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cerco italiani

bè,un piccolo motivo di contesa ci sarebbe...vedi,mi sono sempre mpiaciuti i vestiti di mia sorella e talvolta glieli fregavo...potrebbe essere uno spunto?per quanto riguarda il ruolo mi andrebbero tutti e due..quindi una storia di solletico con vendetta...e se puoi con tanto di risate...me la scrivi per stasera?per favore...
 
mmh, non credo di farcela per stasera, temo che il tempo sia insufficiente. Cercherò per domani, comunque. Perchè, nel frattempo, non mi racconti qualche tua esperienza reale legata al solletico? Per esempio qualcosa che riguardi qualche tua amica o anche tua sorella.
 
ora devo andare..stasera se ce la faccio mi connetto ma non so a che ore..mi raccomando,vedi se riesci a farmi trovare la storia,te ne sarei molto grata...grazie in anticipo..ah,un'altra cosa che vorrei che tu inserissi nella storia sono le piume,il solletico prima con calze o calzini e dpo a piedi nudi e un'altra cosa che mi fa impazzire quando vengo solleticata sono le classiche frasi "kili,kili,kili.." o "cootchiee,cootchiee,coo" che mi rendono la tortura ancora più atroce!!!!ci conto!!!
 
dovrei scriverla stasera, perchè adesso non ho proprio il tempo. Se ci riesci prova a riconnetterti verso le 10.30 / 11. Se ricapiti qui prima, lasciami un messaggio dove mi dici qualcosa di più rispetto alla tua esperienza con il solletico: se hai mai solleticato i piedi di qualche tua amica, se lo hai mai fatto con intenzioni sadiche etc. Mi raccomando !

ciao,

vito
 
una volta sono stata legata al mio letto da mia sorella e dalla sua migliore amica michela perchè le avevo sorprese a fumare e volevo dirlo a mia mammma..mi hanno portata in camera mia e mi hanno legata mani e piedi al letto a pancia sopra.vestivo un pigiama rosa che mi hanno tolto lasciandomi in mutande e reggiseno e con un paio di calzini bianchi.michela mi faceva il solletico sotto le ascelle mentre federica mi solleticava la pancia...ero davvero pazza!!!poi federica ha detto"e ora è il momento dei piedini!!" e ha cominciato a farmi il solletico sotto i piedi prima con i calzini e dopo me li ha tolti solleticandomi i piedi nudi con una piuma di pavone che aveva in camera..ero fuori di me e più che soffrivo e più mi solleticavano pronunciando le terribili frasi "kili,kili,kili,kili,kili,kili,kili francescaaaa..kili,kili,kili..forse i tuoi piedini nudi sono troppo solleticosi??!!!"
alla fine ho dovuto giurare di tenere la bocca chiusa e dopo venti minuti la tortura è finita!
 
ti sei data alla pazza gioia... :) Ma questo era un esempio di storia fantasiosa da cui trarre ispirazione oppure qualcosa che è realmente accaduto?
 
ciao Francesca, ho letto la tua storiella, vorrei chiederti una cosa, se ti venisse proposto di essere solleticata, accetteresti?
Ale
 
ciao vito,mi sono connessa ora.
quella che ti ho raccontato è una storia realmente accaduta,non è inventata..
 
come procede con la storia?scrivila bella lunga...mi hai chiesto se ho mai solleticato piedi a qualche amica...alcune volte è successo ma senzz essere legate..se poi ti va ti racconto..
 
sto terminando di rileggere la storia che ho scritto per te e tua sorella (ed anche Michela, visto che ci siamo). Mi ci sono appassionato non poco, devo dire: vedrai che è bella lunga; mi raccomando leggila per intero e lentamente :) . Dammi 20 minuti...
 
tra poco devo andare quindi la storia la leggerò domani..ti ringrazio ancora e non vedo l'ora di leggere!!!!
 
