• The TMF is sponsored by Clips4sale - By supporting them, you're supporting us.
  • >>> If you cannot get into your account email me at [email protected] <<<
    Don't forget to include your username

The TMF is sponsored by:

Clips4Sale Banner

cerco italiani

ciao elena!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!finalmente un'altra ragazza!!!parlami un po' dei tuoi gusti solleticosi...dove lo soffri di più,etc...
 
vito oggi non ti fai sentire.....aspetto con ansia altre tue storie...e altri elementi di discussione sul solletico..
 
pensi di poterla fare la storia con la professoressa?magari lei mi lega al lettino,mi toglie le scarpe e comincia farmi il solletico ai piedi mentre indosso un paio di calzini bianchi...mi stuzzica con il ghiri ghiri ed è molto sadica...poi mi sfila lentamente il primo calzino e mi solletica il piedino nudo con le sue lunghe unghie e sempre col ghiri ghiri...poi mi chiede sadicamente se soffro di piu sotto il piede nudo o sotto quello col calzino...poi mi leva anche l'altro calzino, tira fuori un piuma e mi solletica un piede con la piuma e l'altro con le sue unghie sempre col maledetto ghiri ghiri...poi si concentra su un piede tenendomi le dita indietrom e solleticando la pianta tesa con la piuma...e poi ritorna a entrambi i piedi...la tortura dura per più di un'ora ed io rido ed urlo come una matta..alla fine mi slega ma mi costringe ad accettare il patto di rientrare a scuola due volte a settimana per farmi un'ora intera di solletico ai piedi altrimenti mi boccerà!!ora sta a te!!!grazie!!poi potrai anche fare una storia dove sei te a solleticarmi...
 
Vorrei fare un saluto ad Elena. Mi fa molto piacere sapere che c'è un'altra ragazza a leggere le mie storie. Quello che ho detto a Francesca vale anche per te: se c'è una qualche situazione che ti intriga oppure vuoi che ti renda protagonista di un qualche racconto, non hai che da dirlo. Ti è piaciuta la storia che ho scritto per Francesca e sua sorella ???

Ciao Fraceschina. Sentirti parlare delle tue fantasie, non immagini quanti mi delizi :) Oggi non ho potuto essere qui: ho lavorato tutto il giorno, adesso mi prenderò un'ora di pausa poi riprenderò a lavorare fino a domani mattina.

Lo spunto, il tema del professore o della professoressa è qualcosa che mi ha sempre affascinato. Immagina, per esempio, la situazione VERA. Tu sei un professore o una professoressa di una scuola superiore. Hai a che fare con ragazzine di 17/18 anni, che non hanno neanche la pallida idea delle fantasie e delle voglie che ti scatenano ogni volta che guardi i loro piedi o ti capita di intravvedere le loro ascelle. Ami l'inverno. Infatti il freddo diventa tuo complice, proteggendoti da te stesso, risparmiandoti una tortura autoinflitta che esiste solo nella tua testa: maglioni di lana larghissimi che non lasciano intravvedere niente e scarponi pesanti. Ciononostante ti diverti a contemplarle ugualmente, prigioniero in un tuo mondo pieno di masochismo: rimiri gli scarponi fantasticando circa la forma del piede della ragazzina; cerchi di immaginare la sua misura. Avrà un piede affusolato o più robusto? Avrà una piantina con molti calletti oppure la pelle dei suoi piedi è liscia e senza imperfezioni come quella di una bambina. Ti chiedi se sofre il solletico su quelle piantine. Ti chiedi se mai in famiglia qualcuno si è divertitò ad abusare e seviziare i suoi piedi con quale spazzola o piuma o semplicemente con le dita, cavandosi la voglia sadica di un momento. Si tratta di giochi innocenti, in fondo. D'altro canto, però, ODI l'estate. Il fatto di vederle così, con scarpe apertissime, flip flop, sandali ed amenità varie, anche le tue alunne "preferite", quelle stesse per le quali daresti un dito pur di poterle legare e poterne abusare col solletico. AMI ED ODI insieme la visione accidentale di una delle loro piantine, magari bianchissime, quando per esempio si chinano per raccogliere qualcosa da terra ed intravedi il paradiso, sotto la forma della pianta di un piede in tensione, pronta per essere solleticata con una grossa piuma, proprio come piace a te, Francesca. Ti intenerisci sentendole parlare, sentendole sbagliare, vedendole scimmiottare stupidamente come sanno fare bene a quell'età; del tutto inconsapevoli del magnetismo tremendo che esercitano su tutti gli esseri umani che capitano loro vicini, maschi e femmine. Si tratta della loro bellezza e del loro magnetismo, della stupenda armoniosità della forma dei loro piedi, tanto sconvolgente quanto inspiegabile per te. Ti ritrovi confuso ed eccitato a volte: ti capita infatti di doverle punire con note disciplinari o con più compiti per casa e realizzi per un istante il potere che hai su di loro. Purtroppo averti che c'è qualcosa che manca, un pezzo fondamentale della struttura del vostro rapporto che vorresti disperatamente colmare: se dipendesse da te, infatti, sostituiresti le note disciplinare con lunghe, sadiche sedute di solletico dove i parametri di abuso sarebbero il numero di solleticatori contemporanei e i minuti, anzi le ore di solletico continuato e forzato; tutto ovviamente commisurato e proporzonale alla gravità delle loro colpe.

Immagina dunque, ritornando a noi, di poterti riscattare da un destino così ingiusto ed infelice. Di prendere una volta tanto il controllo della tua esistenza, senza stare a valutare, come al solito, le conseguenze. Nè sceglieresti una, la tua preferita. Magari la più stupidina tra le tante, ma la stessa che, quando è capitato che un compagnetto le solleticasse scherzosamente le ascelle, tu, assistendo senza volerlo, hai provato una fitta atroce di dolore allo stomaco. Dunque, fatta la scelta, le faresti capire sottilmente e con discrezione la situazione: ore di solletico forzato ai piedi in cambio di buoni voti e della promozione...

Spunto interessante, devo dire.
 
Volevo integrare un attimo qualcosa al post di prima, visto che sto concedendomi una pausa. Ho lavorato tutta la notte: mi scade una commessa domani mattina. Beh semplicemente, visto che si parlava di fantasie e sono abbastanza stanco da perdere parzialmente il controllo di me stesso, in preda al sonno dominante, devo confessare che ho sperimentato una concentrazione compremessa nelle ultime ore. Infatti, Francesca, mi ritornano in mente un paio di frasi che hai detto nel post di risposta a quelle mie domande che ti avevo girato. Nella fatispecie devo dire che tendo a ripensare a quando descrivi le sensazioni che il solletico ti provoca: l'espressione "durante il solletico mi sembra di essere in un mondo al di fuori di quello reale sono fuori dal controllo" la trovo assolutamente deliziosa e personalmente molto eccitante. Il "però mi piace anche" denota un contrasto affascinante nel tuo approccio al solletico: ci credo bene che tua sorella prediliga il ruolo della torturatrice, fossi in lei avrei proseguito a vivere insieme a te giusto per assaporare, quando ne avevo voglia, di tanto in tanto, il sottile piacere di legarti, torturarti, farti soffrire col solletico. A tale proposito sono abbastanza ossessionato da un flash, più che altro una fantasia: mi sembra di visualizzare la scena delle sigarette. Tu legata al letto a pancia sopra (o sotto, anche), calzini di cotone bianchi, corti, elasticizzati magari, mutandine e reggiseno, come hai generosamente descritto. Questa visione mi tormenta, a volte. Dio ti maledica. Io spero che ovunque tu sia, tu possa imbatterti in un qualche feticista del solletico (magari la tua professoressa di matematica) che ti rapisca e ti sottoponga alla peggiore delle torture. Immaginare le tue risate e il tuo corpo che si dimena negli spasmi quasi elettrici del solletico, fino a quando magari arrivi anche a rimangiarti quelle affermazioni azzardate che il solletico può darti piacere, serve a ripagarmi del disagio che mi stai procurando!! Per colpa dei tuoi post, la mia proverbiale concentrazione di ferro sul lavoro viene ad essere compromessa. Il vantaggio (per te) di tutto questo è che sto pensando seriamente alla prossima storia che ti dedicherò. Sostanzialmente ho cambiato idea, comunque: inizialmente volevo scrivere una storia che avesse come vittima Federica, in un ovvio scenario di vendetta. Adesso, però, dopo gli ultimi sviluppi, anche personali, ho cambiato idea: sto immaginando un inferno di solletico in terra, uno scenario dantesco di torture e sofferenza, con te, Francesca, come piccola ed indifesa vittima delle voglie insane di uno o più sadici. Considerando il mio masochismo latente, voglio sfidarti ulteriormente: vediamo se riesci a stuzzicarmi ancora di più. Dammi argomenti. Dammi una ispirazione ancora più forte. Parlami dei tuoi piedi. Adesso, mentre mi stai rispondendo: guardali per me e dimmi che calzature indossi. Se porti dei calzini. Di che colore sono, di che materiale. Alti, bassi, a righe, con quali scritte. Come sei vestita. Porti gli occhiali? Quali orecchini? Dei bracciali? Le piantine dei tuoi piedi: guardale, adesso. Parlami dei tuoi calletti: ce ne sono molti, potrebbero interferire col solletico fatto con le piume, che a te piace tanto? A me piace immaginarti con delle scarpe da ginnastica prima di una sessione di solletico. Parlami di questo: quali calzature indossi di solito? AIUTAMI A VISUALIZZARTI. Aiutami a visualizzarti, ti prego. Fai questo per me e ti assicuro che saprò come ricompensarti.

ciao
 
ciao vito!
solitamente indosso scarpe da ginnastica e le mie paia preferite sono un paio di nike silver argentate e un paio di nike shox con ammortizzatori rosa...le conosci spero?sotto indosso calzini corti di cotone rosa,bianchi o neri.Alcune volte quando mi vesto un pochino elegante indosso collent neri con scarpe col tacco..in questo momento vesto un paio di jeans alla moda,una maglietta rosa di cotone e le nike shox con calzini rosa..i miei piedini sono molto belli perchè passo molto tempo a curarli,quindi non hocalli e sono perfettamente lisci..metto sempre smalto trasparente..non porto gli occhiali e porto tre orecchini all'orecchio destro e 4 al sinistro e sono tutti dei piccoli brillantini bianchi..ora mi hai visualizzata di piu?spero di si..scrivimi presto..
 
ciao Franceschina: per parlare con te ci sono sempre! Negli ultimi giorni sono stato impegnato con il lavoro. Ieri notte, quando sono tornato a casa, mi sono appuntato una serie di spunti per la storia con la Professoressa. Oggi ho qualche ora libera e mi sto dedicando alla stesura della storia vera e propria. Conto di postarla sul forum entro questa sera. Mi raccomando Franceschina: questa sera, sul tardi, cerca di connetterti: ti farò trovare qualcosa qui, che spero ti faccia piacere.

ciao,

vito
 
A cosa ti riferisci, scusa? Io intanto continuo a scrivere...
 
