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L'AUDIZIONE (racconto)

TKMarick

TMF Expert
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Jan 21, 2007
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Ciao solleticofili,
come già anticipato e promesso altre volte, vi propongo un mio racconto, fino ad ora inedito.
Il racconto è pura "fiction" ma non di quelle "fiction" americane e assurde, tipo una modella entra in un bosco, di notte e da sola e un mostro la attacca, facendole il solletico.
Storie non vere, ma verosimili, in cui i protagonisti, persone normali attratte dalla fantasia del solletico, mettono a frutto il loro ingegno, riuscendo ad ottenere piacevoli risultatati.
Eccovi un esempio.

L’AUDIZIONE.

racconto di TKMarick




Le tre ragazze erano sedute a distanza nella piccola sala d’attesa. Non si parlavano. Una di loro leggeva una rivista, con le lunghe gambe accavallate, come a voler mostrare alle altre due che le sue qualità erano migliori.
A brevi intervalli ne faceva dondolare una, fingendosi distratta, ma sembrava la più nervosa delle tre.
Si alzò in piedi e prese un nuovo giornale. In quel momento si aprì una porta e apparve un giovane, in abito scuro, con un cilindro rosso sulla testa.
“La signorina Dal Canto?” chiese garbatamente, suscitando curiosità e qualche sorriso.
“Sono io…” disse timidamente la biondina seduta più lontano.
“Prego. Si accomodi pure!”. Con un inchino plateale, il giovane la invitò ad attraversare la porta, dalla quale si era presentato.
Le altre due si guardarono e si trattennero a stento dal ridere palesemente. Il giovane, infatti, poteva definirsi tutt’altro che un brutto ragazzo, ma il suo costume era decisamente buffo.
La porta si richiuse senza rumore alle spalle della biondina, che ora si trovava in una stanza avvolta dalla penombra, piena di strani oggetti e in compagnia del giovane prestigiatore. Simon, questo era il suo poco originale nome d’arte, si era rivolto ad una agenzia, richiedendo un provino per ragazze, possibilmente attraenti, che aspirassero a diventare sue assistenti nel nuovo spettacolo.
Così Lucy Dal Canto aveva deciso di presentarsi per quel provino, promosso dall'agenzia con cui spesso collaborava. Lì si era ritrovata con Teresa e Beth, le due ragazze che ora attendevano fuori dalla porta. Teresa le era sembrata subito piuttosto anonima per un simile mestiere, ma Beth aveva, invece, un viso splendido ed un corpo perfetto.
Chissà se la simpatia e lo spirito brillante di Lucy avrebbero potuto più della bellezza della concorrente?
Chi sarebbe stata scelta, come assistente, da quel singolare prestigiatore?
Pensando questo, Lucy aveva oltrepassato la porta della sala d’attesa, entrando in quello che appariva come il regno incontrastato di un grande illusionista!
C’erano strani oggetti posati ovunque. Bauli, lame affilate, cilindri, fiori colorati e persino una piccola gabbia con un porcellino d’india.
“Ti piace?” le chiese Simon, vedendo Lucy incantata ad osservarlo.
“Si.” Lucy sorrideva, con tenera emozione. “Ha un musetto dolcissimo!”.
Simon le si avicinò, offrendo alla ragazza qualcosa da bere, prima ancora che la giovane avesse il tempo di stupirsi di molte altre meraviglie.
Lucy riuscì a sentirsi a proprio agio quando la stanza le divenne più familiare e solo allora Simon cominciò a parlarle di lavoro.
“Come ti avranno detto in agenzia, cerco una nuova valletta! Insomma, una assistente per i miei trucchi!” spiegava Simon, mentre osservava la ragazza dall’alto in basso.
“Hai delle preferenze sulla prova da eseguire?” le domandò, infine, il mago, con estremo garbo.
L’espressione di Lucy era quella di inequivocabile incertezza. La ragazza, pensò il mago, non sapeva neppure di quali trucchi un prestigiatore potesse disporre.
“Sei mai stata divisa in due parti?” le chiese a bruciapelo.
“Intendi dire…” Lucy non seppe finire la frase.
“Segata in due. Il busto da una parte e le gambe dall’altra!”.
Lucy rise, ricordando di aver visto questo esperimento, mostrato qualche volte alla TV.
“Dovresti, se non ti dispiace, entrare in quella cassa” Simon indicò alla ragazza un grosso baule, azzurro e luminoso, tenuto sollevato da terra da un carrello a rotelle.
Simon trasportò il carrello al centro della stanza, come se stesse eseguendo l’esperimento davanti ad un palcoscenico.
Lucy si sedette all’interno della cassa metallica, ora completamente aperta di lato e la vide elegantemente rivestita di velluto rosso.
La ragazza rimase un attimo perplessa, chiedendosi da quale dei due lati si dovesse distendere.
“La testa va da questa parte” le indicò Simon, con un sorriso.
Lucy poggiò comodamente la testa, facendola sporgere all’esterno di uno dei due bordi laterali.