Dopo quell'episodio del solletico per la questione delle sigarette, non c'era stata più occasione per mesi nè per Federica nè per Francesca di sperimentare o di fare il solletico all'altra. In questo frattempo, però, Federica, di tanto in tanto, era portata nei momenti di rilassatezza a pensare a quell'episodio provando dentro di lei un piacere strano, sadico, che proprio non riusciva a spiegarsi. Le capitava, prima di addormentarsi, la sera nel suo letto, quando la sua mente era sgombra dalle preoccupazioni e dalla tensione della giornata appena finita, di ripensare a sua sorella legata al letto e soprattutto alla sofferenza che aveva dovuto provare nell'essere sottoposta a quella tortura sadica del solletico. Ripensava a se stessa, a quanto odiava essere solleticata. Immaginava scene di vita quotidiana, quando un amico o un parente le aveva solleticato per scherzo un piede colpevolmente lasciato scoperto. Immaginava quella sensazione insopportabile che le provocava il solletico, anche se fatto per mezzo secondo e con lei che aveva la possibilità immediatamente di difendersi e sottrarsi. Questa catena di pensieri, l'aveva portata ad immaginare sua sorella Francesca, legata al suo letto, quella fatidica sera: non osava neanche immaginare cosa si potesse provare nell'essere solleticati senza pietà per più di mezzo secondo, addirittura per dei minuti e soprattutto nello stare lì legati, senza potersi sottrarre in alcun modo alla tortura. In quello stesso istante, quando realizzò tutti questi pensieri, avvertì un senso di paura e smarrimento: cosa avrebbe potuto impedire alla sua sorellina di vendicarsi in qualsiasi momento, ripagandola con la stessa moneta? Si trattava di tortura, senza alcun dubbio. Federica infatti ricordava di aver sentito, da piccola, da qualche parte, che il solletico forzato applicato ad una vittima indifesa, che non poteva sottrarsi, era utilizzato come una vera e propria forma di tortura medioevale. Dopo questo pensiero, degli altri si fecero spazio nella sua mente: ripensò a sua sorella Francesca, ripensò a tutte le volte che avevano litigato, ripensò per esempio a tutte le volte che Francesca le aveva preso dei vestiti così, senza chiederle il permesso; che era una cosa che la faceva semplicemente impazzire. Cosa aveva fatto in questi casi per vendicarsi? Niente, semplicemente niente. Non poteva picchiarla, di certo, si trattava comunque della sua sorellina. Non le andava di litigare per poi non parlarle per giorni, poichè il clima in famiglia diventava insopportabile. Mentre si concentrava su questi pensieri, Federica ebbe una illuminazione: capì che straordinario strumento di tortura il solletico poteva essere per farla pagare a Francesca, per poterle insegnare come comportarsi. Ripensò inoltre, prima di addormentarsi, a quell'episodio delle sigarette: è vero era riuscita a farsi giurare di non dire niente alla mamma ma ripensò anche a quanto il solletico che le aveva praticato era stato fatto più come un gioco, in maniera confusa, nella fattispecie. Voleva semplicemente divertirsi un pò con la sua amica Michela, a spese di sua sorella. Ripensava a quanto, ciononostante, Francesca avesse sofferto e provò un sottile compiacimento nell'immaginare quella stessa scena, magari con Francesca imbavagliata e legata al suo letto a pancia sotto, con nodi e legature molto più forti e salde della volta precedente, subendo un solletico duro, continuo, senza pietà e per molto più tempo rispetto alla volta prima. Aveva l'impressione inoltre che il solletico fatto in quella posizione potesse essere ancora più insopportabile: le era capitato di stare sul letto a pancia sotto e di aver solleticata per un istante la pianta del piede indifeso e di scatto di ritrarsi con violenza alla sensazione insopportabile che nè risultava. Dolcemente presa nel vortice di questi pensieri, Federica, quella notte, dormì più pacificamente di quanto le era mai capitato. Dopo alcuni giorni, durante i quali Federica ripensò spesso al solletico come strumento di vendetta definitivo verso sua sorella e ormai sicura che Francesca non aveva proprio l'intenzione di vendicarsi per quella volta delle sigarette, accadde qualcosa che forse lei, inconsciamente stava aspettando. Infatti scoprì che sua sorella le aveva nuovamente preso dal suo cassetto nella sua stanza quel paio di pantaloni che tanto le piacevano, come al solito senza dirle niente. A