TITOLO: La Professoressa e Franceschina.

La professoressa entrò in classe come tutte le mattine, alla stessa ora, con lo stesso passo. Si trattava di una bella donna di forse 38/40 anni che amava ostentare con i suoi alunni un atteggiamento austero, forte, a tratti autoritario. Ormai insegnava da quasi 12 anni Matematica e Biologia, in vari licei della Lombardia. Purtroppo quell'anno, per un errore del provveditorato era stata assegnata ad un liceo di Milano: essendo il suo posto di lavoro distante circa 150 chilometri dalla sua casa, era costretta ogni mattina a fare quasi 2 ore di macchina per raggiungere il suo liceo, ed i suoi studenti. Questo la costringeva ad alzarsi la mattina con largo anticipo, lavarsi e vestirsi ed affrontare lo stress del viaggio in macchina per le strade caotiche della metropoli. Queste levatacce la facevano soffrire fisicamente non poco: aveva già fatto più di una richiesta dall'inizio dell'anno per essere trasferita quanto prima in una scuola più vicina a casa sua, ma semplicemente era stata ignorata. Era sposata da 8 anni con un pilota di aerei di linea: un uomo calvo e tarchiato, brutto, che, indirettamente, risentiva dei disagi lavorativi della moglie. Infatti lo stress della Professoressa aveva avuto serie conseguenze sulla loro vita matrimoniale, se mai se ne poteva ancora ipotizzare una qualche esistenza. Infatti avevano smesso da mesi di fare l'amore e la stanchezza della moglie, la sua irritabilità conseguente rendevano il loro rapporto sempre più teso. A causa degli impegni imprevedibili di lui e gli orari impossibili di lei, avevano pochissimo tempo per vedersi, per divertirsi, per consumare la loro unione. Lei si chiedeva come suo marito potesse stare dei mesi senza possederla: riteneva che un uomo avesse delle esigenze "fisiche" irrinunciabili, alle quali non poteva fare a meno. Questi pensieri, sempre più ossessivi, l'avevano portata ad immaginare il marito a letto con un'altra donna, magari una giovane hostess, una delle tante con le quali lui aveva spessissimo a che fare a causa del suo lavoro. Era tormentata da questi dubbi, tanto che ad un certo punto cominciò a darne per scontata la fondatezza, senza neanche chiarirsi esplicitamente con il coniuge. Questa situazione la faceva chiudere in se stessa, in un universo di incomunicabilità che coinvolgeva anche la sua professione. A scuola infatti, aveva un rapporto freddissimo con i propri studenti. Mai una battuta in classe. Se qualcuno provava a ridere durante la sua lezione, lei, senza pensarci due volte, provvedeva a mettergli una nota disciplinare. Il clima che si creava durante le sue ore era insopportabile per gli studenti: questo li portava infatti ad essere spesso disattenti, a non seguirla durante i suoi ragionamenti e le sue spiegazioni alla lavagna, a, semplicemente, occuparsi di altro durante le sue lezioni, come copiare i compiti per l'ora successiva oppure vagare con la mente pensando a tutto tranne che alla matematica. La piccola Franceschina, una sua alunna del 4° liceo, di 17 anni, non faceva eccezione. Durante le sue spiegazioni vagava con la mente pensando ad altro: a quali scarpe si sarebbe comprata o a quel ragazzino del 5° che le piaceva tanto. Difatti la matematica proprio non le piaceva e il comportamento della sua Docente, freddo ed austero, non faceva altro che alimentare questo suo disinteresse. Tale situazione si manifestò presto nella forma di brutti voti e una potenziale rimandatura nella sua materia. Francesca, in ogni caso, era preoccupata della situazione ma, in fondo, non così tanto: se l'era sempre cavata a scuola e quell'anno, nonostante questa Professoressa, le cose sarebbero andate lisce ugualmente. Tra le due c'era un rapporto strettamente scolastico: la Professoressa la chiamava alla lavagna, per esempio, Francesca la raggiungeva, dava qualche risposta sbagliata e poi veniva rimandata a posto, senza un commento, niente, da parte della Docente. Questo teatrino si ripeteva spesso in classe, tanto che Francesca ed i suoi compagni sospettavano, che, in qualche maniera, la Professoressa nutrisse una qualche antipatia specifica nei confronti della piccola ragazzina. Infatti capitava quasi ogni giorno che Francesca venisse chiamata alla cattedra, vicino alla sua Insegnante. La Professoressa, in cuor suo, si era resa conto di questo accanimento verso Franceschina ma lo giustificava con se stessa pensando che alla ragazzina faceva bene essere messa sotto pressione, essere riportata alle sue responsabilità. In realtà, ogni volta che se la trovava vicina, accadeva qualcosa di molto strano, qualcosa che non riusciva a spiegare a se stessa. Mentre le faceva delle domande, mantenendo il suo proverbiale contegno austero, le capitava involontariamente di guardarle le scarpe, i piedi. Non riusciva a capire perchè, a volte, senza volerlo, si ritrovava a fissare le sue estremità; quelle sue scarpe da ginnastica dai colori estrosi, completate da quei suoi calzini corti di cotone che spesso indossava. Quando era un pò più disattenta, il suo guardo quasi incosciamente finiva lì, a contemplare quelle sue scarpette da ragazzina diciassettenne. La Professoressa, invece, non si concedeva niente: il suo abbigliamento era tremendamente formale, scarpe incluse. In fondo in fondo provava una specie di invidia ingiustificabile per Francesca: il suo essere sbarazzina, anche nel vestirsi, la affascinava; invidiava il suo essere innocente, la sua giovinezza, la sua serenità, la sua inconsapevolezza della vita; una igenuità che si può provare solo a 17 anni. A ben pensarci invece, la Professoressa, alla sua età, a 17 anni, mostrava già i segni ed i sintomi della persona che sarebbe diventata poi: al liceo, infatti, era totalmente immersa negli studi. Mentre le sue amichette si divertivano tra di loro e facevano le prime esperienze con i ragazzini, lei si rinchiudeva in uno studio matto e disperato della Matematica, una materia che la affascinava. Sognava da grande di diventare una matematica di successo, di insegnare all'università, di poter fare della ricerca importante. Oggi però, alla soglia dei 40 anni, rivalutando la sua vita e le sue scelte, si sentiva una fallita: il suo matrimonio, con l'unico uomo che aveva mai avuto e con cui aveva fatto l'amore, stava andando in pezzi. La sua situazione lavorativa era precaria: il provveditorato non esaudiva la semplice richiesta del trasferimento, che le avrebbe evitato le levatacce mattutine, ed i suoi studenti, semplicemente, non la calcolavano trascurando compiaciutamente la sua materia. Si sentiva a pezzi, sull'orlo del baratro. La sua infanzia, prima del liceo, non era stata diversa: il rapporto con suo padre e sua madre era stato freddo. L'unica persona con cui riusciva a comunicare un pò più pienamente era la sua sorella maggiore. Passavano molto tempo insieme. Uscivano insieme e cercavano di fare tutto insieme. La sera, a volte, provava un'ansia terribile; era impaurita da qualcosa di indefinito che non riusciva a comprendere. Allora, la sorella maggiore, la raggiungeva nel suo letto per abbracciarla, per starle vicina. Capitava spesso che si addormentavano così, abbracciate insieme, teneramente. Capitava a volte che si ritrovavano nel letto a parlare di tutto: di vestiti, ragazzini, anche dei suoi studi. Fu in questo contesto, che lei sperimentò il suo primo ed unico contatto con il solletico. Infatti in quello stesso letto, capitava spesso che le due sorelle si ritrovassero a giocare al solletichino. La Professoressa provava uno strano piacere ad assalire la sorellina, cercando di immobilizzarla per poi tormentarla con il solletico. Però, essendo la minore, capì ben presto l'importanza della forza fisica durante questi giochi: la sorella maggiore, infatti, molto spesso riusciva a divincolarsi con facilità e a sottomettere compiaciutamente l'altra. A questo punto, sfruttando la maggiore forza che aveva nelle braccia, riusciva ad immobilizzare la Professoressa per poterla solleticare a suo pieno piacimento: piedini, ascelle, pancino. La Professoressa accennava una reazione ma, in cuor suo, sapeva che si trattava di opposizioni puramente fittizie: amava essere immobilizzata, amava perdere il controllo e le forze per il troppo solletico, amava concedersi, platonicamente, in quella maniera stranissima, alla sorellina maggiore. Si trovava a volte, mentre la sorella maggiore dormiva insieme a lei nel suo letto, a fantasticare di prevaricarla, di essere lei la maggiore una volta tanto: si ritrovava ad alimentare fantasie che non riusciva a comprendere, ma che comunque le creavano piacere. Sognava di legare la sorella maggiore a quello stesso letto, di torturarla biecamente col solletico utilizzando una piuma sotto i suoi piedi, tirandoli indietro, tendendo la pianta immobilizzandola, di prendersi tutto il suo tempo, tutto il tempo del mondo per poterlo fare. E, cosa più importante, il fatto che lei era la più debole, la minore, non avrebbe più contato: poteva prendersi la soddisfazione di far soffrire la sorella col solletico, di farla soffrire bene, come lei fantasticava, senza che la poverina potesse in nessuna maniera difendersi. Queste fantasie si persero ben presto nella aridità e nella inettitudine della sua vita: non ebbe mai il coraggio di farsi avanti con la sorella con pretese del genere; d'altro canto non avrebbe mai potuto legarla e torturarla contro la sua volontà: per una fantasia, seppur ossessiva, rischiava di perdere l'amicizia e la stima dell'unica persona al mondo con la quale aveva mai avuto un contatto. Ben presto, dopo l'adolescenza, le sue fantasie di solletico forzato ai piedi svanirono, per lasciare spazio alla sua disperazione e insoddisfazione di adulta. Un giorno, uno qualsiasi, uno dei tanti, la Professoressa, come tutte le mattine, entrò in classe. Tutti gli studenti si alzarono, in un gesto di rispetto che era puramente formale, ma oramai del tutto automatico. Anche Franceschina si alzò in piedi. Nell'entrare in classe, la Professoressa, del tutto incosciamente, notò che Francesca indossava un paio di scarpe da ginnastica di colore rosa, con abbinati un paio di calzini di cotone bianco, corti. Un brivido di emozione si fece spazio dentro di lei: subito badò a contenersi; temeva disperatamente di arrossire, per esempio. Questo, soprattutto perchè non capiva la ragione di quelle emozioni così forti: cosa significavano? perchè adesso? Si sedette come al solito alla cattedra e cominciò la sua lezione. "Bene, oggi concluderemo il discorso sulle derivate. Non scordatevi che tra due settimane abbiamo il compito in classe ed in questo tempo dobbiamo fare più esercizi possibili. Come abbiamo detto la derivata prima rappresenta la pendenza della retta tangente al grafico..." A questo punto, la sua voce, venne interrotta da un rombo furioso, che echeggiò inequivocabilmente in tutta l'aula. Come sappiamo, in ogni classe c'è un tipo di personaggio che è inconfondibile: si tratta del buffone, di uno studente mediocre il cui scopo principale è quello di divertire i suoi compagni. Beh, nella classe di Franceschina, il buffone era un tale Vito. Vito, infatti, era stato sfidato da alcuni suoi compagni a compiere una impresa abbastanza singolare: doveva emettere un peto, che fosse il più rumoroso possibile, durante una lezione della Professoressa. E così