costole lungo le cosce, sopra i ginocchi, sotto le piante
dei piedi! Mille dita impazzite si scatenano su di lei contemporaneamente
facendola guizzare e contorcere dagli spasmi
“MMMMMMMMMMMMMMMMMMMPPFFFFFFFHHHHHHH!!!!!!!”
è già preda della pazzia e siamo solo all’inizio!
Il solletico continua, non si ferma, ogni suo tentativo di ritrarsi e di
chiudere quelle ascelle spalancate è reso vano da tutte quelle corde strette
e da quei nodi diabolici, mille dita si alternano senza mai fermarsi, lei
urla grida implora,
“MMMMMMPFF! MMMMPFF!! MMMMMMMMMPFHHHHH!!!” ma quegli animali continuano
senza nessuna pietà, si danno il cambio a turno perché una squadra le sia
sempre addosso e il solletico sia continuo, assolutamente continuo, cinque,
dieci, quindici minuti di solletico spietato senza nemmeno un attimo di
tregua! Un inferno!
Ma d’un tratto tutto ciò che già sembra un incubo spaventoso diventa ancor
più infernale: partono altri due o tre cd di musica metallica e satanica a
tutto volume, è il caos! Un’altra squadra di uomini irrompe in camera,
urlano tutti come ubriachi impazziti, l’aria puzza di Whisky e vino,
cominciano a volare fischi e cori sguaiati, la situazione sembra totalmente
fuori controllo, il solletico continua e addirittura altri uomini cominciano
a usare spazzole di setole dure sotto i piedi
“MMMMMMMMMMMPFH!!! MMMMMMPFHHH!!!!!!”
La tortura è assolutamente irresistibile, a turno si scatenano tutti con
foga, nessuno sembra volersi fermare, la musica rimbomba e fa vibrare vetri,
pavimenti e muri, ma nel palazzo non c’è nessuno che possa sentire l’inferno
e dare l’allarme, nessuno può intervenire e la Silvia non la chiamerà prima
delle 6 del pomeriggio
“Non chiamare, perché è un lavoro importante e non posso interrompere” l’ho
sentita dire io stesso al mattino quando l’ha chiamata per sapere come stava
andando.
Non c’è speranza, è in trappola! Lo sa bene, eccome se lo sa:
“MMMMMMMMPFHHH!!!!!!!! MMMMPFHHHH!!! MMPFHHH!!!!”
Grida come una forsennata, chissà forse urla “bastardi!” o sta solo
implorando “basta, stop, pietà…”
Che peccato non sentirla urlare e disperarsi con tutta la sua voce! Ma il
suo grido soffocato, quei laccetti di cuoio nero stretti sul suo visino
dolce ora tutto rosso fuoco, la sua fronte corrugata dall’inequivocabile
espressione di chi sta lottando con tutte le forze, tutto terribilmente
eccitante …per non parlare del suo corpo mozzafiato in preda a mille spasmi
e contorcimenti! Troppo eccitante…per smettere.
“MMMMPFHHH!!!!!!!!” le sue sono grida sempre più furibonde, sempre più
intense e disperate, ma nel copione è previsto che venga superato ogni
limite, e siamo soltanto a mezzogiorno. Mancano ancora sei ore al termine
del “contratto”!

Appena le monto addosso cavalcioni e affondo le mie dita nei suoi muscoli
addominali, tutti contratti e in preda a spasmi violenti, mi rendo conto che
sei ore sono troppo poche, anche se un solo secondo in questo momento deve
sembrarle un’atroce eternità. Da sopra è tutto ancor più eccitante, quei
suoi continui strattoni con la testa, il collo tutto gonfio di vene, il suo
corpo da strafiga che guizza, s’inarca e si dimena contorcendosi a scatti
improvvisi e violenti, eppoi quelle ascelle dalla pelle morbida e liscia,
così spalancate e indifese, così invitanti… come resistere? Troppo eccitante
per fermarsi e lasciarla andare, oh no, ancora no! Assolutamente no!
“MMMMMMMMMPFHH!” ….”MMMMMMPFFHHHH!!!!!!”
Eppoi quelle sue grida soffocate, quelle vibrazioni che si sentono su tutto
il suo corpo, no, non ci si ferma.
Adesso poi conosciamo i punti dove soffre di più il solletico! Fin
dall’inizio abbiamo tutti osservato le sue reazioni per scoprire dove non
riesce a sopportarlo proprio… per sapere dove insistere con particolare
intensità, senza nessuna pietà! Sadismo puro, WOW! Eccitante! Soprattutto
osservando tutte quelle corde in tirare e tutti quei nodi stretti che ce la
consegnano prigioniera.
Una prigioniera da torturare per il sol gusto di vederla guizzare in nostro
potere. Povera Monica! Perché mi hai confidato di soffrire il solletico? Lo
soffro anch’io e non tanto ma tantissimo! Da impazzire, da morire! Come
resistere dal viverlo, dal vedere la propria peggior paura lì, sotto gli
occhi, sotto le proprie mani, scatenarsi tramite le mie dita, sfogarsi su di
te? Irresistibile, vorrei provarlo ciò che stai provando tu ma mi terrorizza
e mi affascina, ma lo vorrei provare e nel modo più spietato, vorrei
provarlo, subirlo come lo stai subendo tu adesso….