questo punto la rabbia di Federica divenì palpabile. In quello stesso istante però, Federica, che aveva preso quei pantaloni per indossarli, si accorse che in corrispondenza di una delle tasche posteriori c'era uno strappo ben visibile, che non poteva essere stato fatto se non da Francesca. A questo punto Federica sentì il sangue salirle alla testa. Se avesse avuto la sorella davanti a lei l'avrebbe presa a pugni. Di scatto si alzò dal letto e corse verso la porta, con l'intenzione di affrontare la sorella che si trovava nella sua stanza. A questo punto però, capì che finalmente aveva l'occasione che stava aspettando: quasi immediatamente si calmò. Un senso di pace e tranquillità si impossessò di lei: non pensava più ai pantaloni strappati. La fantasia della sorella sottoposta nuovamente ad una sessione di solletico, questa volta con l'intenzione di punirla in modo crudele e sadico senza lasciare spazio a nessuna forma di gioco o pietà, la face subito rilassare. Dopo poco, Federica decise di organizzarsi: chiamo nuovamente la sua amica Michela e le spiegò le sue intenzioni. Voleva essere aiutata in questa impresa, poichè, immaginava che, se Francesca avesse accennato una qualche reazione, bisognava immediatamente immobilizzarla. Si decise di agire alle 11 di quella stessa sera. Federica sapeva che lei e sua sorella sarebbero state sole a casa e che la sorella, a quell'ora, era solita addormentarsi nel suo letto guardando la televisione. Arrivato l'orario Federica e Michela, che nel frattempo era arrivata in casa senza farsi sentire, aprirono dolcemente la porta della stanza di Francesca. La ragazza, come ci si aspettava, stava dormendo sul letto. La televisione era accesa ed ad un volume elevato in modo che, Federica pensò, potevano agire sapendo che i loro movimenti sarebbero stati coperti dall'audio. Francesca stava dormendo sul letto a pancia sotto: sul suo viso una espressione beata e rilassata, di chi non si aspetta che l'inferno possa capitare così, senza preavviso. Indossava un pigiama di cotone leggero ed un paio di calzini di cotone bianco corti, di quelli elasticizzati. Tra la gamba del pigiama e i calzini si intravedeva la pelle chiara, quasi pallida, esposta, del suo polpaccio. I piedi penzolavano dal letto, mentre entrambe le mani erano all'altezza della testa nella più beata delle posizioni. Federica e Michela decisero di agire. Quel pomeriggio Michela era passata da una ferramenta e aveva acquistato per conto di Federica diversi metri di una corta tra le più robuste di cui il negozio disponeva. Molto delicatamente, ricavarono 4 corde dalla corda originaria e legarono un capo di ciascuna corda ai piedi ed alle mani di Francesca, che al momento, nel sonno più profondo, non si accorse di niente. Fatto ciò legarono gli altri capi di ciascuna corda ai quattro angoli del letto, delicatamente, senza tirare la corda stessa in modo che Francesca continuasse a dormire. I nodi sul letto vennero fatti in maniera che gli stessi fossero scorsoi: Federica infatti, nel suo piano sadico con vittima la sorella, aveva immaginato di praticare i nodi ai polsi e alle caviglie della poverina, come avevano fatto, di svegliare Francesca e solo dopo, in maniera immediata, di aggiustare ed assicurare i nodi stessi in modo che immobilizzassero completamente la povera vittima. Dopo pochi secondi, Federica decise che il momento della vendetta era arrivato: andò ai piedi del letto, si inginocchio in modo che la sua faccia fosse a 30 centimetri dalla pianta addormentata del piede destro di Francesca e guardò quello che aveva davanti. Vedeva la pianta del piede della sua sorellina, coperta da un delicatissimo calzino bianco elasticizzato, che sicuramente avrebbe trasmesso tutte le sensazioni del solletico alla povera vittima, come se fosse stata scalza. Federica allora, prese a solleticare il piede della sorella con il suo dito indice, in maniera estremamente delicata. "ghiri ghiri ghiri ghiri", prese a dire molto sottovoce: voleva che la sorella si svegliasse per il solletico alla pianta del piede e non per la sua voce. Incominciò dalla parte centrale della pianta, con movimenti circolari. Dopo pochi secondi, notò che Francesca accennò una reazione lievissima, più uno spasmo del piede, ma rimase ancora pericolosamente addormentata. Federica non stava più nella pelle: le piaceva assoporare questo momento lentamente, era eccitata al pensiero