fece, zelantemente. Ci fu un secondo di silenzio. La Professoressa si interruppe, imbarazzatissima. Alzò la testa dal libro che stava tenendo in mano e guardò in avanti, alla classe. Era diventata paonazza in viso. A questo punto, il silenzio venne interrotto da una risata fragorosa, generale. Tutti i suoi alunni stavano ridendo per Vito oppure, forse, per l'imbarazzo della Professoressa. La Professoressa, guardando avanti, vide Francesca: era piegata in due dalle risate. Franceschina era diventata rossa, rideva disperatamente, come tutti gli altri suoi compagni. La Professoressa, incontrollabilmente, scattò in piedi e lasciò l'aula, evidentemente in lacrime, per rifugiarsi nella sala professori lì vicino. Era disperata, questa era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. "Questi ingrati" pensò "sacrifico la mia abilità, il mio talento per cercare di insegnargli qualcosa ed ecco come mi ripagano". E così, piangendo su una poltrona della sala professori, da sola, si rese conto di odiare i suoi studenti, di odiarli sul serio, di odiare la sua vita fallimentare. Ripensò alla faccia della povera Franceschina, alle sue risate di scherno, alla piccola ragazzina che da lì a pochi giorni sarebbe divenuta lo strumento inconsapevole ed indifeso della sua sadica vendetta verso se stessa e verso il mondo. Ritornò in classe, dopo essersi asciugata le lacrime. "Ragazzi" disse alla classe costernata, "ho deciso che il compito verrà fatto domani, non tra due settimane." Gli studenti prontamente tentarono di organizzare una difesa ma prontamente la Professoressa lì ammonì "Una sola parola per cercare di farmi cambiare idea su questo e vi faccio sospendere tutti, parola mia!" Detto questo, aggiunse "la mia lezione finisce qui. Impiegate il resto della mia ora facendo esercizi, se vi và." Detto ciò, lasciò l'aula. Gli studenti rimasero di stucco e cominciarono a pensare ad una maniera per uscire vivi da quella situazione. Sicuramente non erano pronti per affrontare un compito in classe su un argomento che avevano appena finito di studiare, senza che nessuno li seguisse facendo fare loro degli esercizi, almeno per un'altra settimana. Il clima era pesante in classe. Ad un certo punto, Vito dichiarò: "Ragazzi, potremmo rubare la fotocopia del compito e prepararci le risposte!" Gli occhietti di Francesca si illuminarono, intravvedendo una soluzione. "La Professoressa tiene le fotocopie dei compiti nel suo cassetto dell'aula professori. Sò di per certo che viene lasciato aperto, durante le ore scolastiche. Qualcuno potrebbe..." Vito fu interrotto da un altro compagno: "Perchè non ci vai tu a prenderle, soprattutto considerando che tutta questa situazione è colpa tua?" Vito rispose: "Beh, non ne sono tanto sicuro. Se venissi visto, potrebbero espellermi... Non lo so ragazzi, magari non è una buona idea..." "Ci vado io!" Franceschina disse con un tono di voce sicuro. Amava che gli altri compagni la considerassero un tipo duro, coraggioso, una che non si tira indietro davanti a niente, proprio come i personaggi dei serial che aveva visto in TV e che ingenuamente ammirava e voleva imitare. La poverina però, quella piccola ragazzina diciassettenne, innocente, ancora inconsapevole del mondo e delle voglie spesso insane e sadiche che la gente adulta intorno a lei poteva provare, non sapeva che da lì a poco quel gesto le sarebbe costato carissimo. La sua presunta durezza sarebbe stata messa alla prova in una maniera, perversa se vogliamo, che lei non avrebbe mai potuto immaginare. "Aspetterò la fine dell'intervallo; poi andrò in sala professori." Venuto il momento, si diresse in sala professori. Capì subito quale era l'armadietto della Professoressa: molto velocemente si fiondò sullo sportello, lo aprì ed incominciò a cercare per le fotocopie del compito del giorno dopo. Con fretta giustificata, cominciò a sfogliare tutti i fogli e gli incartamenti che trovava, nella speranza di individuare il più presto possibile quello che stava cercando. Ci stava mettendo troppo tempo: il compito non saltava fuori e dalla porta poteva entrare chiunque. C'era una infinità di carte in quell'armadietto! Compiti di anni passati, registri, verbali, appunti ecc. ecc. Franceschina era in difficoltà: non poteva tornare dai suoi compagni a mani vuote; che figura ci avrebbe fatto? Ad un certo punto, il Destino!! Inesorabile ed ineluttabile come solo Lui sa essere: dalla porta entra la Professoressa, inconsapevole della scena che avrebbe trovato all'interno della stanza. "Francesca! Che stai facendo con i miei registri?" Francesca impallidì terribilmente, cominciò a sudare freddo come non le era mai capitato nella sua breve vita. Era paralizzata dalla paura. Mille pensieri si confusero in un secondo nella sua testa: cosa sarebbe accaduto se fosse stata espulsa? Cosa avrebbe detto alla sua mamma? Sarebbe stata marchiata a vita come la ragazzina espulsa perchè stava cercando di rubare le fotocopie dei compiti. "Allora, perchè non mi rispondi?" Francesca, con la voce evidentemente alterata dalla fortissima emozione: "Proooofesoressa, mi scusi. Non volevo..." "Cosa non volevi?" disse la Professoressa, avvicinandosi a passo sveltissimo a Francesca che, avendo la donna a pochi centimetri da lei, non osava guardarla negli occhi ed abbassò lo sguardo, diventando rossa paonazza. "Questa volta non te la farò passare liscia! Pagherai per te e per i tuoi compagni, per la tua e per la loro indisponenza!" Francesca cominciò a piangere come una bambina. La Professoressa aggiunse: "Sai che per una cosa del genere il preside non ci penserà due volte ad espellerti?" Francesca, singhiozzando, tra le lacrime, rispose: "La prego, Professoressa. Non lo dica al preside... La prego... la prego. Cosa dirò alla mamma?" "Dovevi pensarci prima. Stasera ho l'ora di ricevimento alla 7, raggiungimi qui, in sala professori, che ti comunicherò che cosa ho deciso. Ora torna dai tuoi compagni, vai." Francesca ritornò in classe, non prima di essersi asciugata le lacrime ed aver preparato una storia credibile per giustificare il suo insuccesso. Arrivate le 7 di sera, Franceschina, che non era mai stata così puntuale in vita sua, entrò in sala professori, una seconda volta quel giorno ma con intenzioni e con un animo ben diversi. "Buona sera Professoressa" "Siediti." fu la risposta fredda che ricevette. "Ci ho pensato, e credo che non lo dirò al preside." Francesca con entusiamo: "Grazie, grazie, non so come ringraziarla..." "Frena il tuo entusiasmo." rispose "Se vuoi che dimentichi questa storia, dovrai farmi un favore, un piacere..." Francesca ribattè con sicurezza: "Qualunque cosa, mi dica." A questo punto la Professoressa era disorientata. Sentiva un imbarazzo terribile che le saliva dallo stomaco fino ad arrivare alla testa, trasformandosi in un rossore che, sperava con tutte le forze, Francesca non avrebbe avvertito. "Beh." provò a dire, fermandosi per riprendere fiato. Le mancavano le forze per poter continuare. Francesca si sorprese di vedere la sua Insegnante in difficoltà. La Professoressa per darsi forza ripensò alle scarpe da ginnastica rosa ed ai calzini bianchi che quella stessa mattina aveva ammirato sotto al banco di Franceschina e, una volta tanto nella sua vita, decise di essere sincera con se stessa: "Voglio farti il solletico, Francesca. Beh, voglio farti il solletico ai piedi con una piuma." Francesca rimase allibita, assolutamente immobile in una espressione del viso che tradiva il suo imbarazzo e il suo totale disorientamento. Cominciò a pensare che forse le sue orecchie l'avevano ingannata. "Che cosa mi sta chiedendo?" pensò. "E' pazza". Nella sua testolina di diciassettenne non poteva immaginare che esistesse al mondo un feticismo del solletico ai piedi e soprattutto che una persona di quel tipo, una Professoressa, una donna matura, una adulta, potesse rivolgerle una richiesta del genere. "Se accetti la mia proposta, dovrò legarti da qualche parte per potertelo fare, per esempio al lettino della infermeria della scuola. Non preoccuparti non voglio farti del male." In cuor suo, la Professoressa aveva, quasi inconsciamente, immaginato tutta la scena: la piccolina legata al lettino a pancia sotto, l'emozione incontenibile di sfilarle prima le scarpe da ginnastica rosa e poi i calzini bianchi e la delizia immensa di farla soffrire col solletico. Non voleva assolutamente farle del male: nonostante quello che era accaduto, il tentato furto, il peto, lo scarso rendimento, in fondo non le voleva male. Immaginava che coinvolgendola, lei così innocente ed inconsapevole, in giochi così perversi ed insoliti, di torturarla oltre la pietà con il solletico forzato alle piante dei piedi, potesse ripagarla dei "torti" che immaginava Francesca ed i suoi compagni, la scuola, il mondo magari le avessero fatto. Fino a quel momento aveva represso disperatamente le sue tendenze sadiche ed adesso, alla soglia dei 40 anni, riteneva che il mondo, che così tanto l'aveva delusa, le dovesse qualcosa. La povera Franceschina è stata una vittima del caso, si giustificò con se stessa la Professoressa, con una punta di perfido compiacimento. "Devo cogliere questa occasione" pensò la Professoressa. "Andiamo in infermeria" disse a Franceschina, che fino a quel momento non aveva aperto bocca. Francesca la seguì, quasi in trance, ancora scioccata per aver udito una richiesta così assurda. Non osava dire niente. Decise quasi inevitabilmente di sottoporsi al probabile supplizio che la Professoressa le avrebbe riservato poichè non poteva fare altrimenti. "Meglio questo che l'espulsione", pensò. E' opinione del Narratore che forse, a conti fatti, si sbagliava. Arrivati in infermeria, Francesca disse con tono incerto e preoccupato, non sapendo che risposta aspettarsi: "Cosa vuole che faccia?" La Professoressa avvertì un fremito di piacere a quelle quattro parole; ciononostante cercava di mantenere il suo proverbiale contegno formale: non voleva che Francesca si accorgeva che, se lei non l'avesse vista, sarebbe anche svenuta dell'emozione e dal piacere incontenibili. "Mi devo togliere scarpe e calzini?" aggiunse. "No assolutamente!" la Professoressa rispose. Infatti non voleva privarsi del piacere incommensurabile di sfilare lei le scarpe ed i calzini alla poverina, quando ormai era legata ed assicurata al lettino, in una posizione di assoluta vulnerabilità. "No. Togliti la maglietta e lasciati i pantaloni e le scarpe. Mettiti sul lettino a pancia sotto, con i piedi rivolti verso di me." Francesca ubbidì. La Professoressa, velocemente, assicurò con delle cordicelle la poverina al lettino della infermeria. I piedi di Francesca penzolavano ai due lati del lettino, divisi, vulnerabili, mentre le sue braccia erano distese sopra la testa, con i polsi assicurati ai due angoli superiori del letto. La Professoressa si diresse ai piedi del lettino, prese una sedia e si sedette a pochi centimetri dalla scarpe rosa di Francesca. Le guardò estasiata. Era la prima volta che le vedeva così da vicino: non vedeva l'ora di togliergliele ma aspettava, sadicamente e masochisticamente, il fatidico momento. Francesca, sul lettino, in quella posizione di assoluta vulnerabilità, col solo reggiseno a coprirle la parte superiore del corpo, non poteva essere più imbarazzata. La presenza della sua Insegnante così vicino a lei, il fatto che non sapeva minimamente