Visto che nessuno mi caga, posto una storia che ho scritto da solo... sperando nel vosto feedback positivo. [siate clementi... è la mia prima storia]
La capacità di godere richiede cultura, e la cultura equivale poi sempre alla capacità di godere.
Thomas Mann, Il piccolo signor Friedemann, 1897
All'infuori del cane, il libro è il migliore amico dell'uomo.
~ Groucho Marx
Una notte travagliata… (F/F; Dog,Cat/F)
“Francesca, allora io vado… eh! Sei sicura di non voler venire?”
Francesca è una aspirante infermiera, e il giorno successivo avrebbe iniziato il tirocinio in Ospedale… sicuramente non poteva uscire e divertirsi la notte come Nicole, sua coinquilina e studentessa di Storia Medievale.
“Nicole, sai bene che se potessi venire con te alla festa lo farei tranquillamente, ma domani inizio il tirocinio e…”
“Si, ho capito Francesca… studiati pure le tue procedure. Io esco e forse passerò la notte fuori, ci vediamo domani a pranzo!”
“Ok, ciao! Buon divertimento! Ricordati di chiudere Rex e Signor Peloso in cucina quando vai via!”
Nicole uscì dalla casa e chiuse la porta dietro di se, lasciando Francesca in casa da sola. Francesca si mise in pigiama, tenendo le calze per comodità e si infilò dentro al letto, per effettuare un ultimo ripasso in vista del tirocinio.
“Segno di Babinski… che diavolo è sta roba? Bah, chiederò domani in facoltà”
Detto questo appoggiò il libro aperto sul comodino e si mise a dormire…
…
Francesca si risvegliò nella totale oscurità qualche ora dopo, sentendo dei passi avvicinarsi al letto. Strano, pensò, Nicole solitamente non rientrava mai prima di mezzanotte.
“Nicole, sei t…”
Non fece in tempo a finire la frase, poiché si ritrovò coinvolta in una colluttazione con un estraneo, che riuscì ad avvolgerla fra le coperte e ad immobilizzarla utilizzando una cintura lasciata sul pavimento. Francesca era letteralmente “arrotolata”, solamente la testa e i piedi uscivano da quella primitiva ma efficace costrizione.
La luce si accese, rivelando una donna di mezz’età avvolta in abiti scuri e dotata di maschera, che proteggeva le sue fattezze dall’occhio terrorizzato di Francesca.
“Non ti muovere, non ti farò del male… se collaborerai me ne andrò subito e non succederà nulla”
La ladra iniziò a girare per casa, lasciando la ragazza inerme nella stanza da letto. Poco dopo tornò ed iniziò a frugare nella borsa, estraendone il portafogli e il bancomat.
Si avvicinò nuovamente a Francesca, dando un occhiata alle illustrazioni del libro lasciato aperto sul comodino… sorridendo.
“Allora, ora ti farò qualche domanda… se risponderai subito e correttamente, me ne andrò subito e ti lascerò dormire, altrimenti inizio a cercare di farti qualcosina per sciogliere la lingua, ci siamo capite?”
“Ti prego, sono una studentessa universitaria, sono i soldi dei miei genitori e non riescono ad arrivare a fine me… HAHAHAHA”
La donna si avvicinò ai piedi e provò quello che aveva visto sul libro… data la situazione lo ritenne un ottimo modo, mai provato prima, per far parlare quella ragazza… immobilizzata fra le coperte.
“Allora… che ne dici? Inizio anch’io a praticare quello che vedo nei tuoi libri, e penso che su di te la cosa funzioni benissimo. Studierai stringendo la cinghia, in fondo io non me lo sono potuto permettere…”
Oh mio dio, pensò Francesca, il solletico non lo sopportava proprio… suo fratello ogni tanto si divertiva a tormentargli i piedi… ma mosso a pietà si fermava sempre dopo due o tre minuti. Ora aveva un’estranea pronta a torturarla…
Francesca si abbandonò a qualche singhiozzo, e poi guardò in faccia la malvivente, che le mostrò la carta del Bancomat.
Francesca non perse tempo, e fra le lacrime quasi urlò: “76512… quello è il codice 76512!!!!!”
La ladra se lo appuntò (con penna e carta ovviamente prese dalla scrivania di Francesca) e poi le chiese:
“Brava, hai capito subito come farmi andare via… ora dimmi la combinazione della cassaforte che ho trovato nell’altra stanza”
La cassaforte, ci scherzavano su Francesca e Nicole quando parlarono con il proprietario dell’appartamento in affitto. Loro non se ne sarebbero fatte nulla di quell’arnese… e non si erano fatte rivelare la combinazione. Ora si ricordò del volto di Nicole, che disse: “Fra’, questa cassaforte ci porterà più guai che comodità”.