di ciò che stavano per fare alla sua sorellina e l'idea che lei fosse così beatamente addormentata ed ignara dell'inevitabile, la sconvolgeva. Riprese a solleticare il calzino bianco con il suo dito: "tichi tichi tichi tichi tichi tichi". Questa volta prese a fare movimenti più irregolari, molto lentamente, che coinvolgevano tutte la pianta, dita comprese. Federica sapeva che il punto debole di Francesca erano le dita dei piedi, ma voleva riservarsi il piacere di tormentarle successivamente, con calma. "ghiri ghiri ghiri ghiri ghiri" continuò. Dopo alcuni secondi, Francesca ebbe uno spasmo strano nel sonno, violento, che fu limitato dalle corde che le due ragazze avevano legato. Federica si fermò un istante. Pensò che non era ancora il momento di svegliare Francesca. Aspettò qualche secondo e poi riprese, però questa volta dal piede sinistro. "tichi tichi tichi tichi tichi" affondando le dita solo un pò di più, sicuramente aumentando l'effetto del solletico: infatti Francesca incominciò a muoversì sempre più nervosamente e a farfugliare qualche frase nel sonno "noooo basta tiii pregooo", molto dolcemente. Evidentemente stava sognando che qualcuno le stesse facendo il solletico ai piedi ma per sua sfortuna non sapeva che il suo incubo sarebbe divenuto realtà da lì a pochi istanti. Federica continuò. Ad un certo punto Francesca ebbe uno scatto violento come di una persona sottoposta ad uno spavento terribile. Il suo movimento violento fu limitato dalle corde. A questo punto Federica scattò in piedi e chiedendo la collaborazione di Michela, che fino a quell'istante aveva assistito alla scena compiaciuta, efficentemente si fiondarono sul letto, sulla povera Francesca, in modo da poter tirare i nodi scorsoi e assicurare la poverina al letto. Francesca non si rese conto assolutamente di niente. Quando Federica ebbe finito con le corde, Francesca, ancora mezza addormentata, pensava che quello che stava vivendo fosse un sogno, semplicemente. "Federica, sei tu? ma cosa vuoi? Michela? che cazzo ci fate nella mia stanza?" "Prima di tutto modera il tono" aggiunse Federica. "Se ti sento dire un'altra parolaccia ti faccio pentire di essere venuta al mondo, chiaro?" Francesca, disorientata chiese: "Cosa intendi? Perchè mi avete legato? Ti rendi conto che mi hai fatto spaventare nel sonno? Quando mi avrai liberato..." "Cosa?" chiese Federica con tono durissimo? "Cosa farai?" aggiunse. "Forse non ti rendi conto della situazione... Sono sicura comunque che capisci cosa sto per farti... Vogliamo fare con te di nuovo quel gioco della tortura col solletico, anzi, mi correggo, non sarà affatto un gioco." "Tiii preego, sei pazza..." disse Francesca quasi in lacrime "siete pazze... non potete farmi di nuovo quello che mi avete fatto quella volta. Non è giusto, ho mantenuto la mia promessa, non ho detto niente alla mamma" Federica replicò: "Lo so che non hai detto niente, questo significa che il solletico ha funzionato. Questa volta però c'è un motivo più importante per cui ti trovi in questa situazione. I miei pantaloni neri, quelli che ti avevo detto di non toccare." "Li ho presi solo sabato, li ho rimessi subito nel tuo cassetto" "Lo so, ma ti avevo detto di non prenderli, perchè servono a me. E poi, come se non bastasse, me li hai strappati. Non hai idea di cosa ti avrei fatto quando ho scoperto lo strappo." "Scusami, ti prego, slegami, non lì toccherò più, non toccherò più niente di tuo." "Non è così semplice Francesca. Ci ho pensato e ritengo che sia il caso che tu abbia una lezione, una che ti basti per sempre." "Che vuoi dire? sleeeeeegami basssstaa MAMMA AIUTO MMAAMMMMAA" Inaspettabilmente Francesca prese a gridare con tutto il fiato che aveva in corpo. Questo Federica non se lo aspettava. Subito si fiondò sulla sorella per tapparle la bocca. "Sbrigati Michela sfilale un calzino e passamelo" "Subito!" disse Michela. Intando Francesca si dimenava disperatamente sul letto, cercando con tutte le forze di liberarsi, ma, semplicemente, le corde erano troppo resistenti e ben legate. Federica in fondo, a differenza della sorella, non stava facendo molto sforzo; le teneva semplicemente una mano sulla bocca, mentre le corde e la posizione scomodissima (per Francesca) a pancia sotto facevano il resto. Federica infilò il calzino nella bocca di Francesca e completò l'opera con un poco di nastro adesivo che le applicò sulla bocca. Francesca era in uno