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LA FANTASIA PROIBITA DI ILARIA - parte III [F/F]

IlariettaBG

TMF Regular
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Nov 8, 2013
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Ilaria aveva provato una serie di brividi mentre sentiva le manette che scattavano attorno ai suoi polsi, imprigionandole le mani dietro la schiena. Ad ogni click del metallo un brivido, fino alla chiusura completa.
E qui Ilaria iniziò a sentirsi completamente inerme e spaesata. Al tempo stesso era eccitata e intimidita, euforica e curiosa, ma al tempo stesso terrorizzata, ed un'infinità di altre sensazioni contrastati tra di loro che lei stessa non riusciva a comprendere.
E qui potrei forse spendere mille parole e lunghe metafore cercando di rendere l'idea di come si sentiva la ragazza in quel momento. Ma sono sicura che non basterebbero mille parole non basterebbero né altrettante immagini o tutti i video ed i racconti che potete trovare qui in questo forum o sperduti in rete. Credo che niente possa farvi capire veramente quella sensazione di vuoto e di soggezione perché solo chi ha provato in prima persona una situazione del genere puoi capire. E vi chiedo di credermi, perché io parlo per esperienza diretta e personale, perché innumerevoli volte mi sono ahimè ritrovata io stessa in quella stessa situazione, ammanettata con i polsi dietro la schiena, oppure immobilizzata in qualche altro modo, legata alla ringhiera del letto, o in altre posizioni più o meno fantasiose.
E solo quelli di voi che, come me, hanno provato questo in prima persona, possono capire veramente cosa significa sentirsi completamente indifeso ed in poter dell'altra persona. Essere in potere di una persona che ti guarda negli occhi soddisfatta dopo averti legata o immobilizzata, sorridendo tra sé e sé compiaciuta di averti in suo totale possesso, e che ti sussurra ad un orecchio con un filo di voce che ha in mente cose molto cattive da farti, facendoti rabbrividire per la consapevolezza che è tutto vero e che non potrai fare nulla per impedire che queste minacce si trasformino in realtà.
Ed ogni volta che sento il rumore degli anelli delle manette che si chiudono, oppure un nodo che mi si stringe attorno ad un polso o una caviglia, quello stesso brivido si ripresenta uguale, misto di eccitazione e paura, come fosse la prima volta, anche se invece è la centesima o forse la millesima.
Ed era così che si sentiva Ilaria, era ancora inginocchiata, seduta sui talloni, e con lo sguardo a terra. Lady Tickler dietro di lei, si assicurava che le manette fossero chiuse correttamente. Ilaria non sapeva che fare, si sentiva iper-eccitata. Qualcosa le diceva che non avrebbe resistito ancora a lungo, sentiva come se rischiasse di venire in qualsiasi momento, quella lunghissima attesa e quei preparativi la stavano sfinendo, non avevano nemmeno cominciato e già sentiva la sua esistenza vicina allo stremo. Si disse che doveva resistere, o almeno tentare di resistere. Ma chissà quanto avrebbe ancora potuto reggere.
Vide Lady Tickler girarle ancora attorno e venirle di fronte. Si inginocchiò anche lei, seduta sui talloni, e l'accarezzo sui capelli. Poi con l'indice le sollevò il viso e la costrinse a incrociare il suo sguardo. Il viso di Ilaria era arrossato e leggermente perlato di sudore per l'eccitazione.
«Ora ho bisogno che tu ti stenda a terra, ok Ila?» le disse la padrona con tono sicuro, di chi si vuole essere rassicurante. Ilaria non poteva fare altro che fidarsi ed obbedire e, senza dire una parola, annui con il capo. La padrona l'aiutò sorreggendola per le spalle, accompagnandola mentre Ilaria si stendeva straniandosi a terra sulla pancia. Ila era scomoda in quella posizione: i polsi ancora ammanettati dietro la schiena la costringevano a una tensione innaturale sulla schiena ed era praticamente faccia a terra. Cercò una posizione più comoda, appoggiando il viso di lato affondando con una guancia nella moquette morbida ma per quanto si sforzasse non riusciva a scuotere i capelli che le cadevano spettinati sugli occhi e in bocca.
«Stai tranquilla, Ila - le sussurrò la padrona ad un orecchio abbassando il tono della voce - penso a tutto io... rilassati!» e mentre le diceva queste parole le passò una mano sul viso togliendole una ciocca di capelli dalla bocca; nel falso indugiò volontariamente con un dito sulla labbra della ragazza, provocando ad Ilaria una specie di fremito che si diffuse in tutto il corpo.
Poi Lady Tickler girò attorno alla ragazza procedendo in ginocchio, e quando le fu giusto di fianco, come per volerla scavalcare, si sedette a cavalcioni su di lei, sulla sua schiena.
Ilaria si sentì ulteriormente imprigionata, oltre alle mani ammanettate dietro la schiena, era ora costretta a terra dal peso dell'altra ragazza praticamente seduta su di lei, sulla sua schiena. Per quanto Ilaria si fosse sforzata non sarebbe in nessun modo riuscita ad alzarsi. Non aveva modo alcuno di liberarsi da quella morsa.