che cosa quella insospettabile viziosa avesse in serbo per lei, quali torture, quali fantasie e quali voglie represse voleva scaricare su di lei, la metteva in un disagio che non poteva essere più intenso. Oltre le poche parole che aveva detto chiedendo cosa doveva fare non aveva più aperto bocca. Aspettava il suo martirio. Non poteva fare altrimenti. La Professoressa sfilò la prima scarpa, quella destra, emozionatissima. Quello che ebbe davanti agli occhi fu uno spettacolo che solo in pochi potevano apprezzare sul serio: osservava questo calzino di cotone bianco, corto, indifeso, che lasciava intravvedere, prima della gamba dei jeans, delle zone di pelle bianchissima, deliziosa, del suo polpaccio. La cordicella che assicurava la caviglia al lettino le dava una impagabile sensazione di vulnerabilità: avrebbe potuto fare a quel piedino tutto ciò che decenni di vergogna le avevano impedito di concretizzare. Era in estasi, paralizzata, eccitata SUL SERIO, la prima volta nella sua vita. Stava concretizzando una fantasia che, inconsciamente, la tormentava e torturava da 40 anni. Sentì il sangue salirle alla testa. Prima di dire qualcosa, riguardò il calzino, il piede e la povera vittima che aveva di fronte e fu colta da uno strano senso di tenerezza. Provava quasi pietà per questa piccola creatura indifesa che stava per torturare così crudelmente. Ebbe un impulso fortissimo di chinarsi e baciare la pianta del piede di Franceschina, coperta dal calzino bianco. Avrebbe voluto dare un bacio tenero, platonico, come si fa con una bambina cattiva che si è punita e fatta piangere e per la quale si prova uno sconfinato senso di tenerezza. Disse: "Ti ricordi quando ridevi in classe questa mattina per quel deficiente di Vito?" Francesca non rispose. Continuò a rimanere in silenzio, in attesa. "Non rispondi, ho capito." poi riprese "Vediamo cosa mi dici adesso..." Allungò il dito indice della mano destra e cominciò a grattare con l'unghia lunga e curata il calzino, nella parte centrale. "ghiri ghiri ghiri ghiri" Francesca sobbalzo disperatamente sul lettino. Non si aspettava una sensazione così insopportabile provenire dai suoi piedi. "ghiri ghiri ghiri Allora, perchè non ridi adesso?" La poverina era disperata. Il suo impulso primario era quello di ridere disperatamente, per scaricare l'effetto devastante del solletico fatto in quella maniera. Cominciò a sudare e a fare scatti nervosi sul lettino, inarcando il piede per far diminuire quella sensazione insopportabile. Però rimanendo in silenzio. "Ghiri ghiri ghiri... Vedo che sai resisterlo bene il solletico ai piedi." Francesca aveva troppa vergogna per ridere, era paralizzata ed ammutolita dalla vergogna. La Professoressa, continuando: "ghiri ghiri ghiri, vedo che questo piedino lo muovi un pò troppo." Detto questo, prese le dita dei piedi della poverina e le tirò verso dietro, tendendo deliziosamente il piede ed il calzino. Cominciò a grattare e solleticare tutta la pianta adesso: tallone, arco, sotto le dita. Franceschina non stava più nella pelle, era disperata. Ruppe il silenzio: "La prego, basta. ahahah" Si lasciò sfuggire, cercando in quel martirio di non ridere: "ahahah, la supplico. Che piacere prova a farmi soffrire così. Mi lasci andare. ahahahahaha Basta!" Detto questo la Professoressa si fermò e con tono deciso la ammonì: "Va bene Francesca, ma sai a cosa vai incontro se rompi il nostro patto..." Francesca non rispose. "Immagino che tu abbia capito. Vediamo adesso cosa c'è sotto questo calzino." disse la sadica, sfilandole il calzino bianco. I piedi di Franceschina erano stupendi, avrebbero fatto la felicità di qualunque sadico solleticatore su questa terra, pensò la Professoressa. Le piante dei piedi erano lisce, prive di calli o imperfezioni. "Adesso ti farò qualcosa che temo non ti piacerà, Francesca. Ma sappi che è qualcosa alla quale desideravo sottoporti dal primo istante che ti ho vista, all'inizio dell'anno." La Professoressa, prese dalla sua borsa altre 2 cordicelle, più corte delle precedenti. Dopo aver tolto anche l'altra scarpa ed il calzino, legò entrambi gli alluci a degli agganci che spuntavano dal lettino, in modo che entrambe le piante fossero tese. Il piede era rivolto verso il basso, data la posizione a pancia sotto della poverina. Sulle piante non era presente la minima grinzetta o alterazione: la Professoressa aveva fatto un lavoro ineccepibile nel legare e tendere quelle piantine indifese. Estrasse dalla borsa una grossa piuma dalla punta larghissima, dicendo: "Adesso tu ed i tuoi compagni me la pagate, razza di sfaticati. Non hai idea di quante energie sprechi nell'insegnarvi le derivate, gli integrali e tutto ciò che dovevi ma non hai studiato, tu come i tuoi amici. A casa perdo delle ore a correggere i vostri compiti disastrosi. Per colpa della scuola non ho più un rapporto con mio marito." e poi aggiunse con un pizzico di perfidia "Mi dispiace che ci vada tu di mezzo, piccolina." detto questo prese a dire, solleticando le dita del piede di Franceschina, quanto mai indifese: "Facciamo un esperimento scientifico. Mi sono sempre chiesta quanto una ragazzina come te, con dei piedi così lisci e vergini, possa sopportare." e continuò, agitando la piuma con sadica lentezza: "tichi tichi tichi tichi" "aaaaah ahahahah aaaaah Dio mio! Basta!" Francesca rispose, sconvolta. Non si aspettava che il solletico, fatto così, alle dita indifese dei piedi potesse essere così devastante. "ahahahahaha La smetta subito, la supplico." "So che non parli sul serio, Francesca." disse la sadica, non fermandosi un attimo anzi prendendo una seconda piuma per solleticare anche le dita dell'altro piede contemporaneamente. "aaaaaaaaaaaah ahahah noooooooo!" Francesca, a causa del solletico fatto in questa maniera perfida, era perduta in un mondo tutto suo di sofferenza e risate. Cercava disperatamente di ritrarre i piedi. Tutte le sue energie erano concentrate in questa semplice quanto impossibile impresa: divincolarsi era impensabile, la piccolina lo sapeva, ma cionondimeno continuava ad agitarsi e dimenarsi con disperazione sul lettino. "ahahahahahahhhh la prego, basta sulle ditaaaa la prego. faroooo qualunque cosa mi chieda, la smetta" "Ti accontento, Francesca. Adesso prenderò a solleticarti ANCHE il resto della pianta con queste piume" E così fece. Le piante nude dei piedi, non ancora interessate dal solletico duro e sadico come le dita, erano sensibilissime. Per Franceschina fu come morire. "laaaa supplico, ha vintoooo lei, mi liberi. Preferisco affrontare il preside, tutto, l'espulsione, qualunque cosa... ahahahahahahahah" "Piccola mia, so che non parli sul serio. E' la tortura a farti dire cose che non pensi. Il nostro esperimento deve continuare ricordi. Quando mi sarò resa conto che hai superato il limite, solo allora smetterò, FORSE. Adesso cerca di resistere, per amore della scienza, Francesca!" e così dicendo continuò: "ghiri ghiri ghiri ghiri" "ahahahaah noooo ahahahhahha noooo" La piccola aveva capito che ormai il suo solo compito era quello soffrire, di soffrire per il solo piacere della sua sadica aguzzina, per deliziarla con le sue risa ed i suoi lamenti, in cambio della salvezza scolastica. Quindi smise di supplicarla di smettere, e, praticamente esausta, accettò il suo ruolo di piccolo giocattolo nelle mani di un boia perverso. "Ora proviamo con le unghie sotto i piedi. Proverò a farti il solletico a diverse velocità ed in diverse zone. Nell'interesse del nostro esperimento, dimmi quando proprio ti senti morire, quando la combinazione di zona solleticata e modo di solletico è semplicemente insopportabile." "ahahahahhahhah no bastaa ahahahah lì no, lì no, non lo sopporto, non sotto le dita, no" A queste parole la Professoressa sorrise compiaciuta e, per tutta risposta, intensificò il solletico proprio in quella zona. "Lei è una sadica ahahahahah non ce la faccio più a ridere ahahahah mi dia un attimo di pausa ahahahahah" La Professoressa, che evidentemente non amava essere chiamata sadica, con una punta di rivalsa, prese a solleticare quella stessa zona con due mani contemporaneamente: "Chiamami sadica un'altra volta" le disse "e ti faccio il solletico fino a domani mattina, quando arriva il preside. Poi ti faccio rivestire e ti porto in presidenza e ti faccio espellere." Nel dire queste parole la Professoressa avvertì due sensazioni contrastati dentro di lei: un piacere estremo che si manifestava con una strana fitta allo stomaco, realizzando il potere che ormai aveva sul povero cricciolo inerme, e un pizzico di colpa perchè aveva inteso la perfedia ed il sadismo delle sue pretese. "ahahahahahahah nono come vuole ahahahah" rispose Francesca. Passarono due ore così, due ore di inferno per Francesca, due ore di paradiso per la Professoressa che, per assicurarsi che la sua piccola vittima soffrisse quanto più possibile, di tanto in tanto abbandonava i piedi per concentrarsi per qualche tempo sui fianchi e sulle ascelle ma poi, inevitabilmente, tornava lì, dove proprio Francesca il solletico non lo sopportava, alle piante ed alle dita dei piedi! La piccolina era stremata, ormai aveva a mala pena la forza per ridere. Aveva smesso da tempo di supplicare e chiedere pietà alla sua torturatrice. Il suo potere, il suo bieco ricatto non lasciavano spazio ad alcuna trattativa. I suoi fianchi erano doloranti per il troppo ridere. Il viso era imperlato di sudore e rigato dalle lacrime. Era veramente sull'orlo della pazzia: a volte, tra le risate, la sua vista si annebbiava e sentiva che stava quasi per svenire. In certi momenti, quelli di più acuta sofferenza, quasi se lo augurava, magari così la sua aguzzina si sarebbe spaventata per la sua incolumità ed avrebbe smesso quel terribile martirio. "ahahahahah no ahahahaha non lo sopporto più non lo sopporto più non lo sopporto più" "Ti credo questa volta, Francesca. Credo che quel limite che ci eravamo dette l'abbiamo toccato e forse anche superato. Ho deciso che per oggi può bastare..." Francesca, che il solletico aveva completamente devastato psicologicamente, ci mise qualche secondo ad intendere il significato di quelle parole: "Cooosa intende?" disse con la voce alterata dalla spossatezza "che significa per oggi?" "Per oggi significa che mi aspetto che tu mi conceda il tuo corpo ed i tuoi piedini una volta a settimana, per un'ora, fino alla fine dell'anno, in modo che io possa giocarci come ho fatto oggi. Se rifiuti, sai cosa di aspetta." "Ma Professoressa, non è giusto..." rispose Francesca con aria innocente. "Va bene Francesca, ti dò una terza possibilità: sono le 9 di sera. Se accetti di subire una tortura del solletico per tutta questa notte fino a domani mattina, smetterò di farti simili richieste." Francesca, che era ancora legata al lettino, pensando a quest'ultima possibilità sbiancò visibilmente: non si sentiva le forze per reggere un solo altro minuto di quella terribile tortura, e la sua aguzzina lo sapeva. "Ok, ho capito, ricomincio..." disse la Professoressa. Francesca, prontamente, ritornò in sè e disse: "Va bene, va bene. Accetto qualunque sua condizione." La Professoressa aggiunse: "di volta in volta ti dirò io come venire vestita. La prossima volta dovrai indossare dei collant neri con scarpe da sera, quelle col tacco." Franceschina annuì, mentre la Professoressa la liberava dal lettino della tortura.
 