stato di completa vulnerabilità. Era stremata per i tentativi vani di liberarsi, non poteva chiedere aiuto a nessuno poichè i suoi lamenti potevano essere a malapena sentiti all'interno della stessa stanza. Era in effetti un giocattolo, un piccolo giocattolino indifeso il cui unico scopo era soddisfare le fantasie sadiche ed il desiderio di rivalsa della sorella maggiore. Federica con fare compiaciuto si avvicinò all'orecchio di Francesca; e sussurrò: "Stai per pagarmele tutte, Fra." Francesca riprese a dimenarsi e Federica si accorse che aveva cominciato a piangere. "Rilassati Francesca, non mi impietosisci. Stai sprecando tantissime energie cercando di liberarti, ma ti ho legato troppo bene. Ascolta un consiglio di una sorella maggiore: risparmia le forze, che ti serviranno!" "mmmmammmmmmmmaaaa aiiuttttooo" si sentiva, anzi meglio si intuiva dire Francesca da sotto il bavaglio. "Mamma non c'è qui, non tornerà prima di 3 ore. Stai tranquilla, in questo tempo troveremo qualcosa da fare... eheheh" Federica e Michela presero a ridere di Francesca, che nel frattempo aveva rinunciato a lottare, anche per l'eccessiva stanchezza. "Finalmente ti sei calmata, eh? Ti consiglio di godertela, come faremo noi, poichè non c'è nulla che tu possa fare al riguardo, se non soffrire fino a diventare pazza, si intende!" Ormai Francesca non accennava più una reazione. Sapeva che quando Federica si metteva in testa qualcosa non si poteva smuoverla. Allora decise di sfidarla: avrebbe sopportato il solletico, quasi stoicamente, cercando di reagire il meno possibile. "Hai smesso di piangere finalmente. Ecco le mie intenzioni: prima io e Michela ti faremo del solletico preliminare, cercheremo di capire tutti i tuoi punti deboli. Purtroppo per te sarà una operazione lunga. Poi, con molta calma, ti tortureremo col solletico in tutti i punti del tuo corpo che ti fanno più impazzire, con particolare interesse ai piedi, ovviamente! eheheh" A questo punto Francesca cominciò a muovere la bocca nel gesto di dire qualcosa: "mmmhhhh mmmmmmmh" "Michela, che dici, le togliamo il bavaglio? Sentiamo cosa vuole dirci. Ma bada Francesca: se gridi ti imbavagliamo di nuovo e giuro che ti tortureremo come nessun essere umano è stato torturato prima". Francesca annui debolmente. Tolto il calzino dalla bocca, ormai inzuppato di saliva e lacrime, Francesca disse con la voce ancora alterata dal pianto represso: "Nooonnn griiiderò, Federica. Adesso mi hai spaventata abbastanza, hai vinto. Ti prego, non farmi soffrire col solletico, non lo sopporto. Sono stremata ed è una tortura stare legati in questa posizione..." Federica non le diede neanche il tempo di completare la frase: "La tortura vera deve ancora cominciare." Anche Michela a queste parole rimase sconcertata: Francesca era veramente sconvolta ed in lacrime e la determinazione negli occhi di Federica la spaventò. "Michela!" disse Federica "cominciamo dai fianchi... Dobbiamo testare ogni singolo centimetro quadrato del suo corpo, per trovare TUTTI i suoi punti deboli." Federica e Michela si posizionarono a sinistra e a destra di Francesca e cominciarono a solleticarle dolcemente i fianchi. "ghiri ghiri ghiri": solleticavano con delicatezza prestando estrema attenzione alle reazioni di Francesca, al tono della sua voce, per capire se in quel punto lo soffriva di più o di meno. Francesca era decisa a non muoversi. Soffriva il solletico ai fianchi in maniera disperata. Cominciò a sudare visibilmente ma non si muoveva: non voleva darla vinta alla sorella maggiore. "Lì non lo soffro!" Aggiunse con un'aria di sfida che indispettì Federica. "Adesso vediamo." Federica si ricordo dell'ultima volta che avevano fatto il solletico alla sorella e di un punto sulla sua pancia che ricordava essere particolarmente sensibile: "Michela aiutami. Devi girarla leggermente e tenerla saldamente ferma, mentre io mi occupo del suo pancino..." A queste parole Francesca provò un brivido di paura, ma rimase immobile, decisa a sopportare qualunque cosa. Michela ubbidì e afferrò con tutte le sue forze la povera Francesca, immaginando forse che la poverina potesse ancora accennare una qualche reazione. Infatti la sua stanchezza e le corde rendevano del tutto superfluo questo provvedimento. "tichi tichi tichi tichi tichi tichi tichi tichi" Federica prese a dire, solleticando con abilità la pancia di Francesca. La poverina non stava più nella pelle; diventò