Simon procedette, invitando Lucy a ripiegare indietro i suoi gomiti, appoggiandoli ad un rigido sostegno. Poi fece passare le mani della ragazza in due fori anteriori e bloccò i suoi polsi in due manette di gomma. La ragazza si trovava così distesa, a gomiti flessi, con le mani visibilmente sporgenti all'esterno, ai due lati della testa.
“Il foro per i piedi è molto stretto” la avvisò Simon “Se non riesci a farli passare, puoi togliere le scarpe”.
Lucy provò appena ad allungare un piede verso uno stretto cilindro di gomma, ma le sue scarpe da ginnastica non le permettevano di infilarne all’interno, neppure uno.
“Non potevi fare un’apertura come da questa parte?” azzardò Lucy, che aveva la testa comodamente appoggiata in una fossetta di gommapiuma rivestita.
“Beh, si…” confessò Simon, “Ma ci ho pensato dopo e non avevo più voglia di risistemare tutto il meccanismo”. Lucy non immaginò che i prestigiatori non lasciano mai nulla al caso. Perciò si sfilò, senza problemi, le scarpe da tennis. Le calze di spugna superarono l’attrito, favorendo, in parte l’operazione e Lucy infilò i due piedi, un po’ a fatica, in una stretta fessura, facendoli fuoriuscire dalla parte opposta.
Simon fece scattare un meccanismo e Lucy si sentì restringere qualcosa intorno alle caviglie, sobbalzando. Se era già stato faticoso infilare i piedi in quel foro, ora quel congegno rendeva completamente impossibile estrarli.
Simon rise di gusto e Lucy comprese che il tutto doveva far parte del trucco.
La ragazza si scoprì indubbiamente affascinata, mano a mano che l’esperimento procedeva. La sua situazione era insolita, ma curiosamente interessante. Lucy si sentiva già piacevolmente protagonista di un evento che la stava intrigando.
Simon procedette a far ruotare mano a mano le quattro assi superiori della cassa, richiudendo completamente il cassone metallico.
Simon tranquillizzò immediatamente la ragazza, spiegandole che il lavoro dell’assistente di un mago era spesso quello di non dover fare nulla di particolare. Nel suo caso, solo Simon avrebbe ora condotto l’esperimento e a Lucy era richiesto solo un parere finale!
“Bene!” accettò la ragazza. Nel medesimo istante vide Simon sollevare una sottile e lunga sega e puntarla all’altezza della cassa, dove lei stava infilata.
“Scusa se ora sentirai un po’ di dolore” la avvertì Simon “Ma sai, dovendoti segare in due parti!” annunciò il mago, osservando il viso un po’ teso di Lucy.
“Se senti male avvisami!” il prestigiatore la rassicurò, cominciando a far ondeggiare la sega avanti e indietro.
Il movimento del mago era accompagnato da un leggero rumore di legno, che si sbriciolava pian piano. Poi la sega cominciò a penetrare nella cassa e Lucy si preparò ad una fitta dolorosa.
Avvertì invece un lieve strofinio su un fianco. I denti della sega, che procedeva avanti e indietro, non sembravano tanto affilati da causare dolore. A Lucy veniva persino da ridere, ora che la sensazione si faceva più profonda.
“Tutto bene?” domandò il mago, con un sorrisetto?
A Lucy scappò, in risposta, una risata convinta. La sega, che Simon teneva leggermente inclinata da un lato, aveva cominciato a percorrerle parte dello stomaco, oltre che procederle, sempre più intensamente, lungo il fianco destro. Ancora pochi attimi di quel solletico e Lucy non ce l’avrebbe più fatta a contenersi. La ragazza si chiedeva come la lama di una sega potesse produrre una sensazione di solletico tanto intensa e irresistibile, ma pensò che anche questo doveva far parte di un terribile trucco. Uno scherzo ridicolo si, ma che evidenziava in modo esagerato il solito problema di Lucy. Simon non poteva sapere che la ragazza soffriva terribilmente il solletico. Lucy pensava però che fermare l’esperimento potesse essere un ostacolo al suo obbiettivo. L’occasione di un lavoro interessante buttata al vento, ma accidenti! Se solo quel solletico fosse stato meno irresistibile.
“Aaaah! Ha-ha-ha-ha-ha! ALT!” Lucy esplose in uno strillo.
Simon si bloccò, fingendosi allarmato. “Ti sto facendo male?” chiese, in tono di scusa, ma ridendo tra se.
La sega si fermò, insieme al solletico, avvertito ormai lungo tutto il fianco destro e la superficie dello stomaco.
“No. Male no.” Ammise Lucy, che non sapeva come scusare l’interruzione “Mi fa solletico e io lo soffro da morire!”.
“A volte capita” spiegò Simon, con allegria “Ma devo procedere con cautela apposta, per non rischiare di farti male!”. Il mago aveva dipinta sul viso l’espressione del bugiardo e quel cappello rosso lo rendeva ancora più buffo.
Lucy comprese che Simon si stava divertendo a prendersi gioco di lei, ma in quella situazione, non rimaneva altro che subire le conseguenze di quell’eccentrico esperimento.
“Capisco” confessò Lucy, sorridendo “Ma almeno cerca di trovare un modo per non farmi soffrire così tanto!”.