I miei pensieri vagano filosofeggiando, mentre le mie scosse di solletico
schizzano come lampi sotto le sue ascelle e sui suoi muscoli addominali,
intorno all’ombelico, vere rocce guizzanti…

La musica assordante, sempre più un insopportabile rumore, una tortura nella
tortura, improvvisamente viene squarciata da un sibilo che fende l’aria, si
sente un distinto rumore, forte, violento, SCHIOCKK!!!
SCHIOKK! SCHIOKK!
Tre uomini cominciano a schioccare violentissime frustate sul pavimento!
Questo si che era fuori programma! È stata un’idea di uno di loro, ha fatto
spaventare tutti, figuriamoci lei! Ma frustata dopo frustata il clima
pesante rinnova l’eccitazione, siamo tutti elettrizzati dal culmine
dell’effetto terrore, dal suono del cuoio che sibila e si infrange con
rabbia!
“WOW!!!!” “SIIIII” “FRUSTIAMOLA!” fa subito uno
“SIIII, DAI! FRUSTIAMOLA!!!!” fa eco un altro!
“MMMMMMMMMMMMMMMMMMPFHHH!!!!”
La Monica è al limite della resistenza fisica e psicologica!
La situazione è ormai fuori controllo, ci stiamo lasciando andare a sfoghi
folli e sfrenati! Ed è quello che deve sentire lei perché si riempia -se
possibile- di maggior terrore!

Ma ecco tutto di colpo, il rumore infernale si ferma e simultaneamente
s’interrompe anche il solletico!
Silenzio assoluto!
All’improvviso, senza preavviso!
Tutte le mani si ritraggono e scompaiono, io non sono più seduto su di lei,
non c’è più nessuno!

C’è un silenzio surreale, in camera si sentono solo i respiri ansimanti
della Monica, si vedono muovere solo i suoi muscoli, il suo corpo così messo
a dura prova si contorce in preda a spasmi residui… “forse hanno finito”
penserà, ma lei non parla non dice niente, forse perché non ha più fiato in
gola, forse perchè ha paura, forse per fermare questo momento all’infinito…

Ma all’improvviso i quattro cd di metallica, satanica e hard rock esplodono
di nuovo!
È subito inferno! Non meno di settanta polpastrelli incontrollati e feroci
sembrano volersi riprendere il tempo perduto, con brutalità, disprezzo, e
assoluta follia! Il solletico riprende dappertutto e il suo grido è
infernale
“MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMPFHHHH!!!!!!!!!!”
È quello che volevamo sentire, è quello che ci eccita di più, la preda che
si sente libera e che invece non sa che mancano ancora cinque lunghe ore
alla fine!!!
“MMMMMMMMMMPFHH!!! MMMMMMMMPFHHH!!! ….MMMMMMMMMMMMMMPFHH!!!!!!!!!”
La sua ribellione riprende slancio, impazzisce, scoppia, è oltre i limiti di
ogni disperazione di ogni follia!
Riprendono le frustate sul pavimento accompagnate stavolta da rabbiose
parole di incitamento per gli altri nonché di insulti e offese pesanti per
lei!
“MMMMMMPFH!!!!!”
È la fine…
“MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMPFHHHHH!!!!!”
La sentiamo ormai in piena crisi isterica e tutto quel rock satanico sembra
volerle regalare l’inferno più vero!
Il solletico ripreso con l’attacco esplosivo della musica è ora fatto da
TUTTI! E’ sfrenato, mostruoso, orrendo, ne sento io stesso
l’insopportabilità più assoluta! È diventata tutta rossa, si contorce in
continuazione tutti i muscoli si contraggono senza sosta, è oltre il limite!
WOW!!!!!!
Altri tre minuti, altri tre minuti, no, diventano cinque, no sette, non
riusciamo a fermarci, siamo eccitatissimi, ipnotizzati dallo sfogo del
potere assoluto, altri tre minuti, altri cinque, dieci…..
Tutti quei guizzi mentre le tengo il piede inarcato afferrandolo per le dita
con la mano sinistra e lo solletico con tutte le dita della mano destra!!!
Niente da fare, troppo eccitante sentirti guizzare, nessuno si ferma!!! E su
e giù, dalle punta delle dita al calcagno, uh senti come contorce il piede!
Senti come si divincola! Come si contrae tutta!!! WOW!!!! Dieci minuti,
quindici, venticinque!!!
Nessuno si ferma, nessuno si ferma, nessuno si ferma!
Di colpo il solletico s’interrompe, di colpo si spegne tutto il frastuono!