Francesca sgranò gli occhi, presa dal panico e disse che non ne conosceva la combinazione.
La ladra non le credette, ed iniziò a sfilare i calzini, facendo capire a Francesca che questa notte non sarebbe passata con tranquillità.
“Allora, iniziamo a scioglierti la lingua allora… vediamo meglio come si pratica questa cosa. Partire dal tallone arrivando al primo metatarso… uhm, quindi più o meno così!”
La donna iniziò a trascinare un singolo dito sulle piante di Francesca, provocandole discreti attacchi di riso.
“Ma in fondo, è meglio impostarlo come gioco…”
Ora entrambe le mani venivano utilizzate in una brusca cavalcata sui piedi della povera ragazza, costretta a subire quel solletico infernale senza potersi sottrarre.
Il solletico andò avanti per una decina di minuti, lasciando Francesca disperata e sconvolta.
“Ora dovrei averti sciolto la lingua, avanti dimmi quei numerini che voglio per farmi andare a casa…” disse la ladra con fare ironico.
“haha… no ti prego, veramente non conosciamo la… HAHAAHAHAH”
Ora il tormento era mirato alle sue dita, zona riconosciuta come più sensibile durante l’attacco precedente.
Sulle dita si scatenarono le unghie della donna per circa 5 minuti dopodichè senza chiedere nulla, iniziò a girare per la stanza, cercando qualcosa con cui aiutarsi. La donna prese un pettine e delle penne, ritornando rapidamente alle piante della ragazza.
“Non so tu, ma io mi sto annoiando… la mia passione era il disegno, ed ora decorerò un po’ i tuoi piedini, contenta?”
Francesca non fece in tempo a ribattere, la penna iniziò immediatamente a vagare per i suoi indifesi piedini… provocandole nuovi attacchi di solletico.
La ladra disegnò una bella chioma da poter pettinare, e poi delle faccine/decorazioni sulle dita. Questa volta il solletico durò ininterrotto per circa mezz’ora.
“Allora, ancora niente?”
“…” Francesca tentò di riprendere il fiato per quanto possibile, ormai si era quasi rassegnata alla tortura che la aspettava.
“Bene, allora si da il caso che dovrò pulire questi piedini…”
La malvivente si diresse in bagno, prendendo una saponetta ed uno spazzolino da denti. Bagnò lo spazzolino e ritornò in camera, facendo vedere gli strumenti alla sua vittima
“Inizia il lavaggiooohh!”
“No, ti prego… NOOOHHH HAHAHAHAHA”
La fase di lavaggio durò per ben 20 minuti.
Francesca era stremata, e la ladra stava iniziando a cercare qualcosa di alternativo… vide sulla scrivania di Nicole un manuale di storia medievale, ed iniziò a dargli una sfogliata.
“Le adultere in alcuni casi venivano condotte alla gogna, ove del miele…”
La ladra sollevò lo sguardo e sorrise a Francesca, ormai al limite della sanità mentale.
“Ora ti lascerò riposare e applicherò un “unguento miracoloso” ai tuoi piedini, che non ti farà il solletico… contenta?”
Francesca annuì, ormai disperata dal solletico tremendo che è stata costretta a subire.
La donna si diresse in cucina, prendendo il vasetto della nutella e del miele… applicandone un generoso strato ai piedini indifesi di Francesca.
“Bene, ora andrò a consultarmi con un complice… ritornerò fra qualche ora per vedere se per caso deciderai di parlare… eheh…”
Francesca non capì, ma sicuramente nulla poteva essere peggio delle grinfie di quella donna.
“Ciao, ci vediamo fra un po’!”
Francesca sentì due porte aprirsi ed una solamente chiudersi… non riuscì a capire il motivo e si rilassò tranquilla fra le coperte.
Dopo qualche minuto sentì delle fusa provenire dalla porta della stanza, era Mr Peloso! Il gattone d’appartamento… seguito da Rex, il piccolo cagnolino di Nicole.
“Peloso, Rex… oh, almeno mi farete compagnia… avanti salite sul letto che dormiamo un po’!”
Il gatto ed il cane salirono sul letto come voleva la loro padrona, non sapendo che Nicole… distratta come al suo solito si dimenticò di riempire le ciotole, lasciandoli a bocca asciutta.
Peloso e Rex avevano tutt’altra intenzione che dormire, attratti dall’ ”unguento miracoloso” applicato ai piedi, iniziarono a leccare le piante e le dita di Francesca…
“NOOOOHHHH!!!! PELOSO, REX… HAHAHAHAAHAHAH, VI PREGOOOHHHH”
Le loro lingue e la situazione creata la solleticavano ben più di ciò che avesse provato in precedenza, e la povera ragazza sopportò le leccatine sui piedi per ben due ore… venne salvata dal suo corpo che le fece perdere conoscenza.
[to be continued?]