• The TMF is sponsored by Clips4sale - By supporting them, you're supporting us.
  • >>> If you cannot get into your account email me at [email protected] <<<
    Don't forget to include your username

The TMF is sponsored by:

Clips4Sale Banner

Ispirato a una storia vera

Hellbow

Registered User
Joined
Nov 24, 2013
Messages
33
Points
0
Quello, per Emanuele, era un giorno speciale. Non speciale come si dice di solito delle giornate buone, o di quelle che spezzano la routine. Era un giorno veramente speciale, perché quello era il giorno in cui una sua fantasia si sarebbe realizzata. Un sogno per tanto tempo covato, pensato, plasmato in innumerevoli e variopinte versioni sarebbe sbocciato dal fondo di un cassetto, trovando il meritato coronamento.

Emanuele conosceva Laura praticamente da una vita. Si erano incontrati al liceo, ora erano due giovani universitari che si erano persi di vista come vecchi amici e che si erano poi ritrovati, scoprendo fra loro qualcosa di più. Formavano coppia fissa ormai da tre anni, ma non erano state sempre tutte rose e fiori. Prima di questo giorno si erano lasciati, o meglio lui aveva lasciato lei, a causa della distanza, e di un viaggio che, facendogli imboccare vie traverse ed inaspettate, aveva messo a nudo le sue debolezze. Ma lui voleva ancora stare con lei, e lei desiderava ancora lui. Dopo esser caduti, si erano rialzati, insieme.

Lui, nel periodo in cui il loro rapporto pendeva in bilico tra l'amicizia e la nostalgia, si era fatto forza e le aveva confessato il suo piccolo segreto, che così aveva smesso di essere solo suo. In confidenza, le aveva detto che amava il solletico, che nel farlo il suo piacere sfiorava l'erotismo, ma che aveva paura a parlarne, perché temeva di non esser capito. Aveva il terrore che, una volta strappato il velo di riservatezza, ogni sua singola azione, passata e futura, sarebbe stata osservata con un'altra lente, scandagliata con sospetto. Nei suoi incubi ad occhi aperti si vedeva giudicato come un viscido, che infanga un gioco innocente, estemporaneo ed amichevole, rendendolo impuro e corrotto.

«Sai cosa» aveva spiegato Emanuele a Laura «io, dentro di me, riesco a tenere separato l'aspetto puramente giocoso da quello anche sessuale. Ma se gli altri non riuscissero a capire? Se io facessi il solletico a un'amica e lei pensasse che ci sto provando? O peggio, se facessi il solletico a un bambino e qualcuno si mettesse in testa che la cosa mi eccita? Non potrei accettare nemmeno il sospetto...»
Laura lo aveva rassicurato, sorridendogli lungamente e facendogli delle carezze. Gli aveva detto che andava tutto bene, che lui non era malato, né tanto meno cattivo, e che aveva già intuito questa cosa, anche se lui il tutti quegli anni non aveva mai avuto il coraggio di parlarne apertamente.

Ora che erano tornati insieme, lui si sentiva più sicuro di sé, più sereno e in pace con se stesso. Pur sempre con molta timidezza, lui le aveva domandato se lei avrebbe accettato di farsi fare il solletico così come le sue fantasie dettavano. Avrebbe anche ricambiato, sottoponendosi alla rivincita di lei, se lei avesse desiderato. Laura non aveva esitato, non si sa se per amore o per curiosità, e gli aveva detto di sì. E quello era proprio il gran giorno.

Casa di Laura sarebbe stata vuota per ore. Lei ed Emanuele si erano dati appuntamento per il primo pomeriggio. Lui le aveva detto che sarebbe arrivato intorno alle tre, ma già mezz'ora prima lei gli aveva scritto un messaggio. «Sbrigati che non sto più nella pelle!» recita. Lui fremeva. Infilò la porta di casa, entrò in macchina e partì alla volta della casa della sua fidanzata.

Quando arrivò, lei lo accolse con un sorriso trepidante. Chiacchierarono per un po' del più e del meno, quasi evitando l'argomento di proposito, non fu chiaro se per stuzzicarsi o perché, in fin dei conti, un briciolo di imbarazzo in questi casi era ovvio e naturale. «Allora... cominciamo?» chiese lui, sorridendo timidamente. «Sì... andiamo di là». Si recarono nella stanza di lei e chiusero la porta. A chiave, per maggior sicurezza, anche se, come si è detto, entrambi sapevano con assoluta certezza che la casa sarebbe stata vuota per tutto il resto della giornata.

I due non persero tempo. Lei si stese sul letto. Aveva già preparato delle sciarpe - aveva tirato fuori tutte quelle che possedeva nell'armadio - così a lui non restava che legarla e bendarla. A proposito di quest'ultimo gesto, Emanuele sapeva che la privazione del senso della vista avrebbe intensificato gli effetti del solletico, e lui voleva proprio che Laura si sentisse pervasa e conquistata da tale irresistibile sensazione.

Eccolo, il suo sogno prender forma materiale. Laura era lì, sotto di lui, sotto le sue mani curiose, pronte a scoprire tutti i suoi punti deboli e a torturarli alacremente. Con estrema delicatezza e con un movimento da principio lentissimo, lui appoggiò le sue mani sotto le ascelle di Laura, facendole scorrere piano sulla pelle chiara e liscissima. Laura sorrideva - addosso solo le mutande e il reggiseno. Con grande sorpresa di Emanuele, non un singolo risolino uscì dalla bocca di lei, che ricordava invece sensibilissima.