È di nuovo silenzio, siamo riusciti a fermarci…
Il suo corpo no, è ancora in preda come di scariche elettriche, vibra tutto,
i muscoli sono tutti contratti, travolti da spasmi irrefrenabili, respira a
fatica…

Ma è silenzio. Finalmente silenzio. Ma tutte quelle dita?
Lei non vede, ma sente… rumore di passi, la porta che si apre, altri passi,
la porta viene chiusa…
Sente qualcuno muoversi nella stanza, avvicinarsi, svitare un piccolo
coperchio…

“Monica, sono io, siamo rimasti soli” le faccio con voce calma e affettuosa
“MMMPFH!” sembra non aver più fiato per urlare o forse sta solo supplicando,
implorare un amico è più facile che un gruppo di sconosciuti, ma quando mi
ricapita di trovarmela così a mia completa disposizione?
Allungo le mani “MMMMPFHHH!!!” crede che voglia iniziare con altro solletico
“No no… niente solletico!” le dico con tono rassicurante, ma intanto le
slaccio il reggipetto del costume lasciandola seminuda! WOW!!!
“MMMMMMMMMMMPFHH!!! MMMMMMMMMMMMMMMMMPFH!!!!!!”
Protesta con energia. Invano.
I suoi capezzoli turgidi, il suo corpo in tirare, i suoi muscoli in
tensione… troppo eccitante per slegarti e lasciarti andare, Monica…

Le mie mani attingono al vasetto di crema alla mirra che ho appena aperto e
comincio a spalmarla sul suo corpo,
“MMMMMMMMMPFHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” si ribella, forse era un “Non mi
toccare bastardo!”

Ma continuo, procedo lentamente, molto lentamente
“MMMMMMMMMPFHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” guizza ancora mentre palpo i suoi
muscoli e questo mi eccita da impazzire, ci ripasso ancora e ancora… sfioro
polposamente tutto il suo corpo, sfioro più e più volte i suoi capezzoli,
ripasso ovunque si è abbatuuta la tempesta di polpastrelli, come per lenire
il trauma, per cancellarle la paura e l’orrore che ha subito, lo faccio
molto piano, con carezze delicate, premurose…
Non più attacchi frenetici, niente più scosse di solletico, soltanto lunghe
e lente carezze con la crema alla mirra che profuma il suo corpo e tutta la
stanza…
“MMMMMMMHH” ora sono mugoli di godimento…
Ahh il suo corpo… ora s’inarca, sì, ma per offrirsi alle mie mani, adesso
vibra, sì, ma di piacere, e le mie mani la carezzano palpandola tutta, con
brividi di solletico e piacere quando risalgo le cosce…
“MMMMMMMMMMPFH!!” ancora ribellione…
Monica, povera, sei ancora bendata, ma perché voglio che tu senta la tutta
la voluttà delle mie carezze; sei ancora imbavagliata, ma solo per non farti
dire alcunché che mi fermi… perché adesso mi fermerei, ma mancano ancora tre
ore…

Tre ore piene per mandarti in estasi e farti dimenticare la più devastante
tortura che abbia mai sperimentato, ti contrai ancora, ancora qualche
guizzo, ma è sempre più solletico di piacere…

Ancora tre, lunghe lente ore di coccole… che vorrai non finiscano mai.
Ancora tre ore per convincerti…
 
Buongiorno:

Non hai mai sentito parlare degli Italiani al estero e dei figli degli italiani al estero?, sono tanti. E non tutti hanno perso la lingua del Dante per essere nati in quelli paesi lontani.
Quindi ho capito la tua storia. E un bel sforzo, continua a improverare.
 
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4/26/2024
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