Mi spiego:
Hai mai pensato solo per un attimo che la persona con cui stai dialogando non sia realmente una ragazza? Io qualche dubbio ce l'avrei..

Comunque ho letto e purtroppo devo constatare che la maggior parte dei forum o siti sul solletico sono basati su fantasie o racconti (non ti sto criticando) che denotano il fatto che purtroppo questa passione viene talmente poco particata che la maggior parte delle persone si deve limitare alle fantasie.

Io invece amo la realtà e infatti cerco sempre persone che abbiano, come me, realmente vissuto situazioni o studi seri sul solletico e ti assicuro che le reazioni o le situazioni o anche i comportamenti reali delle ragazze in queste situazioni sono molto diverse da quelle raccontate nelle fantasie..

Come dritta ti dico che molto difficilmente troverai sul serio una ragazza che parla su un forum così apertamente ,le amanti del solletico sono invero molto chiuse e difficili e ci vuole molta abilità e perizia per tirare fuori questa loro indole...

Comunque se c'è da parlare seiamente fatemi sapere, per il resto complimenti per la fluidità delle parole ma ti assicuro che nella realtà non succedono le cose dei racconti e giochi di solletico seri hanno spesso direzioni imprevedibili.
 
Premetto che mi sento di dovermi togliere il cappello davanti alla tua presunta esperienza. Personalmente le mie esperienze VERE di solletico con bondage sono molto limitate, devo dirlo e dunque credo che, considerando la tua ricerca di persone che hanno "realmente vissuto situazioni o studi seri sul solletico", tra noi non potrà mai esserci un dialogo di alcun tipo.

Al dì la di questo, riguardo al fatto che Franceschina possa essere un maschietto dispettoso, certo che ci ho pensato, non credo di essere uno stupido. Semplicemente non mi interessa e ti spiego il perchè, se vuoi seguirmi, arrogandomi la presunzione di sottolineare l'ingenuità e la protervia del tuo ragionamento:

1) Hai parlato tu stesso di "fantasie": beh, si tratta proprio di questo. Leggiti la storia attentamente, per favore. Il fatto che un tizio racconti una fantasia, non significa che nella realtà, anche se ne avesse la maniera e l'occasione, accetterebbe di metterla in pratica. Questo perchè può eccitarmi leggere o scrivere di solletico che è, come nella storia, non consenziente, ma, nella realtà è estremamente improbabile che, sfidando la mia coscienza e morale, che purtroppo sono molto forti, avrei lo spirito di torturare realmente qualcuno, specie una ragazza.

2) Il fatto stesso che si tratta di fantasie, di speculazioni puramente ipotetiche formulate per avere una erezione, per esempio, dovrebbe rispondere da solo ai tuoi dubbi su Franceschina: anche se fosse un uomo (Dio non voglia, mi farebbe schifo saperlo!) il fatto di averci creduto poichè E' PLAUSIBILE, senza alcun dubbio, è sufficiente a stimolare la mia fantasia in una direzione che non avevo mai valutato: ossia quella di scrivere delle storie, forse assurde o stravaganti, ma che comunque sono storie di fantasia, QUESTO E' IL PUNTO! Spero tu colga la circolarità di questo ragionamento: Francesca ragazza appassionata ed aperta sul solletico (è una fantasia, sostanzialmente, poichè non dispongo dei suoi dati anagrafici per confutarlo) -> storie di fantasia sul solletico scritte di mio pugno, con evidente compiacimento ed eccitazione -> Francesca "fantastica" (o Francesco "vero") che leggono la mia storia di fantasia con la speranza che traggano piacere/eccitazione. Il mio obbiettivo mentre scrivo è quello di trarre una eccitazione tutta personale dalla cosa, anche successivamente, rileggendomi, poichè accetto di stare al gioco di questa situazione: magari le donne sono uomini, io sono una donna, ma quello che conta è che in questo contesto "fantastico" personalmente ciò è sufficiente. Tra parentesi, ed è superfluo che te lo dica ai fini del mio ragionamento, anche se un uomo qualunque, che capita qui, leggendo la mia storia si ecciti e si faccia una sega, per me va benissimo, anzi ne sono più che soddisfatto! (e te lo dico sul serio poichè quello che ho scritto, in quel caso, non sarebbe servito solo a me)

3) Il fatto che ci siano molti siti di fantasia sul solletico, ritengo, dipenda dal fatto che, benchè ci siano dei veri praticanti là fuori, maschi e femmine alla stessa maniera, certe cose, certi desideri, conviene più leggerli e immaginarli su carta che metterli in pratica. Vedi punto successivo, per ulteriori dettagli.

