• The TMF is sponsored by Clips4sale - By supporting them, you're supporting us.
  • >>> If you cannot get into your account email me at [email protected] <<<
    Don't forget to include your username

The TMF is sponsored by:

Clips4Sale Banner

Spiderman Tickling (storia F/M)

MtkMichele

Registered User
Joined
Mar 6, 2014
Messages
44
Points
0
Salve a tutti, come va?

Approfitto nuovamente del forum per fare pubblicità sfacciata alle mie storie.
Ringrazio davvero tutti quelli che qui, sul forum o sulla mia pagina di deviantart, mi seguono e commentano i miei "lavori"...
Grazie mille ragazzi/e! :boogie:

Ed eccomi qui con un'altra "commissione"...stavolta la vittima sarà il noto Uomo Ragno, il "carnefice" la meno nota Medusa, regina degli Inumani, con l'utile potere di manovrare i lunghi capelli a piacimento...:cool2:

L'idea nasce da una ministoria illustrata di Xenastorm, che potete trovare qui:
1. http://xenastorm.deviantart.com/art/Spiderman-y-Medusa-001-427370998
2. http://xenastorm.deviantart.com/art/Spiderman-y-Medusa-002-Animated-gif-427373208

basta coi convenevoli, passiamo ai fatti! ;)


Spiderman Tickling 1: Il gioco di Medusa

Medusa appoggiò i gomiti sul corrimano del balcone, reggendosi la testa con una mano.

I suoi lunghissimi capelli rossi le danzavano attorno, avvolgendo pudicamente il suo tonico corpo completamente nudo.

Sospirò profondamente, rimirando distrattamente il panorama di Attilan che si stendeva sotto di lei.

La meraviglia della città lunare avrebbe tolto il fiato a chiunque, ma non a lei. Non più.

La sua mente era troppo lontana da lì per godere della bellezza.

Medusa era insoddisfatta.

Dentro di sè si disse che non aveva ragione di esserlo...quante sulla terra, no, nella galassia...anzi, nell'intero universo avrebbero voluto essere al suo posto?

Era la consorte di Freccia Nera, re degli Inumani, popolo dotato di straordinari poteri. Era regina. Era potente. Era intelligente. Era saggia.

Ed era bella, molto bella...diciamo pure splendida. Dietro quel suo portamento altero ed inarrivabile, dietro i suoi modi così contenuti in pubblico, Medusa era una donna. Una donna passionale, sensuale, con grandi desideri e grandi bisogni...

E lì arrivavano i problemi, pensò mordicchiandosi lievemente l'unghia del pollice.

Si volse un attimo indietro, a sbirciare la proprio camera da letto.

Parzialmente rischiarato dalla luce blu della città, si intravedeva il suo talamo, un meraviglioso letto a due piazze dove riposava il suo sposo.

Quella notte avevano nuovamente fatto l'amore, a lungo, iniziando con grande dolcezza, sfociando poi nella passione e di lì di nuovo nella dolcezza, alle carezze, ai baci...

Freccia Nera era un buon compagno, un amante attento e premuroso, di quello non poteva lamentarsi, certo...

Però...

Però lei voleva di più! Si disse.

Durante l'amplesso, amava muovere i suoi lunghi capelli d'un rosso perfetto (tale, infatti, era il suo potere) per immobilizzare il suo partner, per manipolarlo, per condurre il gioco come lei voleva.

Freccia Nera lasciava fare, sorridendo senza troppo entusiasmo, ma era decisamente più "tradizionale" nel modo di intendere il sesso.

Non riusciva realmente a capire il bisogno di Medusa, sempre così misurata nella vita pubblica, di dominare in quella privata.

Non che lei avesse intenzione di fargli alcun male. I capelli di Medusa, se usati al massimo del proprio potere, si muovevano alla velocità del suono. Se adoperati come fruste, avrebbero facilmente potuto scorticare o uccidere il suo amato...e questo certamente lei non lo voleva!

Ma esistevano forme di dominazione più sottili, più fini...forme che lei avrebbe voluto tanto poter sperimentare.

Quando prima aveva avvinto i polsi del re con le sue chiome, forzandoli verso l'alto...Quando aveva visto il suo petto muscoloso tendersi, esposto ed inerme sotto di lei...in quel momento si era chiesta...