Simon fece una smorfia col viso “Beh, ci proverò, ma non ti garantisco nulla!” confessò con una risatina divertita e riprese a segare, ora sapendo bene cosa avrebbe provocato.
Infatti Lucy avvertì una nuova scossa, distribuita lungo un intero lato del suo corpo e un solletico ora fuori dalla sua portata.
“AAAh! HA!HA!HA!HA! NOOO, così nooo! Ho!Ho!Ho!Ho! Nooo, fermatiii! Fai piano! HA!HA!HA! Più piano, non così! Ha-ha-ha-ha-ha!”.
Lucy rideva ormai ininterrottamente, ma intuì che il mago doveva sapere bene quello che stava facendo e le parole di Simon confermarono i suoi sospetti.
“Su, su, resisti. Ancora qualche minuto e avrò finito!”.
“Nooh-ho-ho-ho! Qualche minuto no! Ha-ha-ha-ha-ha-ha! Fai presto, non ce la faccio più! Ha-ha-ha-ha! Aiuto, soffro il solletico!”. Poi Lucy si perse in un nuovo coro di risate. La sua testa si agitava e il suo viso paonazzo era l’espressione inequivocabile della situazione. Il solletico sembrò addirittura aumentare, quando la sega arrivò a toccare per intero entrambi i fianchi, in maniera sempre più profonda. Uno strofinio e un palpeggiamento incredibili la solleticavano con leggerezza e decisione. Lucy lanciava risate sempre più acute. A fatica riusciva a comprendere le parole del mago, perché mai aveva provato un solletico tanto potente, da sentirsi così stordita e sconquassata.
AAAAAH! AAAH! HA-HA-HA-HA-HA-HAAAAH! HEEEEEEEEEHHH! OOOOH!”.
“Ora il solletico aumenterà un po’, ma non ti preoccupare, tra poco sarà tutto finito!”.
“NNNNNNNOOOOOOH! OOOOOH! HO!HO!HO! AAAAAEEEEEEEEH! HE!HE!HE!”.
Lucy rispose con una risata assordante, ora che sentiva il solletico esploderle, da dietro i fianchi, fino al centro dello stomaco, in superficie e in profondità. Il tempo sembrò fermarsi per qualche attimo, in cui Lucy si trovò persa in una sensazione di solletico totale! Poi ancora e ancora!
“HA!HA!HA!HA!HA! AAAAAH! EEEEEHH! HE!HE!HE!HE!HE!HE! EEEEEEEEH!”
All’improvviso Lucy avvertì una scossa lungo la schiena e finalmente quel terribile solletico cessò di tormentarla.
“Ecco fatto!” esclamò Simon, con espressione soddisfatta! “L’esperimento è riuscito. Tutto bene?”
“Tu sei matto!” Lucy rideva ancora “Sono viva per miracolo!”.
“Come?” la interruppe il mago “Vuoi dire che il mio esperimento non ti è piaciuto? Da come ridevi, avrei giurato che ti stessi divertendo!”.
“Beh, divertendo non direi, ma ti faccio i complimenti per il trucco, come te lo sei inventato?”.
“Questo è un segreto e non lo posso rivelare” ammise Simon “Ma ti posso dire che il gioco non finisce qui!”.
“Oh cielo, cos’altro mi aspetta?” si lamentò Lucy, allarmata e allo stesso tempo incuriosita dal fascino di quello strano personaggio.
“Innanzi tutto” riprese il mago “Ora separerò la cassa, così il pubblico potrà credere che tu sia realmente divisa in due parti!”. Così dicendo allontanò le due estremità della cassa, creando un vuoto tra il busto e le gambe di Lucy. La ragazza vide la scena riprodotta in uno specchio e rimase sbalordita da quella visione.
“Accidenti, non ci posso credere!” ammise.
“Davvero non immagini come io abbia potuto fare?” Simon la invitò a ragionare.
“Beh, forse il mio corpo non e realmente diviso!” azzardò la ragazza, in tono perplesso.
“Certamente” la incoraggiò il mago “altrimenti saresti morta. Quindi…?”.
Lucy tentò di proseguire, per indovinare la verità.
“Il mio corpo è tutto da questa parte e io immagino solo di vedere i miei piedi dall’altra parte?”.
“In effetti questa potrebbe essere una spiegazione!” ammise Simon.
“In questo caso” proseguì il mago “tu adesso non dovresti sentire niente!”. Nello stesso istante, Simon fece il gesto di grattare Lucy sotto un piede. La ragazza ebbe un sussulto allarmato, intuendo le intenzioni del mago dai suoi movimenti allo specchio. Ma, con sorpresa, non avvertì alcun tipo di sensazione. Che brava! Ci aveva azzeccato, intuendo il trucco di Simon.
“Lo sapevo! Hai visto come sono brava!” esclamò la ragazza soddisfatta!
A quel punto Simon riunì le due parti della cassa, che si congiunsero producendo un clack.
“E ora che è successo?” il mago la incalzò, con un’altra domanda.
Lucy ci pensò per un attimo e poi esclamò sicura “Nulla. E’ ancora tutto come prima!”
“Bene” disse il mago “allora ti faccio una proposta! Se hai ragione tu ed è tutto come prima, vuol dire che hai capito il trucco e io ti assumerò direttamente, come mia assistente, senza neppure esaminare le altre ragazze. Se invece non è tutto come prima, dovrai accettare una piccola punizione: cosa rispondi?”.
Lucy era indecisa, ma ne poteva valere la pena. Diventare per certo l’assistente di quel simpatico prestigiatore, rischiando al massimo una punizione. Probabilmente qualche divertente scherzo di Simon.
“D’accordo, accetto!” affermò convinta.