4) Magari se sapessi di una professoressa, nella realtà, che abusa delle sue alunne in questa maniera, potrebbe eccitarmi all'inizio, in maniera del tutto istintiva ti assicuro, poichè vengono solleticate delle corde della mia sessualità feticista che dovresti immaginare, ma, d'altro canto, moralmente mi farebbe schifo, come minimo.

5) Considera solo che le persone non sono tutte uguali, donne comprese (il che sottolinea un tuo maschilismo latente). Il fatto di ricondurre tutta una categoria alla tua personale, immagino sconfinata esperienza, anche un novellino come me capisce che si tratta di una grandissima cazzata. Che nè pensi? Magari esistono una o più ragazze diversissime da quelle che tu hai conosciuto in vita tua e che, utilizzando il forum come scudo, riescono a mettere a nudo ciò che veramente provano ed esprimono ciò che veramente sentono. Boh?

6) Il fantasticare su Franceschina e lo scrivere queste storie stravaganti, secondo me, serve anche a esorcizzare e soprattutto tentare di sdoganare un argomento come quello del feticismo del solletico che, almeno personalmente, è molto spinoso, per una serie di implicazioni sessuali, personali e morali che non starò qui a raccontare (poichè mi sembra di averlo fatto in un post precedente).

7) Per inciso ho riletto già tre volte la mia stessa storia (prima di leggere il tuo post, ovviamente) e francamente ne sono molto soddisfatto. Non per la forma, non per il linguaggio: se uno la legge con un poco di attenzione, al dì la della parte finale di tortura (che è una specie di simbolica eiaculazione) ci può trovare un filo, una coerenza di fondo che personalmente sono molto significative. Non ho speso 4 ore a scrivere un preabolo sui personaggi per niente, se non avessi voluto dire qualcosa...

Per il resto, Buona Fortuna. Lasciaci fantasticare in pace, per favore. Grazie dei complimenti in ogni caso e della forma del tuo post, che, al dì la del contenuto, che non condivido, è rispettosa ed educata.

ciao,

vito
 
Intanto noncapisco il livore della tua risposta.
Non ti avevo dato dello stupido nello scrivere i racconti o cose di questo genere, ho fatto delle considerazioni che nascono dall'esperienza.
Beh, che siano cazzate le cose che dico sull'esperienza, scusami ma sinceramente mi sembri piuttosto inesperto e si capisce.
Sarebbe cazzate se uno raccontasse le cose che scrivi tu, ma io ti ho appunto detto che le cose nella realtà vanno diversamente e te lo assicuro.
Ho la fortuna di avere una compagna che ama il solletico e appunto per questo, grazie anche ai nostri numerosi viaggi per incontrare membri americani di questo forum e altri Spagnoli e Francesi, mi sono potuto rendere conto di persona di certe cose.
Ma io non volevo certo rimproverati o denigrarti stavo solo cercando di darti qualche dritta da parte di un apersona, che tu ci creda o no,che vive da decenni esperienze reali.

Comunque volevo solo darti alcune indicazioni, se ami il solletico penso comunque le apprezzerai, poi fannne tu tesoro o meno:


1) una delle cose che maggiormente mi fa dubitare che quella sia una ragazza è il palese riferimento ad alcuni feticismi tipici dei ragazzi.Le ragazze (e ti parlo di un campionario piuttosto vasto)
ad esempio non hanno particolari feticismi del piede o delle calze.
Amano curarsi e vestire bene ma le cose che le attirano di più sono ben altre.

2)La donna vede nel bondage e nel gioco del solletico un riferimento totalmente diverso da quello maschile.La "tua" referente di dialogo usa continuamente riferimenti alle classiche visioni e fantasie maschili tralasciando un aspetto fondamentale, e cioè che la donna (a meno che non si tratti delle dominatrici che lo fanno per mestiere e devono per lavoro fare le "cattive") mette molta "maternità" e femminilità nei suoi gesti e quindi cerca un tipo di solletico che richiami molto la complicità.
Libero di non crederci o no, ma le fantasie femminili sul solletico sono totalmente differenti e sfociano spesso in giochi che ricordano molto la dolcezza.
Ne ho avuto esperienza diretta e la vivo constantemente con la mia ragazza.
E di queste cose non c'è traccia nelle parole di quella persona.

3) sicuramente a te fa più piacere illuderti che lei sia una ragazza e quindi instintivamente sarai portato a preferire questa illusione mentre troverai irrazionalmente la voglia di respingere quello che ti dico io e questo è il grosso limite di voi che vi spacciate per appassionati del solletico.IN realtà secondo il mio punto di vista meglio parlare con un maschio ma che mi dica qualcosa di reale piuttosto che con una "finta femmina" che spara cazzate.
Ovviamente anche io preferisco cento volte il dialogo con una ragazza ma ..ecco che ti do l'ultima dritta...le ragazze non amano dialogare ma agire.

Credimi,quello è un maschio, benchè ora sicuramente ti dirà di no..perchè le ragazze non parlano mai così apertamente e dovizia di particolari.

comunque, ripeto, se vinci la tua puerile (senza offesa) visione delle cose e vuoi chiedermi qualcosa io sono qui.
Quando avevo visto mesaggi di italiani ero contento, ma poi leggendo i topic mi sono detto..vabbè..la solita storia.
 
Ti spiego il livore, presunto, delle mie risposte. Beh, il tuo primo messaggio mai apparso in questo thread era di circa 5/6 parole e decisamente ambiguo. Leggendo una risposta del genere ad una domanda che non avevo fatto a te, considerando il tono e considerando che il tuo nick non l'avevo mai visto, devo ammettere di aver imprecato al momento. Mi sembrava più una provocazione, di una persona che non c'entrava niente, più di un post finalizzato a dire qualcosa. E già qui mi parti malissimo.

Nel post successivo, hai la cortesia (che ho apprezzato) di argomentare le tuo poche parole precedenti. Si tratta in effetti di un post ben scritto ed educato, ma che, a giudizio di chi ti sta scrivendo, denota un atteggiamento protervo:

1) Dai per scontato che chi scrive fantasie non possa essere anche un praticante. Questo magari può essere vero fino ad un certo punto per me, poichè non ho ancora trovato una collocazione specifica del solletico nella mia vita sessuale. Credo di essere molto giovane e quindi di avere il tempo di approfondire questo argomento, se in futuro continuerò ad esserne affascinato come lo sono adesso. Ma che la cosa debba essere estesa a tutti coloro che scrivono queste cose, mi sembra un pò eccessivo, per così dire. Immagino che leggere o scrivere racconti come questi sia ben diverso che vivere situazioni, anche simili, dal vero: il solletico, soprattutto con bondage, vive di stimolazioni fortemente mentali. Il sesso "vanilla" vive di fantasie, ma fino ad un certo punto: sono coivolti, infatti, elementi che sono obbiettivi e fisici: c'è una erezione, c'è una lubrificazione, c'è una eiaculazione etc. Il solletico si nutre delle reazioni dell'altra persona, dello scambio di battute tra il sottomesso ed il solleticatore, del contesto, spesso fantastico, che alimenta l'intera fantasia che si sta vivendo. Dunque, in questo caso, diviene più semplice ricondurre le atmosfere e gli stimoli in gioco a descrizioni, storie, racconti che trovano, nella fantasia di chi li legge, terreno fertile per attecchire e proliferare. Se tu hai tutta l'esperienza che vanti, magari, hai un universo fantastico interiore che si nutre da solo: il tuo bisogno di stimoli è inferiore rispetto agli altri solleticatori o sottomessi. Ciò non toglie comunque che chi legge tali racconti non deve essere per forza solo uno che si limita a fantasticare sul solletico: ritengo possa trattarsi anche di un solleticatore navigato che ha occasione frequente di essere coinvolto in giochi a tema ma che, leggendo di contesti e storie così, forse, fuori dalla realtà strettamente intesa, può integrare le proprie fantasie con quelle di un'altra persona, lo scrittore; può alimentarle e magari può trovarsi stimolato ulteriormente quando, quella sera, con la sua ragazza, giocherà a fare il solletico legando la poverina al letto. Come nota aggiuntiva, non dimentichiamo che ognuno ha un approccio individuale e singolare al solletico: non siamo tutto uguali, poichè, tra le altre cose, il feticismo del solletico di solito nasce da esperienze infantili o preadolescenziali e poi, con la crescita, il feticismo stesso prende una sua forma e, da persona a persona, una direzione che è unica. Quindi magari a te, leggere di storie di quel tipo, può fare semplicemente schifo. Ad un altro "piumasolletica", un altro che queste cose le fà per davvero nella vita reale, i racconti, ciononostante piacciono lo stesso.

2) Il post in questione, semplicemente, scrive e descrive cose che a me, quando ti ho risposto, sembravano così fuori dal mondo, così fuori da ciò che sono anche i motivi per cui io avevo preso a postare storie qui, che mi sono un attimo alterato: vedi per esempio il discorso che ti ho fatto che la fantasia, la storia, il solletico non consenziente come tortura sono una cosa, la realtà, la coscienza, la legalità sono un'altra. Ma per questo, c'è una mia risposta ad hoc che già hai letto.

