klang said:
Inoltre, anke a causa della promiscuità generata dalla 'neutralità' di internet,
un approccio omosessuale nella fantasia è più assimilabile di una volta, ma dal vivo temo sarebbe ben diverso.
Che bello spunto di riflessione che mi hai dato caro Klang.
Leggendo la tua frase (quella in quote) mi dicevo :
*no non è vero, o meglio, non è vero per me.
Neanche nella promiscuità e la neutralità di internet posso permettermi di abbandonarmi ad una fantasia che so essere omosessuale, perchè il pensiero per me corrisponde all’essere.
Quindi neanche nell’intimità assoluta della mia mente posso concepire un atto omosessuale, pena l’esserlo.
Ma proprio mentre pensavo questo, sentivo una parte di me che mi diceva : Bugiardo!
Mi è capitato accidentalmente di assistere a solletico tra ragazzi, e la sensazione *sessuale* appariva così come nell’esperienza femminile, anche se in gradazione minore.
E allora mi chiedo, perchè nel caso del solletico la sfera sessuale si attiva anche per persone dello stesso sesso, mentre in quella più propria della sessualità (fare l’amore) provo un forte disturbo al solo pensiero di farlo con un uomo (così come Santa Romana Chiesa ci ha insegnato che è giusto
) .
E’ qui che sono stato illuminato da un pensiero.
Se come tante volte detto, ciò che eccita del solletico è la sensazione di controllo che si acquisisce nei confronti della *vittima*, allora ne discende che l’eccitazione è per così dire *asessuata*, perchè l’oggetto d’amore è una sensazione, che quindi per sua natura non ha genere.
E’ come se, nel caso delle parafilie l’impulso sessuale sia tracimato in sfere che non gli competono direttamente, da qui la possibilità di essere eterosessuale nella concezione ortodossa di sessualità, ed omosessuale o meglio bisex, nella mia natura feticistica.
Quindi per rispondere compiutamente a Darval, e contraddicendo ciò che ho affermato nella mia prima risposta, si, potrei in linea teorica apprezzare a pieno anche una situazione m/m.
Che poi non lo faccia è un altro discorso, ma in linea teorica non è necessariamente la mia natura eterosessuale a vietarmelo, diciamo che lo è di più la concezione di *uomo* che mi è stata insegnata a fermarmi.
Sono preda, come tutti, dei pregiudizi culturali.
Ma non è che il prenderne coscienza determini naturalmente il loro superamento, perchè come penso con forza, le ragioni che stanno alla base della nostra vita sono tutt’altro che razionali, quindi non sarà mai l’uso della ragione che potrà cambiare un atteggiamento irrazionale così radicato.
E’ la rivincità quotidiana che l’inconscio si prende nei confronti della supposta supremazia della vita cosciente.