“E la punizione?” il mago sembrava invitarla a riflettere meglio.
“Non importa, accetto anche quella, ma rischio! Secondo me è tutto come prima!”.
“Bene, bene!” Simon si sfregava le mani, sorridendo alla ragazza.
“Perciò, se adesso faccio così…” Simon grattò nuovamente il piede di Lucy, che stavolta avvertì una forte scossa di inatteso solletico.
“AH! AAAAH! No, no, no!!! HA!HA!HA!HA! Non è possibile! Come hai fatto?”.
“Te l’ho detto, è un trucco, ma adesso come la mettiamo?” Simon allargò le braccia, in segno di resa “Mi toccherà pensare a qualche bella punizione!”.
“No! La punizione no!” Lucy rideva insieme al mago, come se si trattasse, ormai, di un vecchio amico. Si lamentava, ma era pronta ad accettare le conseguenze del suo tentativo.
“Va bene” ammise la ragazza “Sono pronta. Cosa mi tocca, ora?”.
“Vediamo un po’…” Simon fingeva di pensare, ben sapendo di potersi ora godere un favoloso spettacolo. Ma voleva tenere Lucy un po’ sulle spine.
“Dunque, dunque…” Il prestigiatore simulò di aver appena avuto una idea. “Ho trovato! Visto che soffri il solletico…te ne farò ancora un po’!”.
Lucy si lasciò scappare una risata, solo all’idea di poter essere solleticata nuovamente. Simon la accompagnò con una risatina beffarda, per accentuare l’idea dello scherzo.
“No-ho-ho-ho! Lo sapevo! No, ti prego-ho-ho-ho… ha-ha-ha-ha-ha-ha-ha!” Lucy non riusciva a contenere il riso neppure ora, che il solletico era solo stato accennato.
Il semplice pensiero la metteva in agitazione. Lucy era una di quelle ragazze che soffrono il solletico a distanza. Bastava che qualcuno le facesse il gesto, o la provocasse con qualche frase, per vederla ridere in anticipo. E mai Lucy aveva provato, nella sua vita, un solletico tanto forte come Simon era stato capace di produrre.
E se il mago la avesse nuovamente solleticata per lungo tempo, Lucy non sapeva in che modo avrebbe potuto reagire. Alla ragazza non rimaneva che sperare in una breve penitenza.
Ma un brivido di imbarazzo la mise in un’agitazione totale.
Simon le grattò un piede e Lucy si sentì sobbalzare. Nonostante la calza di spugna le desse un minimo di protezione, Lucy sapeva di non essere in grado di resistere, comunque, neppure per pochi secondi, al solletico dei suoi piedi.
“Ma che bella punizione abbiamo trovato!” Simon la prendeva in giro e si divertiva nel stuzzicarla.
“Nooooh! Ha!Ha!Ha!Ha!Ha! Fermati! No! I piedi no, ti prego!”. Ma Lucy comprese da sola che quelle parole stavano spingendo Simon a proseguire ancora.
“Si, si. Hai voluto rischiare la penitenza? Ora ti tocca!”.
“No, risparmiami il solletico sotto i piedi, almeno questo me lo devi concedere!”.
“Ma non ci penso proprio!” Simon se la rideva, divertito.
In un attimo Lucy sentì le dita del mago spargersi sulle sue piante e non poté contenere l’ennesima risata fragorosa.
“AAAH-HA-HA-HA-HA-HA!!! HE!HE!HE!HE!HE!HE! Nnoooooh!!! Ho!Ho!Ho! HOOO!!!”.
Simon non riusciva a trattenere le sue stesse risate, nel vedere Lucy in uno stato di agitazione totale.
La poverina sembrava cercare di dire qualcosa, persa completamente in risa incontenibili. Lucy alternava acute strillate con raffiche di interminabili risate, senza diminuire per nulla i suoi contorcimenti.
“EEEEEEH! HE! HE! HE! HE! HE! HE! HEEEE! NNNOOOH-HO-HO-HO-HO-HO! AAAH! HA! HA! HA! HA! HA! HA! AAAOOOH! HHHHAAA! AH! AAH! AAAEEEH! HE!HE!HE!”.
Dopo pochi minuti Lucy era esausta e non poteva più reggere, oltre a trovarsi abbondantemente a corto di ossigeno. Simon sospese il solletico, lasciandola libera di respirare con tranquillità.
“Ahhh! Mamma mia, stavo per svenire! Ma tu a tutte le tue assistenti fai scherzi del genere??” domandò Lucy, dando meno peso del previsto al gioco del solletico.
“Dipende” ribatté Simon “A volte non è risultato necessario, ma qualcuna l'ho fatta ridere anche più di te!”.
“E come ha fatto a sopravvivere?” chiese Lucy, ridendo di quella che le sembrava una esagerazione.
“Beh, e chi ha mai detto che sono sopravvissute!”.
“Ha! Ha! HA! Che cretino! E' per questo che ne cerchi una nuova?”.
I due continuarono a scherzare per un po'. Lucy si stava dimostrando sempre più a proprio agio, anche in una situazione tanto insolita.
“Scommetto che tu ti ci diverti, a torturare la tue assistenti col solletico!” azzardò Lucy, in totale confidenza con il giovane prestigiatore.
“Ma no, cosa dici” commentò Simon, con sarcasmo “Fa solo parte del trucco. Figurati se io potrei mai godermela a fare solletico a qualcuno! Prendi te, per esempio! Credi sia stato bello doverti punire in questo modo? Approfittare della tua immobilità per farti ridere a crepapelle?”.
“Poverino!” sorrise Lucy “Chissà come ti è dispiaciuto!” e rise, più che consapevole dello scherzo programmato.
“Certo!” affermò Simon “E visto che fai tanto la spiritosa…” riprese il mago “Ti faccio un'ultima proposta!”.