Ricacciò indietro quel pensiero.

"Ma no, cosa vado a pensare?" si disse a mezza voce "Non potrà mai accadere..."

Però il pensiero rimaneva.

E non era la prima volta che si affacciava alla sua mente.

In più riprese, quando si ritrovava in una posizione dominante, con il corpo di Freccia Nera sotto di sè, Medusa avrebbe tanto desiderato di poter indurre quella faccia seria alla risata, pur contro la sua volontà. Avrebbe desiderato tanto poter giocare con la sensibilità del marito, stuzzicandolo dove più sensibile, alternando a suo piacimento quella lieve tortura al piacere...

Fare suo quell'uomo così potende, dominarlo, essere contemporaneamente la sua estasi e il suo carnefice...

Ma erano solo fantasie.

In realtà, la regina non era nemmeno che Freccia Nera soffrisse il solletico...e non sarebbe stato saggio scoprirlo.

L'enorme, incontrollabile potere del re, era infatti legato alla sua voce.

Le parole di Freccia Nera sprigionavano un'energia devastante, un'energia che non era assolutamente in grado di controllare, e i cui effetti potevano essere disastrosi.

Una volta, semplicemente pronunciando la parola "Basta" rivolta ad un bruto invasore, il suo sposo aveva staccato di netto un pezzo della luna su cui abitavano.

Medusa non osava pensare agli effetti che una sonora risata del suo amato avrebbe potuto produrre.

Certo, la distruzione della civiltà di cui era sovrana sarebbe stato un prezzo troppo alto, solo per appagare un suo capriccio...

Ma rimaneva il fatto che le loro conversazioni silenziose, fatte a gesti, per non parlare dei rapporti, passionali ma monotoni nella loro silente ripetitività, l'annoiavano ormai a morte.

"Come fare?" rimuginò tornando a fissare a sagoma immota del suo re addormentato "Come fare per placare questo desiderio...senza coinvolgere per questo tutta Attilan?"

Attilan...

Certo, quella era la chiave!

Per soddifare questo suo recondito desiderio doveva allontanarsi da Attilan!

Tornare su quella che un tempo era stata la sua casa, la Terra!

Là avrebbe trovato qualcuno che avrebbe potutto appagare questa sua voglia troppo a lungo repressa!

Eccitata da questo pensiero, rientrò rapidamenente nella camera per rivestirsi...e lì il suo sguardo cadde nuovamente su Freccia Nera.

Per un attimo, la regina si sentì in profondo imbarazzo per ciò che stava per fare...ma fu solo un attimo.

Si chinò sulla sagoma assopita del consorte, per assicurarsi che il suo sonno fosse davvero così profondo come sembrava.

"Tu sei l'uomo che amo...ma no puoi darmi ciò che cerco...non stavolta" accarezzò con vaga tristezza il suo corpo "Ciò che non saprai mai non può ferirti, mio sposo..." pensò prima di voltarsi senza più alcun ripensamento.


...


"Non posso indossare nemmeno questo" rimuginò la regina reggendo davanti a sè un elegante abito da cerimonia, dalla lunga gonna con mille svolazzi. In parte a lei, giaceva una pila di vestiti del medesimo taglio, tutti completamente inadeguati per ciò che aveva in mente di fare.

"Quand'è che ho smesso di portare abiti comodi?" si chiese gettando anche quel capo nel mucchio.

"Ma nemmeno posso girovagare nuda...cosa posso indossare per recarmi sulla Terra?"

Nuovamente, l'ispirazione la colpì come un fulmine.

Si mise a rovistare nella pare più recondita del suo immenso armadio, scostando paramenti, vesti informali e per le grandi occasioni...fino a trovare una piccola, semplice scatola.

Con mani tremanti, la regina la aprì.

"Eccolo!" si disse estraendo una semplice tuta aderente di color verde dal contenitore "Il mio costume da avventuriera...quanti ricordi"

Prima di divenire una reale, Medusa aveva vissuto numerose avventure al fianco di diversi, potenti superesseri terrestri. "Una conoscenza che ora potrebbe tornarmi estremamente utile..." pensò la donna sorridendo soddisfatta, mentre indossava la tuta, constatando soddisfatta come le stesse ancora a pennello nonostante gli anni fossero passati.