paonazza ed ad un certo punto tradì completamente la sua intenzione di rimanere impassibile. Fu come il crollo di una diga, lo straripare di un fiume: "bbbaaaastttta ti prego aaaahhhaaaahh aahhahh, fermati non lo sopporto." Federica senza fermarsi: "eheh, abbiamo appena cominciato." "smeettilaaaaa bbbaaaastttaaaa non ce la faccio più" Francesca pensava davvero quello che diceva: era distrutta, stremata; cercava con le pochissime forze che le erano rimaste di liberarsi dai legacci, ma la cosa era semplicemente impossibile. "aaaaahh bbbaaaaasttta" continuò. Per tutta risposta, Federica ordinò: "Michela, puoi lasciarla adesso, posso tenerla io con facilità. Occupati delle sue ascelle. E se farai un buon lavoro, saprò come ricompensarti" Queste parole non fecero molto presa su Michela: in un primo momento cominciò a preoccuparsi per Francesca. La sua sofferenza era estrema; rideva disperatamente ed era chiaro che aveva smesso addirittura di lottare con i legacci, sia per mancanza di forze, sia per il solletico che la indeboliva ulteriormente sia per una drammatica consapevolezza che in quelle condizioni poteva solo subire. D'altro canto però, Michela si ricordò che Francesca non le era mai stata simpatica e nonostante tutto era felice di dare una mano a Federica in questa impresa. Purtroppo per Francesca fu la fine: il fatto di essere solleticata senza pietà contemporaneamente da due persone unito al fatto che la sorella aveva intenzione di non concederle alcuna pausa o amnistia, la distrusse psicologicamente. I fianchi cominciarono a farle male dal troppo ridere. Era passata quasi un'ora dall'inizio della tortura: "viiii pregoooo smeetteetela non ce la faccio più... sto male..." "Non sono ancora soddisfatta." disse Federica compiaciutamente "Allora mi sembra che avevi detto che il solletico non lo soffrivi eh? Michela: direi che è il caso di passare ai piedi, che nè dici Francesca?" La poverina, legata ed indifesa, non aveva neanche la forza di rispondere e rimase immobile attendendo il suo destino. Federica e Michela si inginocchiarono ai piedi del letto e con due grosse piume cominciarono a solleticare i piedi di Francesca. Francesca ormai era fuori di sè: aveva riscoperto il solletico duro, insopportabile, una seconda volta quella sera; i suoi piedi infatti, non ancora interessati fino a quel momento dalle attenzioni delle due sadiche, risultavano essere sensibilissimi al solletico. "basta basta basta" ripeteva quasi ipnoticamente. "Sono sicuro che mia sorella" aggiunse sadicamente Federica "rimpiange di non avere un paio di calletti in più su queste piantine, a proteggerla da me". I solletico ai piedi fu devastante. A volte le due sadiche si concentravano su un unico piede utilizzando le due piume contemporaneamente, una sulle dita, l'altra sull'arco. A volte interrompevano ed una solleticava con una piuma e l'altra con le unghiette delle mani, accarezzando e titillando; facendo impazzire la povera vittima. Verso la fine, avevano preso addirittura ad immobilizzare i piedi di Francesca con una mano e a solleticarli con l'altra. Una pratica del tutto inutile considerando che la poverina aveva a malapena le energie per respirare; figuriamoci per sottrarre un piede al solletico. Francesca era distrutta, quasi incapace di muoversi, il cuscino intriso di lacrime e sudore. La sessione andò avanti per un'altra oretta. Alla fine Federica, stremata, concluse: "Che dici Michela, può bastare? L'abbiamo fatta soffrire abbastanza... Guarda: non ha più neanche la forza di implorare la nostra pietà" Francesca rimase in silenzio. Non sapeva cosa aspettarsi: era questo un altro gioco sadico di sua sorella? Avrebbe smesso per davvero oppure si era messa d'accordo con Michela per inscenare un finto armistizio, magari per riprendere dopo pochi secondi con un solletico ancora più duro? "Stai tranquilla, Francesca, è finita. Spero tu abbia imparato la lezione" Francesca rimase in silenzio e non rispose mentre le due ragazze la liberavano dalle corde e lasciavano la stanza. Nella mente sconvolta di Francesca, che rimase nella posizione della tortura incapace anche di girarsi, balenavano una miriade di pensieri, uno tra i tanti quello di vendicarsi della sorella, ripagandola della estrema sofferenza alla quale l'aveva sottoposta. Lo avrebbe fatto? Avrebbe ricambiato il favore a Federica, torturandola col solletico fino a farla impazzire ???
 