“Oooh, e quale sarebbe?” domandò Lucy, cantilenando la voce, per sottolineare tutta la sua curiosità.
“Ora ti voglio dare la possibilità di diventare davvero la mia assistente, se accetti di metterti alla prova. Ti rifarò il trucco da capo, passo per passo, ma lentamente. Se tu saprai spiegarmi come faccio, e se ci ragioni puoi capirlo, sarai la mia assistente ufficiale!”.
“Se tu mi prometti che diventerò la tua assistente, puoi rifarmi tutto il tuo trucco da capo!”.
“Ma tu devi capire come faccio?” osservò Simon, per mettere alla prova le reali intenzioni della ragazza.
“Però io diventerò la tua valletta! Me lo devi promettere!”.
Simon pensò che il rischio potesse valere la candela. A lui era sempre bastato sfruttare le sue conoscenze da illusionista per prendersi gioco delle sue assistenti e coinvolgerle in uno scherzo divertente.
“Se invece non sarai in grado di scoprire il mio trucco ti toccherà un minuto di solletico!”.
“No-ho-ho! Non è giusto! Non vale!” protestava Lucy “Il solletico no, ti prego! Me ne hai già fatto abbastanza.” ma anche Lucy non riusciva a non ridere di quella spassosa proposta.
“Ma cosa vuoi che sia un minuto di solletico, rispetto alla prospettiva di poter diventare l’assistente del mago più famoso del mondo?” Simon allargò le braccia, come se fosse già acclamato da una folla in visibilio.
“Più famoso di questo palazzo!” lo corresse Lucy, con spirito.
“Senti un po' carina!" rise Simon “E va beh, vorrà dire che mi cercherò un’alta assistente!” Simon la osservò di sbieco con un sorriso malizioso.
“Assistente!” Simon alzò la voce guardandosi in giro “Cercasi assistente!” e rideva, tra se.
“No, no aspetta, dai. Va bene, accetto. Cercherò di indovinare il trucco e se ci riesco mi assumi davvero!”.
“Daccordo. Ma se non lo indovini…?” Simon aspettava l'autorizzazione della futura valletta.
“Mmmmh!” Lucy emise un ringhi di protesta “Mi farai solletico per un minuto. Ma solo un minuto, promesso?”.
“Promesso!” era fatta, pensò Simon dentro di se. “Era fatta!”.
Simon risistemò la cassa, in modo da essere pronto a riintrodurre la lama della sega, per la prima parte del trucco.
“Dove sono i tuoi piedi?” domandò Simon, per invitare la ragazza a spiegare il trucco. “Sbucano davvero dal fondo della cassa” affermò Lucy con certezza.
“Brava. E fino a qua ci siamo!”.
Simon cominciò ad oscillare la sega, facendo stridere il legno.
“Ha-ha-ha-ha! HE-HE-HE-HE! Non mi stai facendo solletico con la lama!” azzardò Lucy.
Simon la guardò incuriosito.
“C'è qualcosa dentro la cassa che mi fa solletico, non è la sega”.
“Grande!” si complimentò il mago Allora andiamo avanti!”.
Simon smise di segare la cassa e fece scattare il meccanismo che la separava.
Lucy si vide dividere il corpo in due sezioni separate.
“"Ora dove sono i tuoi piedi?”.
“"Non li ho mossi, perciò ancora di là!”.
“"Esatto. Ma questa parte del trucco come la spieghi?”.
Lucy si bloccò a pensare.
“Aih aih” la stuzzicò il mago “Mi sa che questa non la sai!”.
“Ha-ha-ha-ha! No, ti prego! Lasciami pensare!”.
“Non la sai”.
“No, lo ammetto, questa non l'ho capita. Ma non è giusto!” sospirò Lucy, col tono di chi lamenta disperazione.
“Che cosa non è giusto?”.
“Che adesso mi fai il solletico!” rise la ragazza.
“Gli accordi sono accordi e le promesse sono promesse!” sentenziò Simon.
“Perciò, signore e signori” Simon sembrava pronto a presentare il suo numero su un vero palcoscenico "Ecco a voi un minuto di solletico per la signorina!”.
Entrambi scoppiarono a ridere.
“Per gentilezza ti concederò solo una possibile richiesta. Ulteriori desideri non verranno accontentati. Perciò dimmi pure, come lo vuoi il solletico?” le domandò Simon “Ti va bene questo?” così dicendo Simon grattò energicamente Lucy sotto le piante dei piedi.
“NOOO-HO-HO-HO-HO-HO! Sei pazzo! Così no! Qualsiasi altra cosa, ma sotto i piedi no!”.
“Rispondi solo si o no!” le ordinò Simon “Ti va bene questo?” e il mago grattò ancora Lucy sotto i piedi.
La ragazza esplose in una rista incontenibile “No-HO-HO! No, no, ti prego, questo no!”.
D’accordo! richiesta accettata!” esclamò Simon, senza il minimo battere di ciglia “Perciò vediamo di rimuovere questi inutili affari!”. In questo modo Simon infilò le mani alla base del cilindro, cominciando ad estrarre il bordo delle calze bianche di Lucy.
“No! No! Avevo detto di no. Questo no!”.
“Non è vero. Io ti ho chiesto se volevi questo e ti ho fatto solletico con le calze. Tu hai detto chiaramente: no, no! Ti prego, questo no! Perciò adesso te lo faccio senza!” concluse Simon.
“Ma io intendevo non sotto i piedi! Ma vedi? Perché riesci sempre a fregarmi? Vedi che sei veramente un infame!”.
