Ryw
TMF Regular
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Un estratto del mio ultimo mio racconto (Servizio in camera)
La guardo serafico – non è nulla, fidati – non sto mentendo. Il peggio è ancora lontano.
Mi sposto sul suo addome, appena pronunciato: delle piccole smagliature celano degli addominali scolpiti ma ben nascosti; ho intenzione di disquisire con quella tartaruga e conto di farlo a breve. Infilo l'indice dentro il suo ombelico e la reazione della donna è fantastica.
Inarca la schiena, come a voler spingere fuori il mio indice, ma ci vuole ben altro per farmi desistere; poggia la schiena sul lenzuolo in raso e contrae gli addominali cercando di aiutarsi con la testa: la spinge in avanti, come a voler vedere cosa stia succedendo al suo ombelico.
Ormai è evidente che comincia ad assaporare le mie crudeli lusinghe.
Mi soffermo qualche minuto, finché il suo viso, completamente paonazzo, non si distende in una risata liberatoria, soffocata dalla ballgag, il tutto, senza opporre alcuna resistenza.
“La tartaruga canterà più tardi” penso, spostando la mia attenzione verso le sue costole.
Le afferro e stringo come un musicista afferrerebbe una fisarmonica, la sua reazione è la stessa: viso trafelato e la disperazione che si dipinge nei suoi occhi.
se la storia ti intriga, segui il link (racconto completo)
https://www.wattpad.com/story/240378555-servizio-in-camera
La guardo serafico – non è nulla, fidati – non sto mentendo. Il peggio è ancora lontano.
Mi sposto sul suo addome, appena pronunciato: delle piccole smagliature celano degli addominali scolpiti ma ben nascosti; ho intenzione di disquisire con quella tartaruga e conto di farlo a breve. Infilo l'indice dentro il suo ombelico e la reazione della donna è fantastica.
Inarca la schiena, come a voler spingere fuori il mio indice, ma ci vuole ben altro per farmi desistere; poggia la schiena sul lenzuolo in raso e contrae gli addominali cercando di aiutarsi con la testa: la spinge in avanti, come a voler vedere cosa stia succedendo al suo ombelico.
Ormai è evidente che comincia ad assaporare le mie crudeli lusinghe.
Mi soffermo qualche minuto, finché il suo viso, completamente paonazzo, non si distende in una risata liberatoria, soffocata dalla ballgag, il tutto, senza opporre alcuna resistenza.
“La tartaruga canterà più tardi” penso, spostando la mia attenzione verso le sue costole.
Le afferro e stringo come un musicista afferrerebbe una fisarmonica, la sua reazione è la stessa: viso trafelato e la disperazione che si dipinge nei suoi occhi.
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