vito è stupenda!!!a quando la mia vendetta?!!!!mi sono immedesimata nella storia e penso che sarebbe atroce!!!
 
Il fatto che tu ti sia immedesimata non può farmi altro che piacere. Purtroppo ci ho messo parecchio tempo per scrivere questa storia: appena mi ricapita di avere qualche ora libera, stai tranquilla che ti posto la continua.

Dimmi qualche altra tua esperienza, se hai tempo.

vito
 
ora devo andare..raccontami tutto quello che puoi sul solletico così domani lo leggo e ti rispondo!!!grazie ancora!!!
 
Ti vendicherò, stai tranquilla. Se vuoi darmi qualche altro elemento circa il rapporto tra te, tua sorella, qualche altra tua amica ect. Saprò farne buon uso... !
 
ciao,

volevo sapere una serie di informazioni che possono tornarmi utili in futuro:

1) A che età tua sorella e Michela ti hanno legato per la questione delle sigarette?
2) Oltre quell'accadimento, è successo altre volte che vi siete fatte legare (o tu o lei) per subire il solletico? Se si, per quali motivi?
3) A 23 e 25 anni giocate ancora al solletico? Se si, come? Legandovi? Se no, a quale età avete smesso?
4) Tua sorella ha la stessa tua passione per il solletico? (ho ipotizzato di si nel mio racconto, ma a ragion veduta: con una sorella come te sfido a non amare fortemente la fantasia di legarti e seviziarti esattamente come nella storia :) )
5) Attraverso quali calze ti piace essere solleticata o ti piace solleticare? Io ho una passione estrema per i calzini bianchi di cotone corti, come nel racconto. Tu per i collant, forse?
6) Rileggi il racconto per favore: se c'è qualcosa che ritieni essere non attinente rispetto alla realtà (ad esempio luoghi, persone etc.), fammelo sapere così nè terrò conto in futuro.
7) Quali sensazioni provi prima, durante e dopo il solletico sia attivo che passivo? Per esempio, se vedi una persona che ti attira sei proiettata nella fantasia di solleticarle i piedi, oppure di legarla oppure entrambe le cose.
8) Quale situazione ti piacerebbe veder raccontata? Per esempio solletico in luoghi particolari, fatto da persone particolari (per esempio una tua professoressa che non ti sopportava a scuola: devi fornirmi però il nome e la materia di insegnamento, nel caso ! )

Se hai qualcosa da aggiungere, fallo per favore. Pensaci: ci sarebbe uno spunto, un accadimento che vi è capitato, qualcosa che magari riguarda anche altre persone, un episodio dove per esempio avresti voluto solleticare tua sorella senza pietà e non nè hai avuto modo? Tutto però, deve essere rigorosamente reale.