“Niente affatto! Sono solo un uomo di parola! A proposito, fammi prendere l’orologio, così non avrai da ridire, almeno sul tempo!” specificò Simon.
“Ti prego! Te l’ho detto” riprese Lucy “un minuto lo accetto, ma se mi fai solletico a piedi nudi mi fai star male!” Lucy tentava le ultime carte per dissuadere il mago, che, come lei stessa temeva, sembrava invece più che mai deciso.
In un attimo la ragazza avvertì le sue calze sfilarsi e un brivido di timore percorrerle la mente. A scuola i compagni avevano tentato non di rado di solleticarla. I cugini e gli amici la coinvolgevano spesso in battaglie e scherzi di solletico, ma proprio per questo Lucy era più che mai pronta a difendersi. Lucy non si spiegava come, non facendo altro che assecondare Simon, fosse ora arrivata, ben consapevolmente, a questo assurdo finale. Come aveva permesso che le accadesse tutto questo? Simon doveva essere un tipo davvero straordinario, per riuscire ad infilarla in quelle trappola, pronto a solleticarla sotto i piedi in totale divertimento e libertà.
“Ma guarda che bei piedini ci sono qui!” commentò Simon, giusto appunto per sottolineare le sue ferme intenzioni.
“No! Non è giusto! Ho-ho-ho-ho-ho! Non è giusto!” protestava Lucy, mentre faticava a trattenere le risate, già da quel momento. La ragazza sapeva già che i suoi piedi nudi non avrebbero retto al solletico di Simon, pur non avendo idea di come lei stessa avrebbe potuto rispondere nell'occasione. Allo stesso modo, però, Lucy provava ammirazione per le azioni pur azzardate di quel simpatico mago, che si era guadagnato fino in fondo quel divertimento finale!
Perciò che se la godesse pure, l'abile mago. Che le solleticasse i piedi per bene, pace e amen.
“E adesso, visto che sei pronta, e il mio orologio pure…” Simon sfiorò appena le piante dei piedi di Lucy, già agitata, ma pronta ad arrendersi ad un’esperienza sconvolgente.
“NooH! OOOOOH! Ho! Ho! Ho! HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA! AAEEEEH!HE!HE!HE!”.
“NOOH! Non resistoooooooH-ho-ho-ho-ho! OOOOOOOH-HO-HO-HO-HO-HO-HO!”
Simon aveva sistemato l’orologio digitale davanti al viso di Lucy, in modo che la malcapitata soffrisse anche del lento incedere dei secondi.
Ne erano passati solo dieci e Simon aveva cominciato ad agitare le sue dita con convinzione, evocando un coro di risate incessanti.
“AAAAAH! HA!HA!HA!HA!HA!HAAAAAH! NNNOOO! NON CE LA FAAACCIOOOH!”
“AAAH!HA!HA!HA! NNNNNNEEEEEEEEEEH!HE!HE!HE!HE!HE! AAOOOOOOOH!”.
Ora Simon procedeva senza indugio, agitando le sue abili dita da prestigiatore lungo tutta le piante dei piedi nudi di Lucy. La ragazza era persa in un frastuono di risate e i suoi occhi lacrimavano, nel vedere l’orologio sancire il lento trascorrere dei primi trenta secondi.
Ma il solletico era fermo e continuo, come la reazione di Lucy, ormai completamente incontrollata.
“UUUUUAAAAAAAH! HA!HA!HA!HA!HA! …hhh… EEEEEEH! AOOEEH!HE!HE!HE!”
“Su coraggio” la consolava Simon “Secondo il mio orologio mancano solo venti secondi!”.
“BBAAAASSTTAAAAAH!HA!HA!HA!HA! PIIIEEEETTTAAAAAAAA’!”.
“HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA! FERMATIH!HI!HI!HI! AAAAAAH!HA!HA!HA!HA!”.
La mente di Lucy oscillava tra l’euforia e il pentimento. Una parte di lei rimpiangeva il tutto, implorando la fine di un tormento. L’alta si godeva il brivido di una prova al limite delle sue possibilità!
“Tre, due, uno…” Simon teneva il conto dei secondi.
“MA? Cosa succede?” esclamò all’improvviso, quando l’orologio, al posto di segnalare il minuto trascorso, tornò indietro di colpo, ricominciando a segnare i secondi dal principio.
“Non dirmi che è magico pure quest’orologio!” esclamò Simon, con sorpresa.
“No! NO! Per pietà!” sbottò Lucy.
“Ma allora bisogna ricominciare da capo!” concluse Simon, riprendendo a solleticare Lucy, con una risata divertita.
“NNNNOOOOOOOOOH!HO!HO!HO! NON CI CREDO! NOOH! NON E’ POSSIBILE!”
“E si, è proprio una magia!” ridacchiò Simon.
“HAAAAH!HA!HA!HA! NNNOOOH! NNNOOO-HO-HO-HO! NON CE LA FACCIO PIU’! NNNOH! AAAAAAAH!HA!HA!HA!HA!HA!HA! HHHHEEEEEEEH!HE!HE!HE!HE!”.
Lucy sembrava impazzire per il gran ridere e Simon era perso in quell’euforico spettacolo.
Il mago dovette imporsi di rallentare, poco a poco, per non lasciare Lucy priva di fiato.
La ragazza allora cercò di ricomporsi, tentando di accennare a qualche inutile opposizione.
“Ti pregoh-ho-hoi! Non ce la faccio più! Ho-ho-ho-ho! Nah! Ha! Ha! Ha!”.
Poi Simon ricominciò ad accelerare il ritmo, riportando Lucy a risate furibonde!
“Guarda! Mancano dieci secondi…” Simon invitò Lucy ad osservare nuovamente l’orologio. “Vediamo se questa volta l'orologio si decide a segnare l’ora giusta, o capita un’altra magia! Tu cosa dici?”.
“No-ho-ho-ho! Se succede un’altra magia muoio!” confessò Lucy, perdendosi in una nuova risata, solo al pensiero che il solletico potesse continuare.