Il perché era presto detto: tanta era l'emozione del momento che Laura era eccitatissima e, per qualche ragione legata alla natura ed alla fisiologia di questa ragazza, tale eccitazione la rendeva temporaneamente immune al solletico. Emanuele capì, e decise di accondiscendere al piacere di lei. Così, fece scivolare la sua mano destra dentro le mutande di lei ed iniziò a toccarla amorevolmente, senza distogliere lo sguardo dal suo viso bendato, senza lasciarsi sfuggire nemmeno una singola espressione del suo volto: ricercava, nei movimenti della testa e delle labbra di lei, nel ritmo del suo fiato, tutto il piacere che poteva venirne espresso. Il piacere di lei fu raggiunto quasi istantaneamente e fu immenso, come un'onda che si infrange sulle rocce dopo aver peregrinato lungo tutto l'oceano, ingrandendosi di secondo in secondo.

Ammansito che era il piacere di lei, Emanuele procedette riprendendo là dove si era interrotto, anche per sincerarsi che la sensibilità di Laura fosse tornata ai livelli a lui noti. Era così: non appena Emanuele sfiorò appena le ascelle di Laura con le dita sottili, lei prese a ridere, e a ridere di gusto. Sembrava piacerle, sebbene le braccia e le gambe di agitavano spasmodicamente e lui dovesse tener ferma la ragazza con tutto il suo peso perché questa non si muovesse troppo ed il solletico risultasse, in questo modo, ancor più efficace. Dovette anche tener fermo un braccio di lei e concentrarsi su un'ascella sola, perché ad un certo punto il nodo di una delle sciarpe cedette e la mano di Laura fu così libera di scendere a protezione dei suoi punti più sensibili.

Emanuele era colmo di gioia ed eccitazione, e tanto era superiore la sua posizione che non gli fu troppo difficile riuscire a farle il solletico ovunque anche se lei non era immobilizzata a regola d'arte. Anzi, ai sensi di Laura, le mani di Emanuele apparivano ben più di due: le sembrava in vero di esser torturata da una di quelle figure antropomorfe che è facile reperire nella mitologia indù o in alcuni racconti fantastici.

Ma la parte che Emanuele preferiva era un'altra, e lui, solleticando le ascelle della sua fidanzata, si stava solo mettendo in caldo. Un po' come quando, dinanzi al proprio cibo preferito, si tende a mangiare prima le altre pietanze per concedersi solo alla fine il tempo e la delizia di gustarsi il piatto forte, così Emanuele si era lasciato per ultimi i piedi. Quei piedini bellissimi, morbidi ed estremamente sensibili, i più belli che avesse visto mai, con le dita perfettamente affusolate e facili da manipolare...

Li adorava. Adorava guardarli, e ora avrebbe adorato ancor di più più carezzarne il dorso coi polpastrelli, non senza una punta di docile sadismo, per poi farne impazzire le piante con le unghie, tenute leggermente più lunghe della norma per l'occasione. Ecco che le mani di Emanuele, dal tallone fino alla base delle dita, titillavano furiosamente i piedi di Laura, resi inamovibili da una maglia di nodi che, pur dilettanteschi, erano funzionali allo scopo di non concedere alla ragazza nemmeno un attimo di fiato. Laura doveva ridere tutte le risate che aveva in corpo, doveva ridere come non aveva mai riso, ed essere posseduta da qualcuno come nessuno l'avrebbe mai più posseduta.

Una "dittatura illuminata", quella del solletico. Emanuele non permise che ci fosse tregua per i piedi di Laura, la quale da qualche minuto ormai rideva a crepapelle, agitando senza speranza quell'unica mano che era riuscita a liberare dalla morsa che la attanagliava. Ci mise abbastanza, ma riuscì a dedicare ad ogni singolo dito tutta l'attenzione e la cura che un solleticatore che si rispetti deve alle sue opere, stuzzicandone ora il dorso, ora la base, ora il lato, ora lo spazio nascosto che si rivela non appena stendiamo forzatamente le dita all'indietro. Nessuno strumento fu risparmiato: le mani avevano già il loro ascendente, ma come poteva Emanuele lasciarsi sfuggire l'opportunità di valutare il potere di una spazzola per capelli che scivola sotto la pianta del piede, o della testina di uno spazzolino elettrico che, ruotando in un vorticoso e sinistro ronzio, avvolge ogni singola falange in una danza di risate e di tormento?
 
Anche questa mooooolto interessante!!
Non ci vuoi dire cosa intendi per "ispirato ad una storia vera"? Quali sono gli aspetto reali?
Guarda che siamo curiosi!
 
What's New

4/26/2024
Visit Dorr 44 for clips! Details in the D44 box below!
Tickle Experiment
Door 44
NEST 2024
Register here
The world's largest online clip store
Live Camgirls!
Live Camgirls
Streaming Videos
Pic of the Week
Pic of the Week
Congratulations to
*** brad1701 ***
The winner of our weekly Trivia, held every Sunday night at 11PM EST in our Chat Room
Back
Top