Calzò un paio di semplici stivali gialli, alle mani indossò dei guanti del medesimo colore.

"Ed ora, il tocco finale" estrasse dalla scatola una maschera verde come la sua tuta e la indossò.

"Perfetta" si disse rimirandosi nel grande specchio interno dell'armadio.

La tuta le calzava come un guanto, sottolineando le sue curve armoniose e la maschera, pur coprendole la metà inferiore del viso, lasciava liberi di muoversi i suoi micidiali capelli.

"Stasera, cari miei, farete il vostro dovere..." si ripromise accarezzandosi la chioma.

Ripose la scatola vuota in un cantuccio, dopodichè, a bassa voce, chiamò il suo mezzo di trasporto

"Lockjaw!" sussurrò.

Ci fu come uno schiocco, un lampo, un odore di ozono bruciato, ed ecco, al suo fianco, comparve un segugio delle dimensioni di un cavallo.

Lockjaw, l'enorme bulldog, era il fidato cane da guardia della famiglia reale, nonchè un formidabile teleporta. Curioso del motivo della chiamata, si mise in attesa di fianco alla regina, scodinzolando.

Medusa lo carezzò gentilmente dietro le orecchie usando i capelli.

"Andiamo sulla Terra, Lockjaw..." gli sussurrò "Destinazione...New York!"


...


"Ehi, se non ti va bene posso sempre appenderti dall'altra parte del vicolo!" commentò l'Uomo Ragno

"Lasciami andare, lasciami andare, lasciami andare!" ripeteva ossessivamente l'uomo avvinghiato nella ragnatela.

"Sì, questa è tipo la seicentesima volta che me lo dici. Amico, non vinci nessun tostapane, quindi puoi pure calmarti" lo motteggiò il supereroe sparando un fiotto di ragnatela sulle labbra del malvivente.

"Uuhhhh...!!" mugungò questi dietro il suo bavaglio

"Non avrei saputo dirlo meglio" concluse soddisfatto l'Uomo Ragno "Ora...dove posso trovare un telefono pubblico per chiamare la polizia? E quando imparerò a creare un costume con delle tasche? Così da avere anche delle monete per chiamarla, la polizia? O magari un cellulare, potrei portare con me un cellulare..."

Inziando ad arrampicarsi sul muro del palazzo al quale aveva assicurato il ladro, continuò a parlare da solo a lungo.

Forse per questo, non notò le due sagome molto peculiari sul tetto di fronte.

"Molto bravo Lockjaw" si complimentò Medusa accarezzando il cane sulla testa. In passato, Lockjaw aveva avuto modo di percepire l'odore di Spiderman...e una volta che Lockjaw aveva fiutato un odore, era in grado di ritrovarne la fonte, ovunque si nascondesse.

"Non che quest'uomo si nasconda, o abbia isogno di segugi per essere trovato...basterebbe seguire il cicaleccio che produce" Medusa si concesse un sorriso soddisfatto.

"Vai pure, cucciolo...ti chiamerò quando avrò bisogno" la regina congedò la sua guida, che se ne andò con uno schiocco.

Seguendo la sua preda con gli occhi, Medusa si sentì fremere. "Veloce" constatò mentre ne valutava gli spostamenti "Molto agile. E forte. Metà degli Inumani non saprebbero tenergli testa...ma io sono Medusa!"

Usando i suoi capelli come fossero tentacoli, trovò degli appigli saldi nel tetto di fronte e vi si catapultò a gran velocità.

L'aria della notte le sferò il viso, mentre riconosceva la familiare sensazione che le dava l'avventura...unita al gusto del proibito e all'eccitazione di quanto era sul punto di fare.

"Questo è vivere!" si disse mentre le sue chiome si allungavano e si accorciavano, avvinghiandosi, sciogliendosi, trovando appigli e proiettandola a velocità folle lungo i tetti di New York, all'inseguimento della sagoma sfuggente del supereroe che aveva designato come sua preda.

"Perchè proprio lui?" si ritrovò a chiedersi mentre il rosso e il blu del suo costume si facevano sempre più vicini.

Perchè era potente? Certo, Medusa non avrebbe mai attaccato un semplice umano, non avrebbe ricavato soddisfazione dal sottomettere una preda così facile...ma perchè proprio l'Uomo Ragno?