Ma attenzione! Ora una magia sta accadendo veramente e Simon siete diventati voi, lettori di questa storia!
Mettetevi una mano sulla coscienza, ma tenete l’altra nelle vicinanze delle piante dei piedi di Lucy.
L’orologio è ai vostri comandi e io non voglio sapere che ore sono.
Per una volta, decidete voi, se può bastare così, o se Lucy dovrà ridere ancora per un po’!

FINE.


Se il racconto vi è piaciuto fatevi sentire. Se non vi è piaciuto, peccato! Ma fatevi sentire lo stesso.

Abbracci e solletico a tutti,
soprattutto alle assistenti dei prestigiatori.
Marick
 
bella bella

in effetti anche le altre 2 dovrebbero far parte dei capitoli successivi della storia se la continui......sarebbe bello se il mago sfilasse anche le scarpe alle ragazze🙂
 
Premetto che non ho letto tutto,però mi sarebbe piaciuto di più se una delle ragazze si chiamava laura
 
non so se c'entra con questo post però prendo la palla al balzo:

ma a voi piacciono i racconti di fantasia?
(non mi rivolgo a questo che nemmeno ho letto, e per carità non è una dichiarazione contro il caro marik che fa benissimo a scrivere e divulgare le sue opere).

... volevo sapere che percentuale prova interesse per la chiamiamola "finction del solletco" 🙂 e chi invece è piu propenso alla realtà.

no è perchè personalmente adoro tanto le storie vere quanto mi annoio a leggere i voli pindarici dei narratori, diciamo che è proprio mentalmente che non mi prendono...

per esempio se dovete eccitarvi da soli mentalmente cosa vi immaginate?

a) 2 ragazze famose legate a vostra disposizione per solleticarke come e quanto volete

b) la prossima volta che becco la mia compagna di classe /collega di lavoro provo ad invitarla a casa e poi faccio una scommessa dove se perde deve soffrire il solletico (o comuqne una cosa reale che proverete al 100% ad attuare)

quale dei 2 "stili" vi si avvicina di piu?

ciau
 
Per MrX

Questo racconto l'ho risistemato recentemente, ma la struttura ha un bel po' di annetti e non mi andava di cambiar nome alle protagoniste.
Ma faccio una promettente soffiata a Mr X. Una delle protagoniste della serie che sto finendo di scrivere si chiama proprio Laura, come lui ha più volte suggerito.
Perciò, almeno per gratitudine, spero che MrX risponda alla mia domanda.
Non hai letto tutto il racconto perchè non l'hai trovato avvincente, perchè era troppo lungo o perchè ti ha deluso che la protagonista non si chiamasse Laura?
Scusa, curiosità da autore.

Abbracci e solletico a tutti,
Marick.
 
non so se c'entra con questo post però prendo la palla al balzo: ma a voi piacciono i racconti di fantasia?
In generale io preferisco le illustrazioni...
Ma anche i racconti possono essere efficaci, se l'autore sa creare una trama avvincente e un'atmosfera vibrante.

Il racconto - vero o di fantasia - batte sonoramente le immagini quando si tratta di evocare una situazione specifica.
E' necessario un artista molto abile, o una scenografia piuttosto costosa, per ricreare ambientazioni più complesse di una casa e di una camera da letto.
Ad esempio, per riprodurre le parti più fantasy di questa storia sarebbe necessario ricorrere alla computer grafica, e il risultato potrebbe essere inefficace, o persino grottesco. "Mano!"

Un lettore con una fantasia sufficientemente fervida è in grado di ricreare nella propria mente lo scenario che ritiene più affascinante, lasciando che le parole dello scrittore scatenino reazioni precise - dando volto e sostanza ai personaggi, secondo i propri gusti, e non quelli del disegnatore o del regista.

Chiaramente la letteratura è la forma d'arte meno immediata.
E' necessario ... LEGGERE! Orrore!
Un filmino o un set di foto sono decisamente più facili da fruire...

Fumetti e racconti illustrati sono il punto di incontro fra parola e immagine.
Il disegno dà forma alle parole, e il racconto offre uno sfondo per i disegni.

...

Questo racconto mi ricorda una raccolta di storie simili, trovate su un gruppo di appassionati di magia.
Il trucco della donna segata a metà è un classico.