Considera che il racconto che ho scritto mi è piaciuto scriverlo perchè sapevo di basarmi su situazioni e persone esistenti. Non amo affatto inventare, se non la situazione specifica, ma il resto deve essere attinente. Credo anche che per te possa risultare più piacevole/eccitante leggere una storia nella quale poter ritrovare elementi di vita reale, che possano proiettarti nella mia fantasia che ti sto raccontando... Concordi ???
 
ti rispondo alle domande:
1)quel fatto del fumo è successo 7-8 anni fa.
2)da piccole ci siamo solleticate ma senza essere legate..dai 14 anni in poi abbiamo fatto più sul serio.ci siamo legate anche per puro divertimento!!avevamo anche fatto un patto tra noi che consisteva nel fatto che se una di noi avesse fatto qualcosa di sbagliato(qualsiasi cosa)sarebbe stata legata dall'altra al letto o ad una sedia e solleticata!è successo sia a me che a lei.
3)alcune volte riprendiamo il gioco..anche se è più raro perchè federica non abita più con me..comunque sempre legandoci.L'ultima volta due mesi fa a casa di federica sul suo letto.
4)mia sorella ha la stessa passione però preferisce di gran lunga il ruolo della solleticatrice.
5)sono stata solleticata con calze nere, calzini bianchi e a piedi nudi.Il solletico con le calze provoca un pizzico di sofferenza in meno rispetto al piede nudo ma la differenza è sottilissima.Il calzino di cotone protegge un pochino ma quando viene tolto la differenza che si sente è atroce!
 
6)Il racconto è eccezionale...sembra proprio tutto reale..forse un piccolo appunto potrei farlo sul fatto che non ci sono molti discorsi dirette come adesempio le risate che mi piacerebbero e che forse nella descrizione dei punti solleticati puoi fare ancora meglio.comunque ti ripeto.è fantastica!
7)allora:l'attesa prima del solletico è devastante,durante il solletico mi sembra di essere in un mondo al di fuori di quello reale sono fuori dal controllo...però mi piace anche...se vedo piedi femminili che mi stuzzicano mi viene la tentazione di solleticarli...
8)alle superiori quando ero all'ultimo anno e quindi avevo 18 anni avevo una professoressa di matematica che mi odiava perchè non studiavo mai la sua materia e spesso e volentieri dopo la fine delle lezioni mi faceva rientrare per farmi ore di matematica aggiuntive.studiavamo in una classe accanto alla stanza dell'infermeria dove c'era un lattino di quelli che hanno i dottori...potrebbe scatenare la tua fantasia??
 
ti dico altre due tecniche di solletico ai piedi di sicuro effetto:
1)la prima è quella di prendere con una mano le dita di un piede e tirarl indietro.in questo modo la pianta del piede è in tensione è il solletico con una piuma o anche con le dite è amplificato.
2)la seconda è quella di prendere un asciugacapelli e posizionarlo sotto alla pianta del piede nudo in modo che riceva calore per circa un minuto...dopo questo il solletico sarà devastante perchè il calore aumenta la sensibilità dei piedi.
Sono due metodi provati personalmente!!
 
Queste informazioni che mi stai dando, mi deliziano, Francesca! Avrei voluto essere vostro fratello: probabilmente comunque in quest'ultimo caso, alla lunga, anche tu ti saresti stancata del solletico, poichè ve lo avrei fatto di continuo. :)

Adesso purtroppo sto lavorando: in giornata, appena ho un pò di tempo libero, penso a qualcos'altro da chiederti e su cui discutere.

vito
 
ciao siete ancora on line ?? non sono molto pratica di questo forum
 
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