Perchè era il contrario di Freccia Nera.

E nel profondo, Medusa lo sapeva. Tanto Freccia Nera era compassato, taciturno e serio, tanto l'Uomo Ragno era un buffone, allegro e chiacchierone.

Eppure, eppure...in realtà condividevano qualche tratto. Nonostante le apparenze, la regina degli Inumani aveva potuto constare l'immensa forza d'animo del supererore. La sua nobiltà, il suo coraggio, la sua intelligenza, non avevano nulla da invidiare a quelli di suo marito.

Si può dire, per certi versi, che l'Uomo Ragno era quello che Freccia Nera avrebbe potuto essere..se solo fosse stato in grado di parlare.

Medusa non lo sapva, ma mentre si avvicinava sempre più eccitata alla sua preda, in realtà si avvicinava sempre più all'ideale di quello che voleva che fosse suo marito.

Beatamente ignaro di tutto, l'Uomo Ragno continuava a volteggiare sui tetti.

Si fermò un secondo a riprendere fiato, sulla cima di un grattaccielo piuttosto alto, rimirando il panorama come poco prima stava facendo Medusa, nella sua città sulla luna.

"Aaahhh...tutto sommato, una serata tranquilla" si disse contemplando il traffico sotto di sè

Spiderman non si dava pensiero per eventuali pericoli, confidando che il suo celeberrimo "senso di ragno" l'avrebbe avvertito di qualunque minaccia.

In effetti, fece appena in tempo a percepire un lieve pizzicore...prima che una sferzata alla velocità del suono gli sfiorasse il volto!

"Wow! Che cos'è!" urlò balzando via agilmente.

Dall'ombra, emerse una figura ammantata da una massa di capelli fulvi in costante movimento

"Buona sera, Uomo ragno..."

"Chi? Medusa? Ma che vuoi? Non dovresti essere sulla luna o qualcosa del genere?"

"Mi annoiavo" tagliò corto lei "Divertiamoci!"

Veloci quasi come il pensiero, le sue chiome si scossero ed agitarono, muovendosi in direzione dell'eroe.

Ma stavolta l'Uomo ragno era preparato.

"Mancato!" schivò il fascio di capelli abbasandosi

"Mancato ancora!" saltò a destra

"Mancato di nuovo!" saltò a sinistra

"Sul serio...devi fare qualcosa per quella mira!" si prese il tempo per fare una capriola all'indietro, schivando i micidiali capelli di Medusa per l'ennesima volta.

La donna sentiva di dover provare fastidio...ma tutto ciò che sentiva era eccitazione.

Eccitazione per essere tornata in azione.

Eccitazione perchè la sua preda si rivelava all'altezza delle sue aspettative. Forte, agile e veloce. Piegarlo sarebbe stato una delizia.

E, a questo proposito, l'eccitazione le dereivava anche dall'avere la situazione in pugno.

"Non noti una leggera brezza, Uomo Ragno?"

"Brezza? Oh, no..." il supererore realizzò di sentire un inusuale frescura al volto. Si tastò la afaccia e realizzò che la sua maschera non c'era più!

"Cerchi questa?" lo motteggiò Medusa, mostrandogli la maschera appesa all'estremità di una lunga ciocca.

"Ehi!" protestò lui apparendo preoccupato per la prima volta "Non facciamo scherzi!"

"Ma come...pensavo tu adorassi scherzare...chissà se adori anche ridere..."

La voce di Medusa si fece più bassa e provocante mentre i suoi capelli si agitavano, frementi...


Seguiranno a breve le altre parti.
Spero vi sia piaciuto, suggerimenti, critiche, ma anche lodi sperticate, sono le benvenute ;)
 
Last edited:
What's New

4/19/2024
Check out the huge number of thicklign clips that can be found at Clips4Sale. The webs biggest fetish clip store!
Tickle Experiment
Door 44
NEST 2024
Register here
The world's largest online clip store
Live Camgirls!
Live Camgirls
Streaming Videos
Pic of the Week
Pic of the Week
Congratulations to
*** brad1701 ***
The winner of our weekly Trivia, held every Sunday night at 11PM EST in our Chat Room
Back
Top