Lady Tickler seduta a quel modo le dava la schiena, ovvero era rivolta verso le sue gambe distese a terra. Anche se non la poteva vedere, Ilaria percepì la padrona che distendeva in avanti avvicinandosi ai suoi piedi. E sentì poi le dita della padrona danzare lungo entrambe le sue gambe, dalle ginocchia verso le caviglie, con andamento lento ma costante, strisciando le unghie leggermente affilate contro la pelle, facendola rabbrividire a questo contatto inaspettato.
Raggiunse le caviglie della ragazza e le afferrò saldamente con entrambe le mani. Con gesti delicati ma decisi, Lady Tickler tirò a sé le caviglie di Ilaria, costringendola a flettere le ginocchia all'indietro. «Stai tranquilla Ila - le sussurrava ancora con tono rassicurante - abbiamo quasi finito» e mentre la ragazza stava ancora cercando di capire quello che stava succedendo, avvertì la sensazione di altri anelli metallici click...click....click... uno scatto dietro l'altro di un anello che si chiudeva attorno ad una sua caviglia. click...click....click e presto anche l'altra caviglia fu imprigionata ed immobilizzata... definitivamente.
Ilaria, schiacciata a terra com'era, non poteva vedere quello che stava accadendo, ma la sensazione era di avere polsi e caviglie legati assieme, come con delle manette speciali dotate di ben 4 anelli metallici, che le bloccavano contemporaneamente mani e piedi.
«Sai Ilaria... - riprese a parla Lady Tickler mentre si assicurava che tutti e 4 gli anelli fossero chiusi saldamente - devo confidarti che mi piacciono molto i tuoi piedi, sono così belli così... scalzi e indifesi».
E mentre parlava Lady TIckler le accarezzava con un dito il profilo di un piede. Ilaria si sentì d'un tratto raggelare il sangue quando sentì d'improvviso un'unghia affilata attraversale velocemente la pianta de piede. Un brivido istantaneo percorse il suo corpo costringendola a contorcersi strattonando braccia e gambe, senza poterle però muovere più di tanto a causa delle manette.
Poi un altro brivido, poi un altro e un altro ancora, quando le dita e le unghie di Lady Tickler avevano ormai iniziato a danzare sulle piante di entrambi piedi indifesi della ragazza. «Nooooooohohohohoho Hahahaahahahaahahaahaha Hahahaahahaahahaahahaahaha» scoppiò Ilaria e ridere quasi immediatamente a causa della sensazione di solletico irresistibile che si diffuse in tutto il suo corpo. Ormai la ragazza rideva forsennata mentre l'intensità di quel trattamento andava via via aumentando. «Ridi quanto vuoi - sussurrò Lady Tickler concedendo alla ragazza un attimo di tregua - ho in mentre cose molto cattive da fare a questo bel paio di piedini».
«Nooooooohohohohoho Hahahaahahaahahaahahaahaha nooohohhooohoooohhhoohohh»
Ilaria era in preda agli spasmi da solletico, travolta da un tremito improvviso, incontrollabile e inesorabile, che raggiungeva ogni cellula del suo corpo. Completamente indifesa, inerme, quasi nel panico, Ilaria si sentiva come soffocare in quella sua prigionia forzata, i suoi muscoli tesi fremevano in tutte le direzioni, ma i movimenti erano solo accennati, resi vani dalla manette che la improgionavano e dal peso della sua aguzzina. La gola secca per le risate incontrollate, e lo sguardo appannato dallo sforzo e da un velo di lacrime che le coprivano gli occhi, che non aveva possibilità di pulirsi. I capelli sudati e scomposti, un po' ovunque e disordinati davanti al viso e tra le labbra.
«Nooooooohohohohoho Hahahaahahaahahaahanooohohhooohoooohhhoohohhahahah» il solletico era troppo intenso su quei poveri piedi, talmente sensibili e delicati. La sensazione era dieci o forse cento volte più intensa di quello che si sarebbe mai potuta aspettare. E come avrebbe potuto aspettarselo, non era mai stata solleticata da legata prima di allora, non poteva nemmeno immaginare quanto allucinante può essere la sensazione del solletico senza la possibilità di difendersi o di allontanarsi, per mettere fine o per lo meno ottenere una pausa dalla tortura. Avrebbe voluto che i suoi piedi schizzassero a chilometri di distanza, lontano da quel supplizio, e invece rimanevano lì, saldamente incatenati, e incapaci di difendersi da quegli attacchi solleticosi. La stanza le sembrava immersa in un silenzio irreale, rotto solamente da quelle sue risate che le rimbombavano nelle tempie, facendole esplodere la testa.
Eppure si rese conto che tutto questo supplizio le stava piacendo. Questo sentirsi completamente dominata, sia psicologicamente, sia fisicamente, non faceva che aumentare la sua eccitazione. E questo tremendo solletico, che in modo insopportabile metteva a nudo tutta la sua debolezza, non faceva altro che farla sentire ancora più soggiogata ed eccitata.
Tutto questo era estremamente affascinate ed Ilaria era ormai al limite di un imponente orgasmo che da un momento all'altro avrebbe potuto travolgerla.