3) La parola "cazzata", che poi tu solertemente mi giri nella tua risposta, a ben ragionare, forse, è inappropiata in una discussione che DEVE essere civile tra persone che sono diverse e che, in questo istante, si stanno scambiando opinioni e stanno discutendo. Me ne scuso ma confermo tutto quello che ho scritto in precedenza.

4) Che io sia inesperto, puoi permetterti di dirlo poichè IO ho i coglioni per confermartelo ed ammettertelo, all'insegna della mia assoluta sincerità e buona fede. NIENTE di quello che ho scritto qui o altrove è fasullo o inventato (a parte le storielle, si intende, che però sono di per se stesse fantastiche).

5) "Le cose che scrivo io", come dici, SONO CAZZATE, per Dio! Si tratta di cazzate perchè nascono come tali! Ho legato poche ragazze ad un letto per poi torturarle col solletico ma, in compenso, ho letto parecchie storie del genere "fantastico" in questione (vedi tickletown, per esempio): beh, il tono, lo stile, le situazioni sono spesso ben più assurde di quelle che io racconto nelle mie storie, te lo assicuro! Quello che tu non capisci, se mi permetti l'ardire presuntuoso di sottolinearlo ancora una volta, è che i temi trattati (abduction, tortura, bondage non consenziente) ritorno a dire, vengono ricondotti ad un contesto che è fantastico e che è, se vogliamo, il motivo per cui alla fine, da un punto di vista obbiettivo, le rende delle "cazzate". Il punto è che, chi le legge e chi le scrive è ben consapevole di questo!

6) La cosa che mi fà incazzare con te, fammelo dire, e che è la ragione della mia presunta durezza nel risponderti è il tuo generale senso di superiorità rispetto agli altri amanti del genere. Forse si tratta di auto-compiacimento: tu immagini, forse, di essere uno dei pochi eletti che ha avuto il coraggio di realizzare le sue fantasie, non lo so. Resta il fatto, comunque, che sentirti parlare denigrando coloro che amano le storie di solletico, chi le pubblica sui propri siti, nè discute o le apprezza, parlando a una persona, come me, che inevitabilmente, alla sua età, tutti i segnali portano a dire si tratti proprio di un feticista autentico ed "in evoluzione" del solletico, parlandogli appunto dei suoi limiti "di voi che vi spacciate per appassionati del solletico", da un pò fastidio, ti assicuro. Un pò di "tolleranza" per così dire, come minimo!

7) Gli italiani, lo sappiamo tutti, sono delle teste di cazzo. Se poi andiamo a fare confronti, per esempio con gli americani, per certe cose come l'abilità di creare luoghi di incontro per discutere di passioni comuni, beh, l'italiano merita una definizione che immagino non esista ancora su alcun dizionario. Non mi riferisco a te ovviamente, che, facendo anche una ricerca dei tuoi post risulti essere attivo in questo posto. Mi riferisco a tutti gli appassionati dell'argomento, tanti, mediocri, che preferiscono farsi una sega su una immaginetta o un video che hanno scaricato con emule, invece che parlare in un forum o discutere in altra maniera. Non esistono siti in italiano sull'argomento! Personalmente preferisco venire qui, scrivere un paio di cazzate o di storielle assurde sull'argomento e sentirmi in qualche maniera meno accomunato agli altri miei connazionali di cui sopra ti ho steso un rapido profilo. E sempre venendo qui, scorrendo i thread in lingua inglese (cosa che probabilmente avrai fatto anche tu), mi sono reso conto che le donne ci sono, sono molte, discutono molto e si "aprono" molto. Questa magari è la fonte delle mie "illusioni" in oggetto, come dici, non lo so.

Per il resto, rimanendo FERMAMENTE della mia opinione, ritengo che ogni discussione, solletico compreso, debba essere condotta a 360a gradi. Per questo, tra oggi e domani, ti scriverò una risposta all'altro tuo thread, dimenticando (spero anche tu) queste nostre discussioni, poichè, benchè la pensiamo diversamente, siamo comunque pochissimi in Italia ad avere le palle, almeno, di discutere e tenersi in contatto. Così facendo, per lo meno, questo forum in italiano non rimarrà inattivo per altri 3 mesi.
 
Ho letto il tuo "fiume" ma ti rispondo con più semplicità.

-Intanto continui a pensare in modo sbagliato che io critichi chi (come te) scrive storie.
Niente di più errato.A me personalmente non piacciono più di tanto, forse mi piacevano prima, quando non ero un praticante, la realtà poi ti fa vedere le cose in modo differente, ma questo non significa che io critichi chi lo faccia.Dico solo che non sono reali.
Quando ho intravisto tutti quei post pensavo che si trattasse finalmente di scambi di opinioni magari su reali esperienze.
Mi ha fatto poi solo sorridere notare che c'è sempre questa spasmodica ricerca della fantasia bieca e questo immaginare sempre il solletico con certe visioni, appunto, probabilmente dettate da quello che si trova in giro.
E ti assicuro, mi facevi un poco di pena (non detto in senso cattivo, per carità) nella tua convinzione accesa che quella fosse una ragazza.E un poco rompeva vedere (riferito alla presunta lei) come ci sia in giro gente che pur di strappare qualche idea con cui segarsi, si finge pure ragazza.
Ma almeno, ho notato che l'illusione che quella fosse una "lei" ti ha dato la forza di passare ore a scrivere..per un "lui" sicuramente non l'avresti fatto...E per questo ho scritto quel primo post sintetico a pelle, dopo avere letto tutto ho detto immediatamente (dovevo anche disconnettermi) che non mi convinceva proprio...

-Non c'è nessuna superiorità amico,chiaramente una persona ultratretenne come me non può certo esprimersi come un ragazzino (dico genericamente prima che pensi che voglia offendere te) e quando avrai anche tu la mia età probabilmente parlerai in modo diverso.Hai voluto leggere tu presunzione in quello che ho detto, io ho soltanto commenato quello che ho letto..

-Il termine "cazzata" era la risposta al tuo dire che io afferemo cazzate nel parlare di esperienze vissute.Volevo dirti che sarebbe una cazzata invece andare in giro ad affermare che si è vissuto quello che si legge nei racconti..
Ad esempio non so come tu abbia potuto credere alla storiella delle due sorelle....

-Tu fai troppa confusione tra feticismo e passione per il solletico.Guarda che il vero praticante di solletico sa anche distinguere,quando vuole, tra solletico e sesso ed è proprio questa la capacità di molte VERE donne amanti del solletico.
 
Sorvolando sulla questione della pena, che mi ha fatto un pò sorridere, a significare che purtroppo non hai letto e/o capito abbastanza il mio "fiume", non so che altro aggiungere di più: è tutto scritto sopra. Che ti ripeta che si tratta di una convinzione compiaciuta, il fatto che Francesca sia una donna oppure che la storia della sorella fosse vera, è inutile temo: ti ho argomentato sopra le mie opinioni. Forse non sono stato sufficientemente chiaro, chissà. In ogni caso permettimi di consigliarti una cosa: facendo una ricerca dei tuoi post precedenti, ho avuto l'impressione che tu potessi comprendere e leggere post scritti in inglese. Beh, fossi in te, darei una occhiata al resto di questo forum: darei una occhiata soprattutto alle risposte che le donne americane danno su domande che sono esplicite sull'argomento. Concludendo mi sembra chiaro che chiunque abbia qui un qualche elemento fantastico che lo leghi al solletico, al dì là della esperienza reale e al dì la di ciò che potrebbe emergere da una prima lettura dei suoi post: io con le storie, tu, evidentemente, con le scene dei film, come ho potuto apprendere.

Volevo solo aggiungere che per quanto mi riguarda il solletico è strettamente legato al sesso, esclusivamente: il mio feticismo per il solletico è assolutamente paragonabile, come impulsi e fantasie, al mio feticismo per i piedi; non posso solleticare un piede con fare innocente e disinteressato: come minimo sperimento una forte erezione.

Per il resto, grazie delle risposte. Siamo su posizioni inconciliabili, temo.

vito
 
Purtroppo nel tuo filosofeggiare continuo a non capire dove vuoi arrivare.Hai preso questo discorso a sfida o forse vuoi fare bella figura davanti al tuo "amichetto" travestito da donna?
Non ho ben capito questo tuo ribattere colpo su colpo..
Ho capito che tu ti ecciti con il solletico, che sei feticista, che le tue storie sono per te la somma espressione di grande cultura.
E allora?
Sei fragile anche nei tuoi tentativi di mettermi in difficoltà e te li smonto in tre secondi:

Il 90% di questo forum è fatto , anche in quello straniero, da gente come il tuo interlocutore dei tuoi raccontini.
Io ho frequentato la chat a lungo, e ho capito di chi mi potevo fidare e di chi no attraverso varie prove concrete..Quindi molte "donne" a cui tu alludi, in quel forum sono come la tua amata Francesca...

Io sono uno dei più grandi collezonisti di film dove ci sono scene di solletico.
Ma non certo per farmi le pippe come fai tu ..(sempre senza offesa, sono tue parole..)
I film girati da attori e attrici sono gli unici dove puoi trovare delle scene di solletico senza sesso,in cui puoi notare e studiare dei movimenti di solletico e delle reazioni spesso anche reali.
Le ho sempre studiate al rallenty..e sono cento volte meglio dei filmatini ridicoli e finti che girano su internet fatti da genyte che vuole attirare i vari feticisti appunto...

C'è molto più di reale in una scena di "Robocop" che non in tutte le storielle che puoi inventarti tu da qui all'eternità...

Ti saluto
 
Ah, vorrei anche aggiungere che, come vedi, se pur iscritto da tempo, ho fatto solo pochi post proprio perchè anche nel forum straniero ci sono tante "Francesche"...
Ho conosciuto chi dovevo conoscere, il resto lo lascio ai feticisti...
 
Non credo che perderò un solo altro secondo a risponderti.