😀
 
Questo racconto l'ho risistemato recentemente, ma la struttura ha un bel po' di annetti e non mi andava di cambiar nome alle protagoniste.
Ma faccio una promettente soffiata a Mr X. Una delle protagoniste della serie che sto finendo di scrivere si chiama proprio Laura, come lui ha più volte suggerito.
Perciò, almeno per gratitudine, spero che MrX risponda alla mia domanda.
Non hai letto tutto il racconto perchè non l'hai trovato avvincente, perchè era troppo lungo o perchè ti ha deluso che la protagonista non si chiamasse Laura?
Scusa, curiosità da autore.

Abbracci e solletico a tutti,
Marick.

Non l'ho letto tutto perchè in questo perioo leggere troppo mi fa venire il mal di testa e poi perchè nel leggerlo quasi interamente mi sono accorto che stavo leggendo un racconto molto lungo nel quale la protagonista non si chiama laura
 
per SoLeTiKo

Ciao, non hai letto la storia, perciò ti dico solo che assomiglia di più alla tua descrizione b.
Hai parlato di scarsa eccitazione per i voli pindarici, che infatti assomigliano molto alla tipologia di fantasia a.
Mai neppure sognato di avere una ragazza famosa legata a mia disposizione, figuriamoci di averne due!
Come anticipavo nell'introduzione, la storia si basa su un fatto inventato, ma immaginato sviluppando un'idea reale e conosciuta, come ricordava Kalamos.
Il trucco della donna segata in due è un classico. Vi ricordate il film sul mago Houdini con Tony Curtis e Janet Leigh? Lui le fa il solletico sotto i piedi, mentre lei è chiusa nel cassone. Io il film l'ho visto la prima volta da bambino e se l'avete visto anche voi qualche emozione ve l'avrà pure suscitata! Dal grande Houdini in avanti lo scherzo del solletico è stato utilizzato da quasi tutti i maghi, per dimostrare che i piedi della ragazza rinchiusa sono veri! Nel mio racconto si presenta l'occasione, ad un mago definiamolo della nostra parrocchia, per divertirsi un po' oltre la mera esecuzione di un vecchio e classico trucco. La situazione del racconto continua a sembrarmi molto realistica e sebbene il racconto si mantenga sul filone del verosimile, ti assicuro che se solo io fossi prestigaitore, voli pindarici o no, questa storia starebbe fra quelle vere!
Non so quali siano le tue, di preferenze, perchè non l'hai specificato. Io continuo a scrivere perchè non mi fa ancora ORRORE leggere (come invece a Kalamos) e perchè nel racconto posso fare accadere ciò che sogno, immagino, rifiuto, temo, fuggo o inseguo. Certo, un racconto in cui il tuo angelo custode ti fa il solletico perchè fai il cattivo non lo scriverei mai. Esistono storie americane in cui Pokemon fa il solletico a Sailor Moon. Racconti che dopo due righe capisci che la vittima della situazione è già imbavagliata, legata, solleticata da un bel po', perchè è già successo tutto e tu non sai nemmeno come è iniziata la cosa, perchè neanche sai di chi si sta parlando. Fortunatamente a metà racconto c'è scritto "HER SOLES" e capisci che quella legata è una donna. Ora ti tocca ancora metà racconto per sperare di capire chi è l'altra persona. Credo che sia questo stile di scrittura a rendere la lettura un vero ORRORE.
Io spero solo di riuscire a non fare altrettanto.

Abbracci e solletico a tutti,
Marick.
 
effettivamente marik hai centrato nel pieno quando parlavo di voli pindarici pensavo proprio a quelle storie con pokemon ehehehe

veramente un orrore!!!!!

no comunque scherzi a parte spero non si pensi che con il mio intervento volevo sconsigliare lo scrivere o leggere storie di fantasia... anzi tanto di cappelllo a chi propone e scrive invece di rimanere passivo tutta la vita heheh

ohh e non scordo certamente che eri un abile narratore e il successo di consensi che avevi!!!

tu hai capito che sono si?
CIAU
 
E' necessario ... LEGGERE! Orrore!
😱:scared: NOO!!!! NOOOOOOO!!!!!! :scared:😱


Penso che l'avversione che alcuni provano verso l'opera scritta sia dovuta alla difficoltà di fare attività manuale mentre si legge. Foto e video invece possono lasciare maggiore autonomia.
 
Penso che l'avversione che alcuni provano verso l'opera scritta sia dovuta alla difficoltà di fare attività manuale mentre si legge. Foto e video invece possono lasciare maggiore autonomia.
Forse è la vibrazione che rende difficoltoso decifrare le parole sullo schermo.
Io in genere ovvio al problema con un comodo Arial 12, e sono a posto.

...

Questo mi ricorda che dovrei aggiornare il thread sugli ultimi libri letti.
Ne ho divorati un paio, qualche settimana fa, e mi sono scordato di postare la recensione.

E' stato un 50/50, uno bello e uno brutto... anzi, uno davvero brillante, e l'altro assolutamente soporifero.

Se e quando mi gira, provvedo...

😀
 
per Kalamos

E' necessario ... LEGGERE! Orrore!

Forse è stata questa frase che, detta così, mi ha fatto pensare ad una tua personale avversione per la lettura. In effetti non ti ho mai immaginato come uno che legge poco. Meglio per te.

Abbracci e solletico a tutti,
Marick.
 
Forse è stata questa frase che, detta così, mi ha fatto pensare ad una tua personale avversione per la lettura.
No. E' semplice propensione al sarcasmo.
Limiti della comunicazione telematica.

😉
 
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