FINE TERZA PARTE
 
Non posso che rinnovare i miei complimenti.

Raramente ci sono storie scritte dal p.d.v. della vittima che sappiano anche calarti così bene nella tortura...
L'ansia, l'attesa, il volersi sottrarre, l'incapacità di riuscirci e tutte quelle sensazioni meravigliosamente contraddittorie di sofferenza e godimento...

Brava!:goodjob:
 
grazie mille
probabilmente riesco a immedesimarmi bene nei personaggi perché parlo per esperienza personale
ed anche in questo capitolo della storia ci sono tanti elementi che derivano dall'esperienza
avrei potuto descrivere lo stesso racconto da entrambi i punti di vista perché questa scena l'ho vissuta mille volte in entrambi i ruoli anche se in questo caso mi è venuto spontaneo focalizzarmi più sul p.d.v. della ticklee!
ma nei prossimi capitoli il p.d.v. potrebbe anche cambiare..

Se avete suggerimenti/idee su come potrei proseguire il racconto, fatemi sapere qui o nei messaggi privati!
 
Complimenti. Ogni altra parola sarebbe superflua.

Ecco, forse posso aggiungere una cosa: visto che ormai frequento questo tipo di siti da parecchi anni, tu sei la prima autrice che mi ha tenuto con gli occhi incollati alla pagina dalla prima all'ultima riga del racconto... non posso che suggerirti di continuare il tuo racconto basandoti sulle tue esperienze personali, visto che ti ispirano così bene, a quanto pare!
 
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