Buona fortuna, nè hai bisogno ( "senza offesa" ! )

ciao
 
Certo, anche perchè non avresti cosa rispondere ad argomentazioni intelligenti.
Di fortuna ne hai molto bisogno anche tu e soprattutto di crescere (sempre senza offesa)..Calati un poco di più nella realtà e vedrai che forse un giorno ne potremo riparlare.
Non perdere troppo tempo a scrivere racconti e favolette, trovati una ragazza come ho fatto io e vedrai che capirai...
 
Avevo deciso di non risponderti più ma, considerando il fatto che non riesco a dormire e che una eventuale risposta ai tuoi argomenti tutt'altro che intelligenti, ci tengo a precisarlo, mi risulta particolarmente semplice da mettere insieme, eccomi, annoiato, ancora qui, a perdere il mio tempo. La molla principale che mi fà essere così tenace nel sottolineare la natura insignificante delle tue tesi è semplicemente l'elevato livello di provocazione che ogni tuo post ostenta. Questo significa che in qualche maniera ti sto pungendo sul vivo. Allora:

1) Ho riletto il mio "filosofeggiare" dei post precendenti, e ci ho trovato esattamente quello che penso e quello che volevo dire. Immagino che la forma con cui sono stati scritti, l'Italiano, il pensiero troppo articolato possano renderteli misteriosi: la prossima volta cercherò di essere più semplice e diretto, promesso. La fragilità, inoltre, penso sia la tua, nel momento in cui dimostri di non sapermi seguire in quelli che sono semplici ragionamenti e di non saper accettare un punto di vista che è diverso dal tuo.

2) Sei un grande a dire che la mia intenzione principale è quella di impressionare Francesca o Francesco. Peccato che la persona in questione, che nè tu nè io sappiamo essere di sesso maschile o femminile, sia sparita da questo posto in maniera definitiva proprio quando i tuoi post provocatori e protervi hanno fatto capolino in questo thread. Il significato in sè di questa sparizione non mi interessa. Ciò che mi interessa è il fatto che le tue provocazioni, il tuo post non desiderato in questo thread (che evidentemente reclamava disperatamente attenzione, considerando che il thread che avevi aperto nella board non veniva cacato da nessuno) provocheranno dal momento stesso in cui finirò di scrivere questo messaggio una nuova morte di questo forum. Io infatti sto scrivendo il mio ultimo post. Poco male dirai. Purtroppo immagino che lì fuori ci potevano essere uno o più "feticisti" del solletico che potevano apprezzare quello che stavo scrivendo, chissà (a differenza tua). In ogni caso non c'è niente qui che mi faccia pensare che Francesca o Francesco mi stia leggendo, e la cosa, sinceramente, non mi interessa. Libero di non crederci: io ti rispondo "colpo su colpo", come mi dici amabilmente, semplicemente perchè odio il tuo senso di superiorità rispetto all'amante medio del solletico. Vedi punto successivo.

3) Tu sei un feticista del solletico di sesso maschile di un genere atipico, che non mi era mai capitato. Ho conosciuto tanti amanti della materia in questione negli ultimi 7/8 anni: attraverso chat, attraverso email, attraverso forum; feticisti ed amanti di ogni tipo, alcuni di sesso maschile altri di sesso presumibilmente femminile. Tu ti riempi la bocca parlando di non meglio definiti studi sul solletico, di film che più di ogni altri dovrebbero rivelare la natura dell'oggetto in questione, di sessioni autoerotiche di videoriproduzione al rallenty che pagherei oro per potervi assistere (MA CHE CAZZO CI FAI COL RALLENTY? Sei un grande, semplicemente.) Adesso questo mi andrebbe anche bene, per carità. Ognuno di noi ha le sue piccole o grandi stranezze, stravaganze, manie. Quello che non mi và bene è il tono di superiorità con cui ti esprimi: ritieni di poter dire con certezza che Francesca/o sia un uomo, basandoti sulla tua infinita esperienza; mi consigli di crescere e di fare pratica; disprezzi la comunità del forum sul quale stai scrivendo, ritenendo che il 90% delle persone che vi scrive si spaccia per quel che non è; critichi i siti che vendono e distribuiscono filmati di solletico, che giudichi "ridicoli e finti" e chi li compra o consuma, definendoli "vari feticisti" etc. Considera solo che una considerevole parte della comunity di questo sito organizza e partecipa a feste ed incontri dove le identità anche anagrafiche dei membri vengono ad essere inevitabilmente svelate, senza dubbi.

4) Mi consigli di trovarmi una ragazza. Sinceramente avrei preferito maggiormente consigli su come educare ed introdurre al solletico una ragazza che frequenti e con cui hai una relazione e rapporti solo di tipo "vanilla", per così dire. Ma anche in questo caso, temo che mi avresti fuorviato. Mi spiego meglio. Io ritengo, in tutta sincerità, che la tua strana e poco ortodossa relazione col solletico, che emerge ANCHE dalle opinioni che hai espresso sulle donne che sono amanti del genere, derivi da una sorta di imposizione di coppia, dove, la tua donna, avendoti posto dei paletti e dei limiti ben definiti riguardo quello che potevi e non potevi fare e/o non disponendo tu dello spirito per farti avanti con richieste più esplicite, abbia prodotto tristemente le opinioni e le posizioni che ho avuto modo di apprendere leggendoti. Non voglio citare quello che hai scritto nell'altro thread, sarebbe scorretto. Voglio solo ripeterti che le persone non sono tutte uguali, donne comprese. Per farti un esempio, allego questo link. Si tratta di una serie di interviste fatte a donne e uomini amanti del genere. Ti prego solo di non dirmi che si tratta di falsi oppure che le risposte sono date in malafede, poichè, semplicemente, non è vero.

5) Adesso non voglio mancare di rispetto alle tue sessioni di studio col rallenty :) (sono un figlio di puttana, lo so) ma i "filmatini ridicoli e finti" che tanto presuntuosamente hai giudicato nel tuo post e dei quali io sono accanito compratore e consumatore, beh, a detta di chi scrive, sono il miglior modo per poter studiare quelle che sono le VERE reazioni al VERO solletico. Ovviamente esistono anche dei "falsi", dove, per esempio, le modelle non ridono per davvero ed il solletico è finto. Ma se vai su siti quali www.realtickling.com, www.magict.com (che gestisce anche i server che ospitano il forum sul quale stai scrivendo), www.thelastlaughinc.com, www.yaqisworld.com etc. etc. hai a che fare con vero solletico e con vere ragazze che soffrono per la telecamera. Se la pensi diversamente (ed avendoti conosciuto ormai, so che lo farai), sappi solo che sei uno dei pochissimi o forse l'unico solleticatore illuminato con simili opinioni.

Mi dispiace che in una certa maniera siamo arrivati ai ferri corti nel nostro dibattere. Sappi solo che è la prima volta in 8 anni di internet e discussioni varie in tanti forum che mi incazzo tanto scrivendo delle reply e che, come ultimo consiglio in assoluto, dovresti essere molto più umile e meno presuntuoso verso coloro che, in linea evidentemente teorica, condividono con te una passione comune.

addio,

vito
 
Io invece rispondo pewrchè ormai mi diverti..

Ho forse capito il tuo problema, ti sto smontando tutto il tuo adolescenziale credo delle cose, per te è troppo difficile ammettere che anni di seghe e di masturbazioni psichiche non siano in realtà il "verbo"..
Guarda che conosco molta altra gente che la pensa come me ed i miei post non sono stati "cacati" perchè (te l'ho anche scritto, impara a leggere bene) poi sono passato alla chat e quindi nel forum ho solo guardato se per caso passasse qualche persona intelligente e meno maniacale..perchè Vituzzo, purtroppo per te è questa la tua verità.
Ed è un peccato che il solletico debba essere per forza "sporcato" da gente che lo vede come riferimento sessuale...

Io non sono affatto superiore e non mi ci sento, ma il tuo modo puerile di porti chiama le risposte.
Io avevo solo cercato di indirizzarti verso la realtà ma con i fissati è difficile ragionare..

-Franceschino è sparito dal forum perchè si è sentito smascherato..ma ovviamente ti riesce difficile capirlo perchè preferisci illuderti..

-Nessuno ha detto che io sono un fissato di film, io ho usato il termine "collezionista" e i film che girano su internet (e per i quali tu paghi pure..) sono palesemente fatti per fare masturbare quelli come te non danno assoluta visione della realtà..
In questo forum qualcuno come me c'è e l'ho conosciuto e pensa le stesse esatte cose.
Al rallenty vedi solo meglio certi movimenti che poi con la mia compagna ci divertiamo a riprodurre per giocare assieme con complicità..non c'è la morbosa visione dei filmacci di quarta categoria che vedi tu

-Sul mio rapporto con la mia compagna penso tu possa dire ben poco, cerchi solo di offendere ma sei solo patetico come quando scrivi favolette.
Io vivo una sessualità felice con lei, consosco il significato della parola amore che a te sarà ovviamente sconosciuta dato il tuo passare il tempo tra la realtà virtuale.
Il solletico è qualcosa di aggiunto, non di essenziale.
Ripeto, cresci che ne riparliamo

-Ti prego non essere infantile nel portarmi link e coglionate che girano scritte e dirette da gente maniaca e malata.
La realtà è un'altra cosa, ricordatelo

In ultimo, ricorda che il solo motivo della nostra disputa è il tuo non sapere accettare la realtà e scoprire che il tuo mondo di favole e visioni deviate è inesistente.

Persino le reazioni e le frasi che descrivi nei tuoi romanzi non hanno nessunriferimento al vero e prendono spunto solo dalle menate che anche un bambino capirebbe inventate.

Ti lascio alle tue fantasie e mi godo la realtà di "reali" reazioni, parole e gesti di una "vera " donna.
 
What's New

4/26/2024
Visit Dorr 44 for clips! Details in the D44 box below!
Tickle Experiment
Door 44
NEST 2024
Register here
The world's largest online clip store
Live Camgirls!
Live Camgirls
Streaming Videos
Pic of the Week
Pic of the Week
Congratulations to
*** brad1701 ***
The winner of our weekly Trivia, held every Sunday night at 11PM EST in our Chat Room
Back
Top